Monticello: in consiglio le ragazze dell'AC e la lettera scritta al presidente Mattarella

Un intervento breve, ma incisivo, che ha dimostrato quanto possa essere prezioso il coinvolgimento attivo dei giovani nella vita della nostra comunità. La seduta consiliare di venerdì sera a Monticello si è aperta alla presenza di Marta Fumagalli, Miriam Perini ed Elisabetta Fumagalli, tre ragazze del paese che lo scorso luglio hanno preso parte (con ruoli differenti) ad una settimana di formazione promossa dall'Azione Cattolica della Diocesi di Milano a Santa Caterina Valfurva (Sondrio).

Le immagini delle giovani protagoniste della settimana dell'Azione Cattolica

In quell'occasione, insieme ad una trentina di coetanei, le monticellesi hanno potuto riflettere su varie tematiche socio-politiche, sviscerando i principali articoli della carta costituzionale. Una volta terminata l'esperienza, i partecipanti hanno poi scritto una missiva indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che aveva chiesto loro di ''fare sintesi'' rispetto a quell'intensa settimana vissuta, che ha fornito loro anche l'occasione di confrontarsi con alcuni preziosi testimoni del nostro tempo.
''Non viene meno in noi la speranza di poter contribuire attivamente alla vita del nostro Paese per un futuro all'altezza dei nostri sogni. Sentiamo di possedere la determinazione e le risorse necessarie al fine di promuovere tale cambiamento'' si legge nella missiva che Marta e Miriam (accompagnate dall'educatrice Elisabetta) hanno voluto condividere con i consiglieri comunali del loro paese.

Tutti i ragazzi protagonisti dell'esperienza a Santa Caterina hanno infatti voluto incontrare i rispettivi sindaci e parroci, rendendo noto l'esito della settimana comunitaria.
A questo proposito la prima cittadina Alessandra Hofmann si è congratulata per la testimonianza offerta dalle ragazze. ''Non è vero che i giovani sono disinteressati: al contrario hanno una grande voglia di essere protagonisti'' ha detto l'amministratrice, esortando le giovani a trasmettere questo messaggio anche ai loro coetanei. ''La Costituzione non deve restare un foglio scritto: c'è bisogno di farla parlare e la vostra presenza in consiglio questa sera è un segno importante. Anche molti adulti hanno bisogno di essere sollecitati''.

Di seguito il testo integrale della missiva:

Santa Caterina Valfurva, 29 luglio 2022


Caro Presidente Sergio Mattarella,
innanzitutto, grazie per la possibilità di interloquire con lei e di raccontarle la nostra esperienza formativa di diciotto e diciannovenni dell’Azione Cattolica della Diocesi di Milano a Santa Caterina Valfurva, durante la quale abbiamo riflettuto su varie tematiche sociopolitiche declinate, ogni giorno, in una diversa forma d’arte (fotografia, letteratura, pittura, scultura e musica).

È stata una settimana che ci ha cambiati. Possiamo dire, senza esagerare, che torniamo nelle nostre città lombarde, con una testa più critica e attenta, con un cuore più accogliente, con delle mani più operative. Abbiamo capito meglio quanto sia prezioso spendersi per un bene di tutti, rimanendo ancorati ad alcuni valori che, purtroppo, ci sembra che la politica populista di oggi abbia messo da parte.

A seguito di un intenso dialogo con alcuni “testimoni” del nostro tempo, quali il poeta e professore universitario Giuseppe Langella, la consigliera del comune di Milano Roberta Osculati, Valentina Sala, ostetrica a Gerusalemme e suora della congregazione di San Giuseppe dell’apparizione, ci siamo resi conto che la nostra società è profondamente ammalata di individualismo e indifferenza e, anche se, come giovani, ci sembra di contare ben poco per il nostro Paese, vogliamo far sentire il nostro dissenso.

La mancanza di un patrimonio sociale - cioè di un senso collettivo e diffuso di solidarietà e di un radicato sentimento di identità nazionale - impatta negativamente sulla vita di tutti i cittadini italiani. Il grande disinteresse per la vita pubblica e politica da parte della nostra generazione si può ricondurre a questa visione ristretta, incentrata sull’individuo, che ci viene continuamente proposta come unica via percorribile per una personale realizzazione. Ci sembra di essere una Nazione senza popolo, senza unità, senza strumenti per ricostituirci e, spesso, rassegnata alla mediocrità… ma ci rifiutiamo di arrenderci.

