Stalking verso il vicino: 68enne condannato dal giudice a due anni e otto mesi
All'esito dell'istruttoria dibattimentale, trascinatasi di mese in mese, con l'audizione della persona offesa risalente al novembre 2021, il viceprocuratore onorario Caterina Scarselli ha chiesto una condanna a due anni.
Il giudice Paolo Salvatore, ascoltate anche le conclusioni dell'avvocato Nadia Invernizzi per la parte civile e Stefano Regazzoni per l'imputato, ha irrogato a carico dell'uomo - un 68enne con casa in un comune del casatese, ma originario di Monreale - una pena più aspra, arrivando 2 anni e 8 mesi, con il riconoscimento alla persona offesa di una provvisionale di 5 mila euro, rimandando alla sede civile per la quantificazione complessiva di un risarcimento che, in ogni caso, non potrà cancellare i mesi di "non vita" che hanno portato il denunciante a chiedere l'intervento della Giustizia contro il suo dirimpettaio. La vicenda che ha portato alla sbarra l'uomo muove infatti tra le mura di un condominio.
Atti persecutori l'accusa mossa all'imputato. Il siculo trapiantato al nord avrebbe reso impossibile l'esistenza del vicino, arrivando anche a minacciare di ucciderne il figlioletto ancora piccino, reo di arrecare disturbo giocando con le macchinine. I fatti oggetto del procedimento risalgono al 2019 e si sarebbero protratti per mesi, fino alla decisione del querelante di cambiare casa. Non prima però di aver messo in moto la macchina della Giustizia che, con i suoi tempi, ha portato alla pronuncia odierna.
Il giudice Paolo Salvatore, ascoltate anche le conclusioni dell'avvocato Nadia Invernizzi per la parte civile e Stefano Regazzoni per l'imputato, ha irrogato a carico dell'uomo - un 68enne con casa in un comune del casatese, ma originario di Monreale - una pena più aspra, arrivando 2 anni e 8 mesi, con il riconoscimento alla persona offesa di una provvisionale di 5 mila euro, rimandando alla sede civile per la quantificazione complessiva di un risarcimento che, in ogni caso, non potrà cancellare i mesi di "non vita" che hanno portato il denunciante a chiedere l'intervento della Giustizia contro il suo dirimpettaio. La vicenda che ha portato alla sbarra l'uomo muove infatti tra le mura di un condominio.
Atti persecutori l'accusa mossa all'imputato. Il siculo trapiantato al nord avrebbe reso impossibile l'esistenza del vicino, arrivando anche a minacciare di ucciderne il figlioletto ancora piccino, reo di arrecare disturbo giocando con le macchinine. I fatti oggetto del procedimento risalgono al 2019 e si sarebbero protratti per mesi, fino alla decisione del querelante di cambiare casa. Non prima però di aver messo in moto la macchina della Giustizia che, con i suoi tempi, ha portato alla pronuncia odierna.
A.M.