Sanità pubblica in Lombardia: una precisazione

Gentile redazione,
leggendo il vostro articolo in cui date conto della lettera di un cittadino che lamenta la mancata erogazione di una prestazione sanitaria per il figlio a causa di un macchinario rotto e sottolineate in apertura "di certo è che Fontana e Moratti portano una responsabilità enorme per come è ridotta la sanità in Lombardia"; forse da esperti "giornalisti" dimenticate che in undici anni di governo della sinistra si sono stati milioni di euro di tagli alla sanità pubblica nazionale con conseguenze sotto gli occhi di tutti e la Lombardia è tra le regione in cui la sanità funziona meglio e la prova è che numerosi pazienti da altre regione, specie dal sud quotidianamente vengono a farsi curare qui. Quindi in omaggio alla correttezza dell'informazione e anche della deontologia professionale dovreste dare conto dei suddetti tagli. Certo che pubblicherete questa mia vi porgo cordiali saluti.


Fulvio Valagussa
Dolzago

 

Il fatto che Niguarda funzioni meglio del Cardarelli non pone certo la Lombardia ai vertici della sanità nazionale, che anzi è al quinto posto dopo Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Piemonte e sostanzialmente in linea con la Liguria. I tagli li hanno subiti tutti ma c'è chi come Toscana, Veneto, Emilia hanno comunque privilegiato la sanità pubblica dirottando lì le risorse e chi come la Lombardia ha investito in quella privata. Così il pubblico manca di risorse, manca di personale (che il privato può pagare meglio) e non è in grado di fornire la necessaria assistenza in tempi ragionevoli. Un solo dato per capire meglio la disparità: su 100 ricoveri in emergenza 45 sono effettuati dal pubblico e solo 20 dal privato. In altre parole il privato sviluppa ciò che è meglio remunerato e soprattutto ciò che è programmabile mentre il pubblico deve rispondere a qualsiasi richiesta. Si domandi come mai in Lombardia sono sorte come funghi le cooperative che progressivamente stanno occupando gli ospedali pubblici o perchè le strutture private si moltiplicano e si sviluppano ad una velocità impressionante. Ma le legge le lettere di quanti sono costretti a rivolgersi al privato per l'impossibilità del pubblico di rispondere in tempi certi oppure rinunciano direttamente alle cure? Lasci stare la deontologia che non c'entra, si domandi invece perchè alla vigilia delle elezioni regionali sia Attilio Fontana, sia Letizia Moratti annunciano pesanti interventi per bloccare il fenomeno delle strutture private e delle coperative. Se lo domandi...

C.B.

 

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