Missaglia: al posto del 'Folletto' riceve una busta...vuota. 1 anno e 8 mesi al venditore
Il tribunale di Lecco
Nel marzo 2018 la vittima, navigando in internet, era infatti incappata in un sito deputato alla vendita di aspirapolveri della nota marca; proprio l'elettodomestico che stava cercando. E così individuando un modello dal prezzo appetibile, ha partecipato ad una sorta di asta virtuale che partiva dal prezzo base di 280 euro. Una competizione via pc che si è aggiudicato, arrivando ad offrire 600 euro. A quel punto, contattato dal venditore, gli è stato fornito un numero di cellulare attraverso cui finalizzare la trattativa. Se il nominativo era quello di un uomo, i contatti li ha però avuti - sia a voce al telefono, sia via whatsapp - con una donna, identificatasi come la sorella della persona che aveva messo in rete l'aspirapolvere.
''Dai 600 euro iniziali siamo passati a 500 euro come prezzo di favore, trattandosi di un modello dimostrativo. La somma l'ho pagata in contanti in una ricevitoria della zona facendo un versamento su una carta ricaricabile'' ha riferito stamani in aula la parte lesa. ''Mi sono però insospettito poco più tardi perchè la persona faticava a rispondere al telefono''.
La beffa risale invece a qualche giorno più tardi quando al domicilio del missagliese è pervenuta una busta gialla, che la stessa vittima ha mostrato quest'oggi in tribunale al giudice. All'interno non vi era certamente l'aspiravolvere, bensì una serie di volantini promozionali che nulla avevano a che fare con l'oggetto acquistato. A quel punto l'uomo si è presentato alla stazione dei carabinieri di Casatenovo per segnalare quanto capitatogli. All'esito delle indagini dei militari è stato denunciato per truffa aggravata il 35enne residente in provincia di Pescara, intestatario della carta sulla quale era stato effettuato il versamento, con la vicenda approdata stamani in aula al cospetto del giudice in ruolo monocratico, Paolo Salvatore.
A istruttoria conclusa il vice procuratore onorario Caterina Scarselli ha chiesto la condanna dell'imputato a un anno e otto mesi di reclusione, oltre al pagamento di una multa pari a 800 euro. Nella sua requisitoria infatti, il PM ha sottolineato gli artifizi e i raggiri che connotano la condotta dell'autore della truffa, che oltre a non aver restituito la somma alla vittima, non si è neppure difeso nel procedimento penale.
Il difensore d'ufficio, l'avvocato Daniela Fiocchi, si è invece battuta per l'assoluzione del 35enne, evidenziando come i contatti la parte lesa li abbia sempre avuti con una donna. Pure l'utenza telefonica era intestata ad un soggetto di sesso femminile. Ritiratosi in camera di consiglio, il giudice ha condannato l'abruzzese a un anno e otto mesi, oltre al pagamento di 600 euro di multa.
G. C.