Casatenovo: due ultras interisti allo stadio a tifare Seregno pur non potendo essere lì. Uno assolto, all'altro nuovo 'via dai campi'

Il campo di calcio della Casatese in Via Volta
6 giugno 2021. Sul campo della Casatese il Seregno centra la matematica promozione in serie C. Il 2-2 contro i biancorossi, assicura alla formazione brianzola il salto di categoria.
Ma non è per il risvolto sportivo che, quest'oggi, quel match è finito all'attenzione del giudice monocratico del Tribunale di Lecco Paolo Salvatore. Il magistrato si è infatti trovato tra le mani un fascicolo per violazione dell'articolo 6 della legge 401/1989 - Divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive. A processo due ultras dell'Inter, tifoseria "vicina" a quella del Seregno, Andrea Beretta (volto noto nell'ambiente e non nuovo alle cronache) e Marcello Michele Taormina, entrambi evidentemente conosciuti dalle forze dell'ordine che, dalle riprese effettuate durante la partita, li hanno ritenuti presenti a ridosso delle reti del campo della Casatese, pur non potendo trovarsi lì in quanto già colpiti, per l'appunto, da uno specifico provvedimento, il così detto DASPO.
Limpide le immagini per quanto riguarda la posizione di Taormina, come sintetizzato anche in sentenza dal giudice. Non così per Beretta, mandato poi assolto. Il viso del soggetto ritenuto essere l'ultras infatti, nelle riprese confluite nel fascicolo del dibattimento, risulta celato da occhiali da sole e mascherina.
Il riconoscimento - come riassunto dal dottor Salvatore - sarebbe dunque avvenuto per conoscenza diretta degli operanti che hanno ritenuto combaciare la fisionomia dell'uomo ripreso con quella del Beretta, basandosi anche su tatuaggi non descritti però agli atti e non visibili nei fotogrammi estrapolati dai video. Da qui, come anticipato, l'assoluzione dell'uomo. Pena sospesa, invece, per il coimputato, già segnalato all'autorità giudiziaria per il reato di rissa in concorso, per un'aggressione patita da uno spettatore proprio a San Siro. Per lui, però, il giudice ha sentenziato un ulteriore divieto ad accedere agli impianti sportivi per tre anni. Chiaro l'obiettivo di tenerlo lontano dai campi e... dai guai.
A.M.
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