Circolo Ilaria Alpi: ancora grave la siccità dei torrenti dell'Oggionese

La situazione dei torrenti dell'Oggionese desta ancora preoccupazione per la carenza di acqua. A distanza di 6 mesi dal precedente monitoraggio, negli ultimi giorni abbiamo risalito il corso dei torrenti Bevera e Gandaloglio,  verificando i livelli di portata di acqua.

La situazione dei torrenti è ancora preoccupante, poiché le portate sono minime. C'è presenza di acqua, comunque poca, nei tratti 'montani' e naturali dei due torrenti,  mentre nelle parti che hanno subìto artificializzazione l'acqua è ancor più scarsa se non del tutto assente!

Ecco nello specifico qual è la situazione verificata.
 
Per il torrente Bevera, fino alla località Moiacchina di Castello Brianza, ovvero fino a dove il corso del torrente si mantiene  abbastanza naturale, la portata di acqua è poca ma leggermente superiore alla scorsa estate, e questo nonostante la scarse precipitazioni degli ultimi mesi. Ma già quando il corso del Bevera diventa artificiale, ad esempio nel tratto urbano di Molteno - come verificato dalla volontaria Lucia Bolotta - la situazione è di una netta scarsità di acqua, se non addirittura assenza.

Lo stesso si può dire per il Gandaloglio: in corrispondenza della frazione Marconaga di Ello e poi di Cogoredo di Dolzago, il torrente ha una portata minima, ma visibile. Invece quando arriviamo nell'abitato di Dolzago - dove il corso del Gandaloglio è artificializzato, ovvero scorre in sponde cementificate parallele alla via Parini - l'acqua praticamente scompare, probabilmente interrandosi.

Questa situazione, come  verificato anche lo scorso luglio, è sicuramente negativa, poiché, laddove l'acqua si perde, di fatto siamo di fronte al collasso ambientale dei torrenti.

Da qui reiteriamo la nostra denuncia: i fiumi, nonostante la prolungata siccità - che causa gravi problemi ambientali - riescono a mantenere un minimo di presenza d'acqua, laddove il loro corso è lasciato naturale. Mentre dove l'uomo è intervenuto con la cementificazione degli alvei,  l'acqua praticamente scompare, causando di fatto la morte biologica dei corsi d'acqua. Per questo occorre che non solo non vengano fatte ulteriori opere di artificializzazione delle sponde dei fiumi, ma che si programmino interventi di rinaturalizzazione degli alvei che in passato sono stati cementificati.

A tal proposito segnaliamo l'ennesimo intervento di artificializzazione delle sponde del Bevera, dietro a viale Consolini, in prossimità della località Mais, ovvero a confine tra Molteno e Bosisio Parini, dove negli ultimi mesi la Regione sta posando massi ciclopici sulle sponde del torrente, lavori che hanno comportato anche il taglio di numerosi alberi che costituivano un'importante fascia di vegetazione ripariale.

Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"
http://www.circoloambiente.org/

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