Oggiono: al Bachelet si parla di lotta alla mafia ''per formare i cittadini di domani''
"In questa scuola non si fa solo didattica, si creano i cittadini del futuro". E' riassunto alla perfezione in queste parole, pronunciate nel suo saluto dal sindaco di Oggiono Chiara Narciso, il significato della tavola rotonda svoltasi ieri mattina al Palabachelet. Il recente arresto di Matteo Messina Denaro ha reso ancora più attuale e necessario un incontro intitolato "Per la legalità non molte volte ma sempre", a cui hanno partecipato una terza, tre quarte e una quinta liceo.
Da sinistra Giovanni Corti, Chiara Narciso, Giuseppe Pagani e Elena Daddi
Tra i relatori, oltre al primo cittadino di Oggiono e all'assessore alla cultura Giovanni Corti, c'erano Elena Daddi, sindaco di Bregnano, e Giuseppe Pagani, ex sindaco di Appiano Gentile, entrambi in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. "Il 5 dicembre 2014 la DDA di Milano eseguì diversi arresti di grande rilievo nei nostri territori. Quell'inchiesta sconvolse l'opinione pubblica e dimostrò quanto l'ndrangheta fosse radicata nel tessuto economico e sociale di varie aree della Lombardia. La mafia danneggia l'economia nazionale e, di conseguenza, ciascuno di noi. Tanti degli arrestati erano commercialisti ed avvocati originari del luogo" ha spiegato Daddi.
A seguito di quella indagine, Elena Daddi, Giuseppe Pagani ed altri amministratori hanno deciso di fondare il comitato "5 dicembre 2014", il quale si occupa di promuovere la cultura della legalità nelle scuole ma non solo. L'intervento dell'ex sindaco di Appiano Gentile è stato particolarmente intenso ed appassionato. "Preservate l'aria di pulizia e purezza che pervade i luoghi della vostra vita. Impedite al malcostume, prima ancora che al crimine, di infiltrarsi nella vostra realtà sociale. Se cominciate ad assuefarvi a comportamenti criminosi, anche se magari all'apparenza sembrano innocui, poi non riuscite più a tirarvene fuori. È fondamentale mantenersi puliti ed avere un atteggiamento consapevole" ha sottolineato Pagani.
Dopodiché, come detto, ha preso la parola Chiara Narciso. "C'è uno stile mafioso, subdolo e socialmente tollerato, che va strenuamente combattuto. Vi invito a non accettare mai i sotterfugi perché si parte da poco ma poi la situazione può sfuggire di mano" ha sottolineato il sindaco di Oggiono.
Ad un certo punto, un ragazzo seduto tra il pubblico ha posto una domanda molto forte: "come si fa a definire l'arresto di Matteo Messina Denaro una vittoria dello Stato se ci sono voluti trent'anni e probabilmente tutti sapevano dov'era?". "Io personalmente ho festeggiato. Il fatto che la giustizia non si sia mai fermata in tutti questi anni è fondamentale. Poi certo, la gente che vive lì è la prima a sapere che tante persone colluse con la mafia sono a piede libero" ha sottolineato Giovanni Corti, assessore alla cultura di Oggiono.
"Di sicuro non è stata una vittoria della società civile: le piazze di Palermo non si sono riempite di migliaia di persone in festa" ha aggiunto Elena Daddi. Il sindaco di Bregnano ha quindi sottoposto ai ragazzi, debitamente divisi in gruppi dai docenti, sette quesiti a partire da altrettanti "casi studio".
Il dibattito che ne è seguito è stato ricco di spunti e osservazioni intelligenti da parte degli studenti. "Ricordate: un boss del calibro di Matteo Messina Denaro è rimasto a piede libero per trent'anni grazie ad una rete di persone che compiva per lui gesti semplici come per esempio portagli la spesa" ha sottolineato Elena Daddi.
Ancora più intense, di nuovo, le parole di Giovanni Pagani con cui la mattinata si è conclusa. "Se avete dei dubbi, denunciate! Le forze dell'ordine sono molto sensibili a questo genere di segnalazioni, seguono dei corsi specifici in merito. Saranno poi loro a valutare la consistenza della denuncia ed eventualmente ad avviare le indagini".
Andrea Besati