Rosa sull'uscita dal Consorzio: ''le ragioni sono molteplici e le spiegherò in consiglio''

Matteo Rosa, sindaco di Sirtori
La valutazione era già in corso: la scelta della Provincia di Monza è stata la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso. E' questa, in estrema sintesi, la posizione espressa da Matteo Rosa, sindaco di Sirtori. Lo abbiamo contattato una volta ricevuta la convocazione del prossimo consiglio comunale, in programma appunto giovedì 22 dicembre alle ore 18. Fra i vari punti inseriti all'ordine del giorno, figura infatti anche il recesso dal Consorzio.
''La nostra non è una valutazione di ieri: è da un anno che ci stiamo interrogando sul da farsi'' ci ha detto il primo cittadino.
In sostanza, una volta eletti, gli amministratori di Sirtori hanno da subito messo in discussione la permanenza in Villa Greppi. I motivi secondo Rosa sono molteplici e saranno illustrati giovedì sera in consiglio comunale.
In primis di natura politica, poi la scelta della Provincia di Monza di recedere dall'ente ha convinto la maggioranza ad assumere questa decisione. ''Chiaramente sarà il consiglio a decidere'' ha chiosato l'amministratore, assente stamani all'assemblea, ma rappresentato dal collega Paolo Belletti, capogruppo di maggioranza.
Una decisione sicuramente pesante che arriva in un momento già critico per l'ente culturale con sede a Monticello. Peraltro non si tratta della prima volta che Sirtori mette in discussione la sua presenza in Villa Greppi. Lo aveva fatto nel 2000, ma allora la scelta era stata condivisa anche da altre amministrazioni del territorio come Monticello, Briosco, Cassago e Veduggio; cinque anni più tardi il dietro-front e la ripartenza del Consorzio, con ancor più slancio e forza. Per anni al vertice dell'assemblea dei soci è stato Davide Maggioni, predecessore del sindaco Rosa appunto, chiamato in più occasioni a mediare per raggiungere obiettivi politici e strategici per l'ente. Ora la sceltà di Sirtori di abbandonare Villa Greppi pone un ostacolo in più lungo un percorso futuro che ad oggi appare quantomai incerto e tutto da scrivere.
G. C.
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