Nasce l'Associazione dei Produttori della Luganega. Presenti anche due realtà di Casatenovo e Costa
La gustiamo abbinata ai risotti, ma anche nei secondi piatti o ancora in gustosi aperitvi. Insomma, è un ingrediente tipico della cucina brianzola. La ''luganega'', un insaccato a base di maiale tipico della Brianza, è riuscita a unire alcuni produttori con il comune denominatore di portare avanti la tradizione e, insieme, rilanciarla all'esterno della realtà locale dandole maggior valore.
Gli aderenti all'associazione presentata l'altra sera in Villa Reale a Monza
L'Associazione dei Produttori di Luganega di Monza è stata ufficialmente presentata l'altro giorno nella meravigliosa cornice del salone d'onore della Reggia di Monza, alla presenza di autorità, ristoratori e agricoltori, in un evento con degustazione. All'iniziativa hanno presenziato il consigliere regionale della Lega Alessandro Corbetta e il presidente del consiglio lombardo Alessandro Fermi, mentre il presidente Attilio Fontana e l'assessore all'agricoltura del Pirellone, Fabio Rolfi hanno salutato con un messaggio video. All'esordio si sono presentate nove tra macellerie e salumerie distribuite tra Besana in Brianza, Seregno, Casatenovo, Verano e Costa Masnaga, Triuggio, Inverigo e Briosco.
La luganega monzese si distingue dalle altre presenti sul territorio nazionale per gli ingredienti che la compongono e la minor presenza di grasso: viene infatti preparata artigianalmente con l'aggiunta di formaggio grana, brodo di carne e aromi di vino. Questi elementi la rendono particolarmente dolce e raffinata, donandole una colorazione rosa chiaro. Questo prodotto, che fa parte da secoli della storia culinaria di Monza e della Brianza, è stato preservato grazie ad alcune macellerie e salumerie del territorio che hanno continuato a produrre la Luganega di Monza secondo l'antica ricetta.
Le origini del prodotto vanno molto indietro nel tempo: la prima documentazione ufficiale risalga al 1553, quando Ortensio Lando scrisse "Non ti scordar della luganega di Moncia". A distanza di tre secoli, nel 1839, la ritroviamo nel vocabolario milanese-italiano di Cherubini che ne specifica gli ingredienti. In tempi più recenti, si ritrova in un volume considerato la pietra miliare della tradizione gastronomica lombarda, "vecchia Brianza in cucina", scritto nel 1968 da Ottorina Perna Bozzi. La luganega si ritrova persino in una leggenda popolare che si è tramandata fino ai giorni nostri, quella della Giubiana, la strega che mangiava bambini e che, attratta dal delizioso profumo dell'insaccato, venne ridotta a cenere con il primo sole.
Insomma, un prodotto che a più riprese ha fatto parte della nostra storia locale e che oggi si vuole portare avanti. L'idea dell'associazione produttori luganega di Monza è nata nel 2021 su impulso di una rappresentanza delle macellerie e salumerie al dettaglio che si riuniscono con l'intenzione di recuperare, valorizzare e promuovere la luganega come prodotto tipico del territorio, pensando anche alla tutela attraverso un disciplinare condiviso e riconosciuto. I produttori si trovano subito concordi sulla visione e gli obiettivi da perseguire e nel marzo 2022 decidono di fondare ufficialmente l'Associazione Produttori Luganega di Monza, la cui attività è volontaria, libera, gratuita e senza alcun scopo di lucro.
Essa intende sviluppare ''ricerche e studi sulle tradizioni della Brianza e sui suoi prodotti tipici, in particolare sulla luganega di Monza - spiegano - L'obiettivo è quello di promuovere le usanze brianzole in tutta Italia e all'estero, attraverso una fattiva collaborazione tra i produttori e il mondo della ristorazione. Tutto ciò, favorendo la cultura del "prodotto a Km 0" e la filiera corta".
