Caro Calenda, forse sul Terzo Polo abbiamo scherzato

Beppe Mambretti
Mi sono dato da fare insieme ad un gruppo di amici alla campagna elettorale del Terzo Polo che i più maldestri scaricatori di sterco in tastiera definivano quinto d'altro canto non tutti possono capire o comprendere cosa sia un polo e nemmeno cosa voglia dire essere Terzi . Un mese intenso, entusiasmante e con ottimi risultati considerati: il treno in corsa di Giorgia Meloni , due blocchi mediatici interamente contro, il fango sull'onorevole RIchetti, il dietrofront compagni dopo il bacio di Calenda , Draghi che a metà campagna elettorale imprudente escludeva un suo ritorno ( forse perché aveva compreso più di noi che la sua erede naturale era colei che lo ha sempre avversato mirando più al potere che ai bisogni di un paese in default , altrimenti non lo avrebbe avversato ), il solito appello al voto utile che è stato solo utile alla costituzione di due ammucchiate con dentro tutto e il contrario di tutto in economia , politica internazionale, ambiente , posizione sul conflitto in corso . Duemilioniduecentomila Italiani pari al 7.8 Non sono pochi e sono poco meno di Forza Italia e Lega per due partiti aggregati in zona cesarini con errori strategici da parte di entrambi e leaders come quella di escludere con prepotenza e saccenza Gabriele Albertini e l'ex Sindaco di Parma Federico Pizzarroti, nonostante la loro grande lealtà di continuare a sostenere il progetto in quanto Terzo e soprattutto centrale popolare, liberale , riformista . Non me ne voglia il permaloso leader di Azione che nel suo uso compulsivo dei tweet (esistono i gruppi di auto aiuto al riguardo) trasuda la voglia di provare di nuovo a baciare Letta o a far diventare il PD quello che dall'interno non c'è riuscito Renzi, ma di sinistra in quel programma non vi era nulla se non una rivendicazione di diritti equilibrata (vedi legge Scalfarotto) che la destra del "Dio Patria Famiglia che Meraviglia " e del "facciamo tutto di nascosto" non ha il coraggio di certificare nella realtà. Il resto di quel programma è liberale, riformista e Popolare .
Nell'analisi del voto e dei flussi di chi ha dato fiducia al Terzo Polo si evince che: vi sono tanti giovani soprattutto universitari che dopo un attenta analisi del programma hanno dato la loro fiducia in quanto forza Terza così per lo stesso motivo e con la stessa percentuale sono tornati a votare coloro che non si esprimevano più da tempo , tante persone come il sottoscritto che non volevano partecipare nei territori e a livello più alto all'ammaina bandiera della classe dirigente di Forza Italia e altri addirittura che appassionati di novità nel 2018 aveva voto per il movimento di Grillo. Tutte queste categorie e fasce di elettorato oggi come si possono sentire davanti ad un leader che continua imperterrito a flirtare con il Pd come il marito che dopo esser stato tradito, telefona ogni 2 ore alla ex chiedendole di cambiare e tornare? Quando al limite dovrebbe essere il contrario? Cercare alleanze con il PD per vincere a tutti i costi in Lazio e in Lombardia vuol dire lanciare le basi di un accordo politico nazionale, visto che non stiamo parlando dell'alleanza nel collegio dell'Alto Adige alle ultime politiche ( dove inoltre si è perso) o le elezioni in Lucania .
L'elettorato inoltre non riuscirebbe a capire perché tanta fretta nelle alleanze e poi freno tirato sul creare un partito unico non solo tra i due partiti ma insieme a quella miriade di movimenti e pezzi di società civile che guardano a questo processo avendolo sostenuto nonostante non vi fosse spazio per i propri candidati e che oggi vedono i due leaders confederarsi anziché unirsi ed essere così ambiziosi nel pretendere di mettere insieme la sponsor di San Patrignano ad Emma Bonino . Perché una domanda me la pongo: "è mai possibile che nella Lombardia che così tante soddisfazioni ha dato a questo progetto non sia in grado di proporre un candidato che non arrivi ne da sinistra ne dall'area di destra visto che la coraggiosa reduce del centro destra non ha mai espresso traccia dissenso fino a ieri della sua coalizione? Non voglio credere che la Lombardia sia ufficio di collocamento parlamentare delle classi dirigenti dei due partiti e che questi non sappiamo mettersi in gioco almeno nell'individuare candidature. A settembre ho visto un mondo fatto di persone di esperienza di Italia Viva e Giovani preparatissimi di Azione aggiunti a tante donne e uomini senza tessera provenienti da tanti mondi pieni di entusiasmo unirsi con tanta volontà per un obbiettivo che non era quello di snaturarsi dopo tre mesi alle prime scadenze elettorali. Perché se la signora va digerita e raccontata bene e con tanta fatica, il ticket con lei e il professore è indigesto e avvelanato, mentre il solo professore è improponibile perché ucciderebbe il processo e tradirebbe l'elettorato. Salvo che il bacio a Letta non sia stato un arrivederci .
Beppe Mambretti
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