Vogliamo invece diventare i protagonisti di una politica capace di riflettere e progettare, in particolare a partire dagli ultimi, attenti a quelle categorie che non producono un profitto immediato e che quindi vengono lasciate, dalla nostra società dello scarto, a loro stesse: i giovani, gli anziani, i disabili e i bambini.

Non viene meno in noi la speranza di poter contribuire attivamente alla vita del nostro Paese per un futuro all’altezza dei nostri sogni. Sentiamo di possedere la determinazione e le risorse necessarie al fine di promuovere tale cambiamento.

Per concretizzare questa volontà ci domandiamo quali possono essere le strade percorribili. Spesso noi giovani veniamo dipinti come superficiali, disinteressati alla res publica; invece, non è così! Questa settimana ne è stata la prova: con i giusti stimoli e gli adeguati strumenti, ci siamo riscoperti curiosi, volenterosi e interessati riguardo a ciò che ci circonda, capendo di poter fare la differenza nella realtà quotidiana. Sentiamo che la Storia ci chiama e noi non vogliamo mancare il nostro appuntamento con essa!

Ogni mattina abbiamo avuto modo di riflettere su un articolo diverso della nostra bellissima Costituzione. Con rinnovato stupore, abbiamo riconosciuto l'impeccabile lavoro dell’Assemblea costituente e ci riteniamo fortunati di aver ricevuto un’eredità così importante, frutto della collaborazione e del nobile compromesso di varie ideologie politiche. Tuttavia, ci addolora constatare la tangibile incongruenza tra i principi espressi negli articoli della Costituzione e la piena applicazione degli stessi. Ad esempio, crediamo che l'articolo terzo, pur promuovendo l'uguaglianza formale e la tutela dei diritti, sia idealizzato e distante dalla attuale società italiana. Allo stesso modo, abbiamo notato che altri principi fondamentali della nostra Carta costituzionale si discostano dal nostro vissuto, probabilmente per svariate ragioni. In primis, la Scuola è priva di una solida cultura costituzionale: facendo riferimento al nostro vissuto, pochi di noi hanno affrontato questo argomento nelle proprie classi e chi ne ha avuta l'occasione si è reso conto di non averlo fatto con profondità. L'ambiente scolastico ci prepara più ad assorbire nozioni che a diventare cittadini consapevoli in grado di gestire l'Italia del futuro, tant'è vero che lo studio di educazione civica è condotto in modo disattento e superficiale. Un'altra causa che abbiamo rintracciato è il divario tra la classe politica e i valori costituzionali: a partire dalla nascita della Repubblica i valori che hanno ispirato i Padri Costituenti sono stati sostituiti prima da sterili ideologie e poi dai personalismi di partito.

Come ci ha detto bene il prof. Langella: “L’uomo di oggi non è capace di guardare al futuro ma pensa solo al domani” e ci preoccupa ritrovare questo atteggiamento nella nostra classe politica, incapace di progettare il futuro con spirito di sacrificio e generosità. Per dirla con Alcide De Gasperi, non vogliamo politici ma statisti perché "il politico pensa alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni".

Grazie a questa settimana di formazione culturale e spirituale, abbiamo avuto la possibilità di acquisire consapevolezza su tutte queste problematiche. Adesso vogliamo intraprendere un dialogo tra noi e le nostre realtà quotidiane, con l’impegno di parteciparvi attivamente e di contribuire, con il nostro stile, a un rinnovamento. Per iniziare manderemo questa stessa lettera anche al nostro vescovo, ai nostri sindaci e parroci, perché anche loro possano accompagnarci in questa scelta.

Nel cuore però ci resta ancora una domanda: saprebbe consigliarci un modo concreto per canalizzare queste nostre aspirazioni e volontà?

La ringraziamo per essere testimone in prima persona dei valori in cui crediamo, e per l’impegno e la cura che continua a dedicare al nostro popolo. La ricordiamo nelle nostre preghiere, affinché il suo servizio possa essere sostenuto.

In attesa di una sua cortese risposta le porgiamo i nostri sentiti saluti.


I diciotto e diciannovenni dell’Azione Cattolica Ambrosiana

G. C.
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