Essa intende sviluppare ''ricerche e studi sulle tradizioni della Brianza e sui suoi prodotti tipici, in particolare sulla luganega di Monza - spiegano - L'obiettivo è quello di promuovere le usanze brianzole in tutta Italia e all'estero, attraverso una fattiva collaborazione tra i produttori e il mondo della ristorazione. Tutto ciò, favorendo la cultura del "prodotto a Km 0" e la filiera corta".
Al microfono il consigliere regionale Alessandro Corbetta
Il presidente dei produttori Aurelio Sala ha dichiarato: ''L'associazione, oltre che promuovere la Luganega come prodotto tipico del territorio brianzolo, intende salvaguardare, aggiornare e tramandare le arti e i mestieri del nostro settore. Al nostro sodalizio hanno aderito una decina di macellai e salumieri della Brianza che da sempre producono la Luganega nel rispetto di una antica ricetta che si tramanda da padre a figlio. Abbiamo sentito l'esigenza di ‘proteggere' le caratteristiche di questo nostro insaccato, la sua unicità e la sua grande qualità, frutto della scelta di materie prime certificate; un prodotto apprezzato da sempre da tanti consumatori. Nel contempo vogliamo anche affermare la qualità della nostra tradizione culinaria, che vede nella Luganega uno dei prodotti di punta. Ovviamente la nostra associazione è aperta anche ad altri produttori di Luganega di Monza, così come a simpatizzanti con la tessera "Amici della Luganega": più siamo e più saremo forti nel promuovere questo prodotto tipico e, in generale, la nostra terra. Un ringraziamento speciale al consigliere regionale Alessandro Corbetta che ha avuto un ruolo fondamentale per la nascita di questa nuova realtà e ci sta supportando con forza e determinazione''.
Tra i soci fondatori dell'associazione figurano anche due produttori della provincia lecchese, la macelleria Beccalli di Costa Masnaga e l'azienda agricola Porrinetti di Casatenovo.
Il masnaghese Stefano Beccalli
La macelleria Beccalli di Costa Masnaga è stata rappresentata da Antonello e dal figlio Stefano. ''Il mio ringraziamento va ad Aurelio Sala, che per primo ha messo la faccia bussando la porta di tutti i macellai oggi parte dell'associazione per parlare di quello che voleva fare - spiega Stefano Beccalli - La categoria è un ambiente chiuso ed è difficile collaborare: dal mio punto di vista l'aggregazione di più macellai dello stesso territorio ci permette di creare una grande rete e la dimostrazione è stato essere in villa reale per una presentazione che ha avuto un ampio coinvolgimento. Da un anno facciamo riunioni, abbiamo depositato il marchio e fondato un'associazione: per me, da ragazzo giovane che è entrato nella macelleria di famiglie, è importante per avere uno scambio con chi fa il mio lavoro. Abbiamo messo a punto tutti insieme le linee guida per la ricetta, anche se poi ciascun macellaio ha la sua mano. La volontà di far vedere che dietro il macellaio c'è un grande lavoro e passione: questo è quello che mi piacerebbe trasmettere alle figure più giovani dato che è uno dei mestieri che va perdendosi''.
La famiglia Casati dell'azienda agricola Porrinetti
La soddisfazione sincera per avere aderito a questa iniziativa è emersa anche dalle parole di Francesco Casati, dell'azienda agricola Porrinetti di Casatenovo. ''Questa iniziativa è nata un anno e mezzo fa perché non è facile mettere insieme nove macellai, visto che nella categoria non c'è molto dialogo. Vedere invece persone di provincie diverse che sono riuscite a trovare un accordo, è stata una bella esperienza: la condivisione del percorso ha avuto poi ieri il suo culmine con una presentazione pensata nei minimi dettagli. Nessuno di noi fino a pochi anni fa pensava a un progetto simile: è interamente nuovo, ci ha spronati a farne parte e a portarla avanti. Speriamo che altri produttori possano aderire all'iniziativa''.
La strada è tracciata: grazie a quest'associazione e agli undici fondatori che ci hanno creduto, si potrà ora proseguire nella promozione di un prodotto unico e prelibato.
Contributo fotografico Gruppo AFCB
M.Mau.