Nibionno: anziana a processo per il RDC. La sentenza 'slitta'
Il sostituto procuratore Pasquale Esposito aveva chiesto l'assoluzione per la pensionata classe 1945 finita al centro di un fascicolo d'indagine a seguito dei controlli effettuati dalla Guardia di Finanza di Lecco sui beneficiari del reddito di cittadinanza. Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle è infatti emerso che la nibionnese, nel compilare la domanda di ammissione al citato sussidio, aveva omesso di indicare lo stato detentivo del figlio, in quel periodo destinatario della misura di custodia cautelare in carcere. La presenza, all'interno del nucleo familiare beneficiario del sussidio, di soggetti che si trovano in stato detentivo, ovvero ricoverati in istituti a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica, provoca infatti una riduzione del parametro della scala di equivalenza prevista dal decreto che istituisce il reddito di cittadinanza e, di conseguenza, anche una riduzione dell'importo spettante. I finanzieri hanno dunque proceduto a denunciare l'anziana alla Procura della Repubblica di Lecco e contestualmente a notiziare l'ufficio Inps competente territorialmente per l'irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca del beneficio e per il recupero coattivo delle somme già indebitamente percepite, pari a poco più di 3mila euro.
Un'indagine che ha trascinato l'anziana nibionnese in tribunale, chiamata a rispondere di questo errore anche sul fronte penale. Stamani la donna è comparsa di fronte al giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano, assistita dall'avvocato Marcello Perillo che la scorsa udienza aveva anticipato la scelta di avvalersi del rito abbreviato.
Se il PM in sede di discussione ha ipotizzato l'assoluzione della signora, dopo essersi ritirato in camera di consiglio il Gup nella tarda mattinata odierna ha chiesto un'integrazione suppletiva degli atti già nel fascicolo per poter meglio esprimersi sull'eventuale responsabilità penale (o meno) della donna. La sentenza è dunque attesa fra qualche settimana.
Un'indagine che ha trascinato l'anziana nibionnese in tribunale, chiamata a rispondere di questo errore anche sul fronte penale. Stamani la donna è comparsa di fronte al giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano, assistita dall'avvocato Marcello Perillo che la scorsa udienza aveva anticipato la scelta di avvalersi del rito abbreviato.
Se il PM in sede di discussione ha ipotizzato l'assoluzione della signora, dopo essersi ritirato in camera di consiglio il Gup nella tarda mattinata odierna ha chiesto un'integrazione suppletiva degli atti già nel fascicolo per poter meglio esprimersi sull'eventuale responsabilità penale (o meno) della donna. La sentenza è dunque attesa fra qualche settimana.