Casatenovo: è arrivata l’ora della pensione per il dottor Galbiati, noto veterinario di ATS
Abbiamo contattato Galbiati al telefono nelle scorse ore: questo è ciò che ci ha raccontato a proposito della sua lunga esperienza appena conclusa:
Il dottor Fabrizio Galbiati
Dottor Galbiati, come sta? Come vanno queste prime settimane di pensione?
Devo dire che va tutto bene, ora posso dedicare più tempo alle mie passioni personali e alla famiglia. Non ho alcun rimpianto per aver scelto la pensione. Ho dato tanto al mio lavoro, gli anni iniziavano a farsi sentire. Pensi che sono arrivato al limite massimo di anzianità previsto dalle normative attuali relative ai pensionamenti. Ormai era anche giusto lasciare spazio ai giovani, con la loro mentalità, voglia di fare e velocità di pensiero. A tal proposito ci tengo ad augurare buona fortuna a tutti coloro che intraprenderanno questa carriera.
Quali sono state le difficoltà più importanti che ha dovuto affrontare?
I cambi di dimensione dell'azienda sanitaria. Ogni accorpamento tra i vari enti ha creato delle criticità di non facile gestione. Tutte le volte, però, abbiamo superato bene le difficoltà, soprattutto grazie all'ottimo clima di collaborazione che si era creato con i colleghi. Se i rapporti sono buoni e il clima è favorevole i problemi si risolvono.
Ci sono invece dei momenti che le sono rimasti particolarmente nel cuore?
Ai tempi, nell'ambito delle operazioni di monitoraggio delle greggi, si andava spesso negli alpeggi. Erano momenti di aggregazione e condivisione tra colleghi e con gli operatori veramente meravigliosi. Alcuni operatori dell'industria alimentare inoltre, hanno delle strutture veramente molto belle.
All'inizio degli anni duemila lei è stato per otto anni consigliere di minoranza in consiglio comunale a Casatenovo. Che cosa le ha lasciato l'esperienza politica?
Cinque anni da capogruppo di minoranza e poi altri tre anni, sempre nel centrodestra. È stata un'esperienza molto bella ma allo stesso tempo molto impegnativa. Non avevo mai fatto politica prima di allora e mi sono reso conto di quanto sia difficile: bisogna ascoltare tutti per poi scegliere e tali scelte devono essere non solo efficaci, ma anche condivise il più possibile. Ad un certo punto ho abbandonato l'impegno politico perché non riuscivo più a conciliarlo con il lavoro e la famiglia.