Oggiono: il formaggio non era di capra? Ambulanti a giudizio

A maggio 2019 era stata attirata da una bancarella del mercato di Oggiono recante l'insegna ''Grana di Capra'': così ne avrebbe comprata una forma intera... salvo poi rendersi conto di essersi portata a casa del comunissimo formaggio di latte vaccino.
In tre, dopo la denuncia presentata dall'acquirente alla Polizia Locale, sono finiti quindi a processo in tribunale di Lecco. Tutti difesi dall'avvocato Roberto Bardoni del foro di Lecco, devono rispondere dell'accusa di frode in commercio per soli...20 euro di grana.
Quest'oggi il giudice in ruolo monocratico Gianluca Piantadosi ha avuto modo di ascoltare la versione dei fatti della persona offesa. ''Avevo espressamente chiesto all'esercente se fosse di capra e lui mi aveva risposto di sì, che lo produceva suo padre e che veniva fatto stagionare nel miele''. Al momento dell'acquisto la donna sarebbe stata ulteriormente rassicurata quando il venditore le avrebbe porto un bigliettino recante l'indirizzo del caseificio: ''diceva che il caprino veniva prodotto in Val Brembana, a Foppolo. Quando però ho digitato online l'indirizzo che mi era stato dato il posto risultava inesistente''.
''Se avessi saputo che si trattava di formaggio vaccino non l'avrei comprato'' ha concluso la querelante prima di essere congedata.
A quel punto il giudice - preso atto dell'assenza dei tre coimputati in aula, che hanno così rinunciato alla possibilità di rendere il proprio esame e difendersi dalle contestazioni a loro mosse in sede dibattimentale -ha rinviato per discussione al prossimo 24 marzo.
F.F.
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