Oggiono: due furti consumati e uno tentato costano ad un 29enne la condanna a 4 anni
Il tribunale di Lecco
I fatti al centro del fascicolo d'indagine a suo carico risalgono alla fine del 2021, quando il giovane magrebino si sarebbe reso responsabile della sottrazione di due veicoli a Oggiono, introducendosi poi nella proprietà di un cinquantenne residente a Bosisio.
Il primo furto per la precisione risale al 29 novembre di poco più di un anno fa, quando l'imputato avrebbe asportato un quadriciclo Piaggio cassonato che il legittimo proprietario 79enne aveva posteggiato in Via per Molteno; immediata la richiesta di aiuto da parte della vittima (una volta accortosi che il mezzo non c'era più) alla locale stazione dei carabinieri, dove aveva presentato regolare denuncia.
Qualche giorno più tardi i militari oggionesi avevano notato il furgone in sosta all'interno dell'area parcheggio di un noto supermercato della città. Riconoscendo lo stesso come il mezzo di cui era stato segnalato il furto presso i loro uffici, gli uomini al comando del luogotenente Nicolino Ombrosi avevano atteso qualche minuto, fermando poi il soggetto che, dopo aver fatto la spesa, si stava recando verso il furgone. Sottoposto a perquisizione e condotto presso la sede dell'Arma, gli erano state trovate addosso le chiavi del mezzo, subito restituito al leggittimo proprietario.
Al 29enne è stato poi contestato un secondo furto, messo a segno a poche ore dal suo fermo da parte dei militari; nella notte fra il 2 e il 3 dicembre infatti, in Via Papa Giovanni XXIII ignoti avevano asportato una Mercedes Classe A. Il proprietario se ne era accorto la mattina successiva, presentandosi in caserma per denunciare l'episodio. Le indagini dei militari - avvalendosi del sistema di videosorveglianza comunale - avevano consentito di attribuire il furto al marocchino, già noto agli uffici poichè fermato qualche ora prima.
Nel fascicolo penale a suo carico figura infine un terzo episodio: un tentativo di furto all'interno di un'abitazione in Via Eupilio a Bosisio Parini; qui il 29enne magrebino si sarebbe introdotto il 9 dicembre senza tuttavia riuscire ad asportare nulla. Anche in quel caso erano intervenuti i carabinieri della stazione di Oggiono.
I tre episodi sono confluiti in un unico fascicolo trasmesso alla Procura lecchese, con la successiva citazione diretta a giudizio del marocchino al cospetto del giudice monocratico Paolo Salvatore. Stamani - a qualche mese di distanza dall'avvio dell'istruttoria - la sentenza che ha messo fine al procedimento penale con con rito ordinario a carico dell'imputato, condannato alla pena di quattro anni e quattro mesi.
G. C.