Garbagnate: adeguamento per le tariffe del punto giochi
Case ex Valli e incremento delle tariffe del punto giochi. Sono questi gli aspetti sui quali ha chiesto chiarimenti il consigliere di opposizione Gianpaolo Magli nel consiglio comunale di Garbagnate Monastero in cui si è approvato il bilancio di previsione del Comune.
Sulle case ex Valli, oggi passate in gestione ad Aler, ha risposto il primo cittadino: ''Non è struttura lasciata a se stessa. Abbiamo ricevuto un contributo dalla regione per 80.000 euro e abbiamo ristrutturato due appartamenti e un terzo verrà sistemato tra due mesi. La nostra strategia è quella di attingere ai bandi e portare avanti altre richieste: il corpo ex Valli è quasi tutto dismesso con l'onere più importante che è la copertura. L'assessore Villa sta studiando con l'ufficio tecnico quali sono i nostri progetti e i contributi a cui potremmo attingere: più risorse abbiamo, più possiamo metterne in campo. In merito agli ingressi, le graduatorie non vengono più fatte dal Comune, ma da Aler che segue una graduatoria regionale. Noi ci siamo trovati questa situazione: la scelta di assegnare le case ex Valli ad Aler è venuta dall'amministrazione precedente''.
L'aumento delle tariffe del punto giochi c'è effettivamente stato e partirà da settembre, come ha sottolineato l'assessore all'istruzione Gigliola Bonacina. ''Non c'è stato un incremento del 40%, ma del 28%. Abbiamo fatto un'indagine di mercato dei centri prima infanzia e le nostre tariffe erano molto basse: per fare un esempio, accogliere un bambino per 6 ore al giorno in altre strutture costa 690 euro escluso buono pasto ed attività ludiche. Il nostro quindi ci è sembrato un aumento fisiologico considerando anche l'investimento che abbiamo fatto cambiando l'edificio e prendendo anche un'insegnante in più. Le strutture affiancate di asilo e punto giochi dal nostro punto di vista consentono anche un avvicinamento pedagogico perché, essendo vicine, non creano traumi per i bambini. Abbiamo una lista di attesa lunga, però l'aumento di costo riguarda soprattutto i non residenti. I costi, tra educatori e utenze, sono di 65.000 euro all'anno, ma le entrate si fermano a 40.000 euro. Non si copre il 100% dei costi ma circa il 50%: l'altra parte viene coperta dalla fiscalità generale, dalla collettività. Con l'aumento che abbiamo fatto, è chiaro che non vogliamo arrivare a una copertura totale dei costi''.
Sulle questione è intervenuto anche il sindaco Mauro Colombo. ''Questa amministrazione era partita con un programma nel 2019 che è stato poi rivisto a seguito della pandemia per ammortizzare i costi per le famiglie. Il mondo dopo il Covid è cambiato: abbiamo sempre più bisogno di servizi per la famiglia. Stiamo svecchiando le strutture per dare sostegno ai genitori. Le direttive che vengono date preferiscono spazi aperti: avremo un progetto di un secondo parco per dare ai bambini la possibilità di avere spazi. Stiamo dando ai bambini, il nostro futuro, tutto ciò che serve per la didattica. Quest'amministrazione ha sempre puntato sulla qualità''.
''Condivido la linea dei mutui per portare avanti opere necessarie - ha commentato il consigliere - In questo bilancio si è pensato avanti: vedo che il piano nazionale di ripresa e resilienza ha portato soldi per finire un'opera che sembrava contestata, la mensa. La nota dolente è sulle case ex Valli. Qual è la politica dell'amministrazione e cosa si fa con case lasciate vuote dai defunti? Altra nota sono le tariffe del punto giochi, aumentate del 40%. Voterò astensione sul bilancio, anche se mi piacciono gli investimenti che state facendo in pre-campagna elettorale''.
A destra il consigliere Gianpaolo Magli
L'aumento delle tariffe del punto giochi c'è effettivamente stato e partirà da settembre, come ha sottolineato l'assessore all'istruzione Gigliola Bonacina. ''Non c'è stato un incremento del 40%, ma del 28%. Abbiamo fatto un'indagine di mercato dei centri prima infanzia e le nostre tariffe erano molto basse: per fare un esempio, accogliere un bambino per 6 ore al giorno in altre strutture costa 690 euro escluso buono pasto ed attività ludiche. Il nostro quindi ci è sembrato un aumento fisiologico considerando anche l'investimento che abbiamo fatto cambiando l'edificio e prendendo anche un'insegnante in più. Le strutture affiancate di asilo e punto giochi dal nostro punto di vista consentono anche un avvicinamento pedagogico perché, essendo vicine, non creano traumi per i bambini. Abbiamo una lista di attesa lunga, però l'aumento di costo riguarda soprattutto i non residenti. I costi, tra educatori e utenze, sono di 65.000 euro all'anno, ma le entrate si fermano a 40.000 euro. Non si copre il 100% dei costi ma circa il 50%: l'altra parte viene coperta dalla fiscalità generale, dalla collettività. Con l'aumento che abbiamo fatto, è chiaro che non vogliamo arrivare a una copertura totale dei costi''.
Sulle questione è intervenuto anche il sindaco Mauro Colombo. ''Questa amministrazione era partita con un programma nel 2019 che è stato poi rivisto a seguito della pandemia per ammortizzare i costi per le famiglie. Il mondo dopo il Covid è cambiato: abbiamo sempre più bisogno di servizi per la famiglia. Stiamo svecchiando le strutture per dare sostegno ai genitori. Le direttive che vengono date preferiscono spazi aperti: avremo un progetto di un secondo parco per dare ai bambini la possibilità di avere spazi. Stiamo dando ai bambini, il nostro futuro, tutto ciò che serve per la didattica. Quest'amministrazione ha sempre puntato sulla qualità''.