Garbagnate, PGT: in bilico la variante di Beretta ed il futuro dell'ex edifico Boselli

Adottato dal Comune di Garbagnate Monastero il piano di governo del territorio (PGT) con un parere contrario dell'opposizione rappresentata dall'unico consigliere in aula, Gianpaolo Magli.
La presentazione del documento, di cui nel 2019 era stata fatta una variante parziale, è stata affidata all'ingegnere Antonio Acerbi, urbanista che ha redatto il piano sin dalla prima volta, nel 2007. La soglia urbanizzata rimane invariata al 40,2%, mentre il rischio sismico aumenta passando dalla classe 4 alla classe 3. Il PGT è lo strumento di governo del territorio ed è suddiviso in tre parti: piano dei servizi, piano delle regole (tessuto urbano consolidato, aree agricole) e documento di piano. Quest'ultimo è il documento strategico e politico in cui l'amministrazione dà obiettivi e indirizzi all'intero strumento urbanistico.

Alcune immagini del consiglio comunale riunito a Garbagnate Monastero

Per quanto riguarda il piano delle regole non sono presenti piani attuativi per la destinazione produttiva, mentre il problema riguarda la destinazione residenziale, per la quale sono stati approvati solo tre piani su 14 previsti. Le aree erano previste dal PGT del 2007 e non sono mai state portate a termine: un piano si è fermato e due sono stati quasi completati, ma la legge regionale sul consumo di suolo impone dei limiti.
"Se in 15 anni, partono solo 3 piani o ci sono problemi nell'attuazione o erano previsioni esagerate - ha affermato l'ingegnere - La legge prevede che il comune non possa prevedere nuovo consumo di suolo se non esauriscono i piani del 2014: dovremmo riproporre ancora questi piani ed eventualmente spostare l'edificabilità ad altre zone".

L'amministrazione ha inoltre richiesto suggerimenti e proposte preliminari ai cittadini: ne sono arrivati 39 da parte di aziende e privati e su ciascuna sono state compiute le verifiche di coerenza degli obiettivi di amministrazione e quelle di carattere urbanistico. Prima di entrare nel merito del piano, l'ingegnere ha presentato un quadro conoscitivo del paese che esamina il sistema socio-economico: Garbagnate Monastero è in crescita, la popolazione invecchia ma non così rapidamente perchè c'è una tenuta delle classi più giovani. Il paese è un polo attrattivo per le industrie, mentre non lo è per il terziario. Altre indagini riguardano la pianificazione sovra ordinaria, la programmazione di settore, il sistema dei vincoli, il sistema delle infrastrutture e della mobilità, il sistema urbano, il sistema dei servizi e il quadro agricolo.

Una volta compiute le indagini preliminari, il piano deve determinare di cosa il comune ha bisogno. Il PGT valuta, infatti, l'esistenza del fabbisogno abitativo (legato agli incrementi demografici reali) e produttivo. "Se ci fossero questi fabbisogni, bisogna prima valutare l'utilizzo di aree dismesse, recupero o lotti interni al tessuto urbano consolidato non ancora utilizzati: se possibile, si interviene qui - ha proseguito il professionista - Se non è possibile o non economicamente sostenibile, si procede con l'uso delle aree libere, valutando il valore agronomico: quindi si va a scegliere il terreno agricolo con il valore peggiore".
Nel documento è stato quindi individuato il fabbisogno residenziale futuro, con una stima sulla popolazione nel 2028: atteso che in sette anni la popolazione dovrebbe aumentare di 107 abitanti raggiungendo 2.633 residenti e che la presenza di famiglie in termini dimensionali va riducendosi, il fabbisogno di volumetria calcolato si aggira tra i 20.000 mc e 30.000 mc.
Per quanto concerne il fabbisogno produttivo, in municipio sono giunte cinque istanze: ne sono state ammesse due perché riguardano ampliamenti di aziende già attive, ovvero il Salumificio Beretta (AT1) e la GMS di via Sandonici (AT3).
Beretta chiede l'ampliamento del capannone per 6.000 mq disposti su due piani con parcheggio nella parte sul retro rispetto all'ingresso da via Italia, ma l'ambito di trasformazione risulta in bilico. L'amministrazione ha infatti dichiarato ammissibile la richiesta con l'intento di sostenere le attività, ma c'è un problema sul bosco che, nel piano provinciale, rientra nella categoria definita "non trasformabile". Se per il Comune di Garbagnate si tratta di un errore nella valutazione del piano (uno studio forestale dimostra che il bosco è intercluso su tutti e quattro i lati, quindi ha un valore agricolo basso e nessun valore identitario), secondo la Provincia non è possibile inserire questo ambito nel PGT. Il Comune, per ora, ha dovuto recepire l'indicazione andando a stralciare la previsione. "Ora sembra ci sia un'indicazione di Regione di parere opposto, ma dovremo verificare se, inserendo la trasformazione nel documento di piano, si può variare il piano di indirizzo forestale. Ci è arrivata oggi in municipio, quindi dobbiamo fare gli approfondimenti" ha specificato l'ingegnere.

