Cesana: concerto della banda San Fermo per l'inizio del 2023
Un momento di musica bene augurale per l'avvio del nuovo anno. Si è tenuto, nel pomeriggio di domenica 8 gennaio presso l'affollata palestra di Via Donizetti, il concerto del corpo musicale San Fermo di Cesana Brianza, diretto dal maestro Iose Ratti. La presentazione, come ormai da consuetudine, è stata affidata a Fernanda Mauri che da anni accompagna il pubblico in questo appuntamento.
La nascita dell'attività bandistica a Cesana Brianza risale al secolo scorso, come ha ricordato la presentatrice. ''La Provincia di Como pubblicò nel 1981 una sorta di censimento delle bande musicali operanti nel territorio. Quelle notizie storiche ufficiali recitano che l'attività bandistica a Cesana Brianza ebbe inizio nel 1922, su impulso del parroco di allora che incaricò il parrocchiano Carlo Pinaroli, che 'sapeva di musica, di organizzare un gruppo di volontari candidati musicanti impartendo loro le indispensabili nozioni basilari. L'anno successivo, in occasione della Festa del Corpus Domini, la banda, un gruppo di circa trenta persone, debuttò sfilando nella solenne processione''.Durante la seconda guerra mondiale del 1940-45 l'attività del corpo musicale si fermò per riprendere con vigore dopo un ventennio. ''Arriva a Cesana Brianza nel 1968 dai monti di Morterone un parroco originario di Lecco, proveniente da famiglia di musicisti e compositori, con la passione della musica e del canto nel sangue e, subito, si mette all'opera selezionando tra i suoi parrocchiani i candidati abili al canto e all'uso di strumenti musicali - ha proseguito la presentatrice - La banda, riorganizzata dal parroco e dal maestro don Giuseppe Sacchi, nel 1970 è pronta e ufficialmente si presenta alla popolazione e il 9 agosto 1971 accompagna la processione solenne nella festa patronale di San Fermo e Rustico. Alcuni bandisti erano fanciulli ma da allora tuttora sono attivi musicanti ed è passato mezzo secolo abbondante. Il primus inter pares, è il maestro Iose Ratti, allievo dall'inizio di don Giuseppe che ha preso il testimone del suo maestro quando egli tornò alla casa del padre. L'impegno e la costanza sono davvero encomiabili e il rispetto goduto giustamente da tutti''.
Il concerto si è suddiviso in due parti: la prima tradizionale, seguita da un intermezzo con le cornamuse.
L'ouverture solenne si è basata sulla musica originale per banda di Lorenzo Pusceddu, sardo, compositore musiche per banda, direttore di banda, seguita da un classico spumeggiante di "Excelsior", una selezione a fantasia dal gran ballo coreografico di Marengo Edoardo con arrangiamento per banda di Pietro Vidale. L'esibizione è proseguita con Tancredi, una sinfonia tratta dall'opera lirica musicata da Gioacchino Rossini, la cui prima risale al 1813 al teatro La Fenice di Venezia e riportata alla ribalta, dopo essere finita nel dimenticatoio, nel 1962 dal Maggio Musicale Fiorentino. È tornato poi Lorenzo Pusceddu: suo il "Christmas Medley", una composizione che raccoglie i brani più belli e famosi del Natale (Alleluia, Adeste Fidelis, Stille Nacht, Astro del ciel, Gloria in Excelsis, Jingle Bells).
''Cominciamo ad addentrarci nell'atmosfera viennese e a incontrare la dinastia degli Strauss con questa polka veloce nell'arrangiamento di J.G. Mortimer' ha detto Mauri introducendo "Auf der Jagd" di Johann Strauss II.
È stato in seguito proposto "spiritual moments medley" nell'arrangiamento di Renato Soglia: "Ci viene offerto un elegante brano jazzistico, che accentua la bellezza musicale di questa composizione - lo ha introdotto la presentatrice - È un omaggio alla storia dei fratelli africani, strappati dalle loro terre di origine e venduti come schiavi. Gli schiavi rividero la loro stessa odissea nella storia dell'antico popolo ebraico. Originano così i primi canti come gli spirituals e i gospel. Ci sono titoli eloquenti, come ad esempio nelle note di brani come "go down Moses" (scendi Mosè) o "Jerico". Indimenticabile l'interpretazione di Mahalia Jackson, "Nobody knows", ma anche moderne popolari canzoni, come "My Lord" dei Beatles, "Nobody knows" di Tony Rich, "The stranger song" di Leonard Cohen.
Il concerto è proseguito con l'esibizione delle cornamuse di Celtic Knot Pipes und Drum, una formazione di cornamuse e percussioni tradizionali scozzesi. "Questa formazione ha scelto come logo il nodo celtico, nastro che non ha un inizio e non ha una fine, a rappresentare la continuità della vita" ha detto Mauri. Il gruppo ha proposto "Auld Lang Syne" (in dialetto scozzese: da molto tempo) di Robert Burns del XVIII secolo, "Amazing Grace" di Meravigliosa Grazia, uno dei più famosi inni natalizi cristiani che risale al XVII secolo, composta da John Newton e proposta nell'interpretazione di Andrea Bocelli. È stata poi suonata "Glendaruel Highlanders", una marcia in 6/8-gaulico scozzese-proposto come inno nazionale scozzese di Ulrich Roever e Michael Kurb, suonata dalla Royal Scots Dragon Guard. Il finale è stato affidato a "Highland Cathedral".
Dopo l'annuncio del maestro Ratti di tre giovanissime nuove allieve, è proseguito il programma con "Strauss Bonbons", un tuffo nell'atmosfera natalizia e di Capodanno con Johann Strauss nell'arrangiamento di Ofburg. "La sola citazione dei vari bonbons mette allegria: "Kaiser", "valzer sul Danubio", "Blu wiener Blut", "Unter donner and Blitz", "Trish-trash", "Polka Radetsky March", la marcia militare con la quale abbiamo salutato molti nuovi anni con la banda".
Al termine dell'estrazione dei premi della lotteria, il gran finale è stato affidato di nuovo alla band con "Feliz Navidad", brano composto e interpretato dal cantautore portoricano José Feliciano con arrangiamento di Heinz Briegel.