Casatese: in tre accusati di contraffazione di bottiglie di spumante di alta qualità

Nell'aula del tribunale di Lecco quest'oggi protagonista è stato...lo spumante. Non per un brindisi di Natale in anticipo ma per una causa che vede al banco degli imputati tre soggetti che, a diverso titolo e ricoprendo ruoli differenti, sono accusati di avere contraffatto alcuni marchi, internazionali e comunitari, regolarmente registrati dalla parte civile relativi a bottiglie di colore, forma e dimensione riconducibili nella titolarità a quelli della società, presunta parte lesa.
Davanti al giudice Gianluca Piantadosi questa mattina è comparso il titolare dell'azienda, produttore trevigiano nel campo della vinicola, leader per lo spumante (con una produzione di 2milioni di bottiglie in 160 paesi) che ha raccontato della nascita di queste sue "creazioni" che, secondo le accuse, sarebbero state "copiate" e dunque contraffatte, per poi essere messe sul mercato a prezzi inferiori, generando confusione nella clientela e creandogli danni per mancate vendite e danni di immagine e reputazione particolarmente importanti.
Oggetto del contendere, appunto, la bottiglia dorata e quella rosa specchiata a forma di oliva, disegnata personalmente dall'imprenditore a inizio anni Novanta, prodotta tra il 2001 e il 2002 e il cui marchio è stato depositato nel 2012. Una sagoma particolarmente elegante e curata, nella forma, nei colori, nella lucentezza, tutto fuorchè ''pacchiana'', con tinte che non infastidiscono il cliente ma sono gradevoli all'occhio. A distinguere, oltre a questi dettagli, anche l'etichetta posizionata in maniera verticale anziché orizzontale. Particolari che, sempre secondo l'impianto accusatorio tutto ancora da dimostrare, sarebbero stati replicati su bottiglie smerciate poi da un'azienda ligure.
Tre dunque gli imputati: i due legali rappresentanti di altrettanti società vinicole e il legale rappresentante di una società specializzata nella produzione di bottiglie in vetro metallizzato con sede nel casatese. Ai tre imputati, C.B., P.M. e G.T., viene contestato l'articolo 473 del codice penale (contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti industriali) , in concorso.
In aula quest'oggi avrebbero dovuto esserci anche le bottiglie sequestrate ma l'alluvione del 2019 che ha interessato Imperia ha distrutto tutto quanto era custodito presso il deposito dell'ufficio corpi di reato.
Il procedimento per escutere gli altri testi convocati è stato aggiornato al 13 gennaio 2023.
S. B.
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