Dolzago: bilancio e partecipate temi del primo incontro per avvicinare cittadini e politica
Uno dei momenti più complessi nella vita di un'amministrazione è certamente la predisposizione e la gestione del bilancio. L'incontro a tema "bilancio e partecipate" è stato infatti il primo del ciclo di incontri promosso dalla lista civica Impegno Comune per Dolzago, un percorso di approfondimento sulla vita dei piccoli comuni per avvicinare comunità e amministrazione.
La prossima serata di approfondimento è fissata per il 21 di marzo.
La biblioteca civica Ennio Morricone ha ospitato, nella serata di martedì 28 febbraio, Nadia Crippa, dirigente finanziario del comune di Lecco (e già assessore a Oggiono), che ha introdotto i presenti alle nozioni principali utili nella redazione del bilancio di un ente locale. Al centro dunque l'amministrazione quella "vera", le esigenze e le difficoltà che quotidianamente i sindaci sono chiamati ad affrontare nella gestione della cosa pubblica.
Il sindaco Paolo Lanfranchi e la relatrice Nadia Crippa
"È importante che ci siano cittadini realmente interessati alle questioni pubbliche. La volontà di questo ciclo di incontri è proprio avvicinare l'amministrazione alla comunità, spesso estranea alla vita dell'ente locale nella sua dimensione tecnico-amministrativa. Ricordo un po' di anni fa si parlava di diligenza del buon padre di famiglia anche in ambito amministrativo, e se ci pensiamo è così, siamo solo una famiglia un po' più allargata ma l'idea è proprio quella di far quadrare i conti, le entrate e le uscite, sempre in un'ottica di sostenibilità sul lungo periodo" ha detto Paolo Lanfranchi, ringraziando anche il relatore Corrado Conti, esperto di finanza locale, che per motivi personali non ha potuto presenziare all'iniziativa.
Da decenni è in atto il tentativo di sostituire alle regole della finanza pubblica quelle della contabilità privatistica: "si osserva, da ormai due decenni, una spinta alla privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici per le comunità locali, gli strumenti e le procedure di programmazione, gestione e rendicontazione economica degli enti locali sono infatti costruiti e modificati continuamente con lo scopo di piegare gli enti locali alla logica del privato, alla gestione manageriale" ha detto la relatrice Nadia Crippa, spiegando i principi di armonizzazione del sistema contabile introdotti con l'ultima riforma della finanza locale nel 2011.
Ci sono due elementi fondamentali nella vita di un ente locale: la salvaguardia tra gli equilibri, fare dunque in modo che le entrate finanzino complessivamente tutte le spese, e l'assestamento generale del bilancio. Entro il 31 luglio gli enti adottano queste delibere in consiglio comunale andando a verificare se nel corso della gestione questi equilibri ancora sussistono. Se non sussistono più, si procede alla modifica.
La riforma, con l'obiettivo di mettere in soffitta la contabilità pubblica proponendo una nuova contabilità privatistica con rigide e talvolta inutili rendicontazioni economico patrimoniali, ha introdotto non pochi problemi. Come sottolineano gli esperti del settore molti elementi hanno reso complicata la gestione degli enti locali, tra questi, ha spiegato Nadia Crippa, l'obbligatorietà di nuovi fondi di bilancio, importi da accantonare con finalità di equilibrio finanziario che tuttavia vincolano le risorse correnti togliendole alle altre spese correnti senza poterle destinare ai bisogni della comunità.
"Tra gli istituti che presentano qualche problematicità vi è certamente il fondo crediti di dubbia esigibilità, importi che vengono accantonati per compensare i residui attivi che, in un'ottica previsionale, hanno difficoltà ad essere incassati. In situazioni difficili come in questo periodo questo meccanismo si rileva problematico per le capacità di spesa corrente delle amministrazioni" ha aggiunto.
Lanfranchi ha poi evidenziato le difficoltà maggiori che negli ultimi anni interessano la redazione e gestione dei bilanci comunali. I servizi alla persona (istruzione, educativa scolastica e assistenza agli anziani) vedono un aumento esponenziale in termini di costi, residuando così sempre meno disponibilità per gli investimenti. "I finanziamenti regionali ed europei sono molti ma non abbiamo personale a sufficienza all'interno degli uffici strategici che possa predisporre progetti sufficientemente dettagliati con le scadenze spesso troppo ristrette. Questo, soprattutto nella predisposizione di grandi opere, è molto problematico" ha aggiunto, evidenziando la difficoltà dei piccoli comuni impossibilitati nell'assunzione di tecnici per la "messa a terra delle opere".
La prossima serata di approfondimento è fissata per il 21 di marzo.
Sara Ardagna