L'altro ambito di trasformazione produttiva riguarda la ditta GMS di via Prandonici (AT3). Qui non sono state rilevate criticità, quindi il piano può partire per l'ampliamento della zona produttiva per complessivi 5.000 mq (comporta la realizzazione di due capannoni, uno nella parte posteriore e l'altro nella zona ovest). Essendo un ampliamento di dimensioni ridotte, viene inserito come permesso di costruire convenzionato. Come indicazione, il comune suggerisce di provvedere a un mascheramento visivo e ambientale verso la campagna attraverso una cortina di verde e un'illuminazione adeguata.
Un altro ambito nonché questione irrisolta riguarda l'ex stabilimento Boselli (AT2): il curatore fallimentare ha chiesto di poter passare da zona industriale a residenziale. "La proposta è di introdurre l'ambito di trasformazione ma non concedere il residenziale perché si tratta id un'area inglobata nel centro storico, rivolta verso l'esterno e non facilmente raggiungibile dal centro - ha sottolineato Acerbi - La situazione è delicata. Il problema di cosa fare è la mancanza di una proprietà, che ad oggi non esiste. La scelta è stata di escludere un nuovo insediamento industriale e prevedere una soluzione con terziario, servizi e solo in parte dare una vocazione residenziale, sperando che questo faciliti la vendita dell'area. I problemi dell'area sono la saturazione e l'accessibilità".

"Non approverò questo piano che ha due parti critiche: una commissione a monte che non ha aiutato i consiglieri ad avere capacità di entrare in relazione con il piano e un consumo di suolo alto visto che abbiamo tutte villette. Ci sono progetti mirati ai vecchi nuclei, come i vecchi cortili? Nel piano non ho visto niente - ha commentato il consigliere di minoranza Magli - Non è stato accennato alla scomparsa dei parcheggi di Via Fumagalli a fronte di un recupero delle vecchie scuole che diventeranno una zona residenziale. Mi sembra che il piano manchi un po' di visione generale: quest'amministrazione non sta pensando a lungo termine".

Di avviso contrario il vicesindaco Ilaria Villa che ha replicato (il sindaco e altri due consiglieri, come prevede la legge, non hanno partecipato alla discussione per conflitti di interesse). "L'incarico è stato affidato al professionista il 15 dicembre 2020 e, da quando è partito l'iter, c'è stato più di un anno di tempo visionare lo stato di avanzamento dei lavori: aveva le possibilità e gli strumenti per esprimere il suo punto di vista, confrontandosi con i tecnici. Per quanto riguarda gli incontri confermo quanto già detto: trovo inutile riunirsi con persone che non hanno competenza, a cui devo spiegare le leggi. Su via Fumagalli è una scelta politica: quest'amministrazione non ha ritenuto opportuno inserire e approvare la realizzazione dei parcheggi a spina di pesce su quella strada".

L'iter, a seguito dell'adozione in consiglio comunale, può ora proseguire: seguendo i termini di legge, si dovrebbe arrivare all'approvazione in primavera.
M.Mau.
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