Oggiono: conclusi (dopo dodici anni) i lavori all'interno della nuova caserma dei carabinieri
La nuova caserma di Oggiono in una foto d'archivio
Nelle scorse settimane sono, infatti, stati posati e installati tutti quegli elementi interni alla struttura ancora mancanti, ma indispensabili. Lavori che hanno portato al completamento delle ''finiture'' interne e degli impianti dell'edificio appartenente al primo lotto del cantiere. A mancare in questo momento, come chiunque passi vicino al cantiere può notare, sono ancora alcune delle opere esterne.
''Teoricamente dovrebbero iniziare in questo mese i lavori nella parte esterna'' ha spiegato Chiara Narciso, sindaco di Oggiono. Un avvio che è tutt'ora atteso. Fra le opere da ultimare vi è la creazione della recinzione che, vista la destinazione d'uso della struttura a caserma, dovrà essere realizzata con un perimetro in cemento armato per garantire la sicurezza necessaria. Altre opere, prima della finitura dei viali interni e delle aree verdi, riguarderanno la creazione di una vasca di accumulo delle acque piovane e l'allacciamento ai sottoservizi delle reti, fognatura compresa. Interventi che richiedono un lavoro di cantieristica che potrebbe necessitare ancora di alcune settimane, una volta avviato.Il primo lotto dei lavori si è quindi avvicinato al completamento, anche se non lo ha ancora raggiunto. Durante il prossimo anno 2023 il Comune di Oggiono dovrà anche stanziare le risorse necessarie e successivamente affidare ad un'impresa i lavori di completamento dell'area immediatamente esterna al cantiere della nuova caserma. Si tratta dell'intervento necessario alla creazione dell'ingresso che si affaccerà su via Kennedy.
Nel momento in cui l'edificio degli uffici della caserma sarà terminato interamente, probabilmente durante l'anno 2023, dovrà essere preso in carico dal Ministero della Difesa che si occuperà di allestire i locali e dotare la struttura delle attrezzature necessarie affinché possa divenire operativo.
A quel punto potrà essere scritta la parola ''fine'', anche se si tratterà di una fine ancora parziale. Infatti, è ancora molto più lontano dal completamento l'edificio situato dietro alla struttura degli uffici della nuova caserma. Si tratta della palazzina che andrà ad ospitare gli alloggi del personale dell'Arma. La struttura rientra all'interno di quello che è - tecnicamente - il secondo lotto del cantiere e che ha ''viaggiato'' negli ultimi anni lungo una strada diversa dal punto di vista burocratico.
Durante l'anno 2020 il Provveditorato alle Opere Pubbliche aveva dato il via alla gara d'appalto per affidare il completamento dei lavori. Gara dalla quale era uscito vincitore un consorzio di imprese. Nel frattempo - però - fra l'avvio della procedura d'appalto e la sua conclusione - complice la crisi dovuta alla pandemia - erano mutate le condizioni del mercato, con l'innalzamento dei costi delle materie prime edili.
Il consorzio di imprese aggiudicatario aveva quindi esercitato - come consentito dalla normativa - la facoltà di rinunciare all'esecuzione delle opere, all'epoca stimate dal bando con prezzi di mercato "pre-Covid". Una rinuncia che aveva riconsegnato la questione nelle mani del Provveditorato. Quest'ultimo ente aveva avviato le procedure per proseguire nella fase di affidamento. Ad oggi, però, non risultano notizie riguardo la conclusione positiva dell'iter procedurale.
Nel complesso, quindi, anche se verrà concluso il primo edificio e affidato al Ministero della Difesa nel 2023, dopo 13 anni dalla posa della ''prima pietra'', la conclusione dell'intera opera, comprensiva dell'alloggio del personale, sembra lontana ancora alcuni anni.
L. A.