Oggiono, Bachelet: dopo la pandemia, ripartono le proposte internazionali

Ritornano i progetti internazionali all'istituto Bachelet di Oggiono, che riprende le consuete iniziative del pre Covid-19, aggiungendo alcune novità. Con l'avvio del nuovo anno scolastico 2022-2023, sono svariate le proposte presentate agli studenti per vivere esperienze all'estero e di accrescimento del bagaglio culturale.
Dal 6 al 13 novembre 10 studenti (delle classi quarte e quinte del liceo linguistico) e 4 insegnanti saranno impegnati a Malta per il progetto Erasmus+. Sono i primi ragazzi che, dopo lo stop forzato causa pandemia, usciranno dai confini nazionali con l'obiettivo di potenziamento linguistico. La docente referente Cinzia Romano ha già effettuato la visita preparatoria per concordare con la scuola ospitante patti formativi ed attività didattiche. Per i ragazzi sono stati predisposti piani formativi adeguati che li porteranno a seguire le lezioni di alcune materie in lingua inglese. Oltre ai docenti accompagnatori, a Malta si recheranno altri due professori, rispettivamente di economia aziendale e lettere, per seguire la formazione sulla metodologia Clil, l'insegnamento di una disciplina non linguistica in inglese.

L'istituto Bachelet di Oggiono

L'istituto ha inoltre pubblicato gli avvisi di selezione per le prossime mobilità: per gli studenti ci sono a disposizione due borse di studio a lungo termine (semestre gennaio-giugno 2023) destinate a ragazzi delle classi quarte con obiettivo il potenziamento linguistico e l'internazionalizzazione e tre borse di studio per studenti delle classi del triennio a breve termine (due settimane nel periodo gennaio-giugno 2023 da definire) con l'obiettivo di orientamento e imprenditorialità. Si tratta di un'esperienza pensata per entrare in contatto con il mondo del lavoro, a cui si unisce l'apprendimento linguistico. È inoltre prevista una mobilità breve di una settimana per i ragazzi delle classi seconde: si tratta di dieci borse di studio per il potenziamento linguistico e l'internazionalizzazione. Le possibili destinazioni, ancora in fase di definizione, sono Polonia, Portogallo, Germania, Spagna e Svezia. "Sono borse completamente finanziate, che non hanno costi per famiglie - ha spiegato la dirigente Anna Panzeri - Una specificità del nostro progetto è l'inclusione al fine di dare a tutti l'opportunità, anche a chi ha uno svantaggio economico. Nei criteri di selezione, teniamo infatti conto anche di questi aspetti".
Per i docenti sono state messe a disposizione due borse di studio jobshadowing su cittadinanza europea ed educazione civica e altre due borse di studio jobshadowing per l'insegnamento delle discipline STEM e delle competenze digitali.
Nell'ambito dei cosiddetti PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento) ci sono altre due proposte internazionali, che si aggiungono ai consueti progetti per gli studenti atleti di alto livello, sempre molto numerosi. Uno è il progetto di stage linguistico a Salamanca destinato alle classi quarte liceo linguistico: un'iniziativa che si pone in continuità con la tradizione della scuola, con il duplice obiettivo linguistico e culturale. A febbraio, i ragazzi prenderanno parte a una settimana di stage che prevede la frequenza di una scuola, oltre a visite e attività collaterali. L'altro è il progetto di stage in un paese anglofono per le classi quarte del liceo scientifico scienze applicate e liceo sportivo. Si tratta di un'esperienza settimanale simile
La dirigente Anna Panzeri
all'alternanza che era già stata proposta prima del Covid, quando alcuni studenti si erano recati a Brighton. In questo caso, si punta sul binomio linguistico e di alternanza.
Da ultimo, novità di quest'anno, l'istituto va a proporre un progetto di riqualificazione degli spazi esterni dell'istituto in collaborazione con il Politecnico di Lecco. L'iniziativa è aperta ai ragazzi delle classi quarte liceo scientifico e liceo scienze applicate perché sono gli indirizzi in cui i ragazzi hanno nel piano formativo le materie di disegno e storia dell'arte. "Ci stavano ragionando già dallo scorso anno e ora lo abbiamo definito - ha specificato la dirigente - Saranno coinvolti al massimo 25 ragazzi, che vorranno partecipare al progetto".
Lo sviluppo del progetto prevede due parti: a partire da novembre, un incontro al Politecnico con la pro rettrice e la visita dei laboratori per far capire cosa significa lavorare sugli spazi e progettarli e una lezione specifica sulla progettazione inclusiva. Seguirà poi un incontro con un ingegnere a scuola sull'esterno per fare i rilievi e capire com'è lo spazio su cui devono lavorare. Ci sarà, infine, la parte di sviluppo che sarà lasciata ai ragazzi per pensare come, una volta date le dritte sia teoriche e pratiche, realizzare lo spazio, prima di arrivare al momento di supervisione finale.
"La proposta è nata perché dopo la pandemia c'è stata una riscoperta degli spazi esterni: i ragazzi hanno ricominciato con il riprogetto orto e alcuni fanno lezione all'aperto in primavera. Per noi significa ridare nuovo significato a questi spazi, poi dovremo trovare i fondi per realizzarla".
M.Mau.
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