Casatenovo: alla primaria una mostra sullo spreco alimentare per sensibilizzare gli alunni

Apertura eccezionale al pubblico per "Parlo come mangio", una mostra interattiva dedicata ai ragazzi di terza, quarta e quinta della primaria organizzata presso la palestra della scuola di via Giovenzana a Casatenovo.

La mostra, nata dalla collaborazione fra il Comune (in particolare l'assessore Gaetano Caldirola) e l'Istituto Comprensivo, ha coinvolto e invitato sul territorio il Centro Missionario Pime - e in particolare i suoi educatori dell'Ufficio Educazione e Mondialità -, associazione che si occupa di attività sui temi di sensibilizzazione, intercultura e diritti, lavorando con scuole, parrocchie e tante altre realtà. Per l'occasione, il gruppo si è recato sul territorio di Casatenovo per offrire una mostra interattiva, costituita da diverse installazioni incentrate sulle tematiche del consumo sostenibile, della salvaguardia della qualità alimentare, dello spreco alimentare, della tracciabilità dei prodotti e dell'educazione di nuove generazioni di consumatori, attenti al contesto globale in cui si giocano le scelte individuali e collettive.

"Il progetto è nato all'interno di Save the food, bando di cui siamo partner insieme ad altre realtà, che mira proprio al recupero delle eccedenze alimentari e alla loro ridistribuzione" spiega Silvia Turati, rappresentante di Pime. "È grazie a questo che ci siamo inseriti nel progetto con l'intenzione di sensibilizzare scuole, ragazzi e, in generale, le realtà più giovani''.

E infatti, a essere coinvolte nel progetto sono state proprio le 14 classi, fra terze, quarte e quinte, delle scuole primarie dell'Istituto Comprensivo. Durante questa settimana si sono, a turni, recati nella palestra delle elementari sopracitata e hanno potuto partecipare a una visita di un'ora e mezza, in cui i protagonisti sono stati proprio loro. "Si tratta di attività interattive, che mettano al centro proprio i ragazzi. Dopo ogni percorso, facciamo infatti una ripresa di senso, in modo che loro possano sperimentare per conto loro, ma poi ci sia la possibilità di commentare tutti insieme ciò che è stato fatto" ha aggiunto Turati. "Alla base di tutto ci sono le riflessioni sui temi della sostenibilità e dello spreco alimentare, nonché dell'equità a livello mondiale. Questo vuole essere per loro un laboratorio di pensiero e azione, in cui possano cioè ragionare e mettere in pratica, prendendosi in prima persona dei piccoli impegni per un futuro più sostenibile per tutti''.

In concreto, il percorso guidato è stato suddiviso in cinque zone. Si parte con il tema della sacralità della terra, per cui i ragazzi che hanno partecipato alle visite si sono seduti in cerchio sui cuscini attorno a un pannello e hanno ascoltato un audio in cui una voce riproduceva gli aforismi scritti sul totem, i quali sono citazioni tratte da nove culture e religioni nel mondo: il senso, in questo caso, è mostrare che tutti, a prescindere dal loro credo o dalla loro filosofia, considerano sacra la terra, e la riconoscono come l'unica fonte di tutto ciò che è necessario per vivere.
Proseguendo nella visita alle installazioni, troviamo un "mercato globale" che ha insegnato ai ragazzi a fare la spesa secondo stagione. "Oggi, con i supermercati che offrono sempre tutto, non siamo più abituati a privilegiare e valorizzare frutta e verdura di stagione. È importante, invece, riflettere sull'importanza di questa scelta, perché implica tutto un discorso di aiuto alle aziende agricole locali, e soprattutto privilegia il km zero" ha aggiunto ancora Silvia Turati.

Il terzo stand, procedendo nella rassegna, raffigurava una cartina dell'Italia, in cui comparivano prodotti tipici del nostro territorio associati alle sigle DOP e IGP: compito dei ragazzi è stato quello di collocare i diversi tasselli nella giusta posizione sulla cartina, per sottolineare la preziosità e la ricchezza culturale del nostro territorio, in modo da non limitarsi a un consumo sempre monotono e delle stesse cose e di ampliare quindi la propria dieta con i prodotti tipici.

Altra zona della palestra è stata dedicata all'abbondanza degli sprechi, legata naturalmente all'aumento della povertà. "Gli sprechi sono sempre tanti: l'attività che abbiamo pensato per sensibilizzare su questo tema consiste nel far scrivere ai ragazzi quali sono gli alimenti che sprecano di più e, successivamente, quale prassi si potrebbe adottare per ridurli, creando proprio quello che abbiamo definito il carrello degli sprechi" ha proseguito Silvia Turati. In conclusione all'attività, poi, i ragazzi hanno quindi scelto uno slogan che simboleggiasse questo tema, e votato, infine, per il migliore.

Quinta e ultima installazione è stata, proprio in centro alla palestra, una tavola apparecchiata. "Il cibo è sicuramente nutrimento, ma è anche relazione, apprendimento: stare intorno a una tavola, quindi, diventa occasione di incontro, di scambio e di conoscenza, un modo per recuperare la bellezza dello stare insieme e di condividere tutti un pasto" ha concluso la rappresentante di Pime.

Attirando membri della Caritas, del Comitato Mensa, la vicaria Elisa Galbusera e soprattutto numerosi cittadini interessati, la mostra, qui a Casatenovo per la prima volta, ha raccolto la soddisfazione e i feedback positivi dei ragazzi che vi hanno partecipato e dei loro insegnanti.
G.G.
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