Molteno, aumento retroattivo della mensa: Giusi Corti contraria per principio
Il disappunto espresso con un battito di mani e un ironico ''complimenti'' da parte della capogruppo di minoranza Giusi Corti ha accompagnato il respingimento, nel consiglio comunale di martedì 7 marzo a Molteno, della mozione presentata in relazione all'incremento della tariffa del buono pasto della mensa scolastica per l'anno 2022/23, che la società concessionaria del servizio, Sodexo, ha provveduto a scalare, recuperando l'aumento retroattivo (dall'inizio dell'anno scolastico 2022/23 fino alla data della comunicazione (24 novembre).
''Giovedì 24 novembre 2022 i genitori di tutte le classi della scuola primaria hanno ricevuto la comunicazione, tramite il diario dei bambini, relativa all'errore di applicazione della tariffa per il pasto per l'anno scolastico 2022/23 - afferma la capogruppo di Progetto per Molteno firmataria della mozione - Prima di questa data i genitori non avevano ricevuto alcuna informativa relativa all'aumento, né dal Comune, né da Sodexo, la società che gestisce la mensa scolastica. Come appurato da alcuni genitori, fino ai giorni precedenti la comunicazione, il portale Sodexo non era aggiornato, cioè non indicava la nuova tariffa; l'aggiornamento sul portale è avvenuto contemporaneamente alla comunicazione del 24 novembre".
Giusi Corti rileva che "sul modulo di iscrizione online di Sodexo è chiaramente indicato che "le tariffe verranno comunicate ad inizio dell'anno scolastico". Inoltre, il contratto di concessione stipulato tra Comune di Molteno e Sodexo prevede che è a carico del concessionario la prenotazione dei pasti attraverso il sistema informatico e che tra gli obblighi del concedente, quindi del Comune, rientrano la verifica ed il controllo del corretto funzionamento dell'intero sistema".
Per il gruppo di minoranza è ''evidente come sia concedente che concessionario non abbiano ottemperato agli obblighi contrattuali e di conseguenza sia altrettanto evidente che l'onere del disguido (valutato in circa 1000/1500 euro in totale) non debba ricadere sull'utenza''.
Di fatto, la minoranza ha chiesto al gruppo di maggioranza di concordare con il concessionario le modalità di rimborso dell'aumento retroattivo della tariffa già addebitato ''per il periodo intercorso riconoscendo di fatto che vi è stata una carenza nel controllo, la cui conseguenza non può ricadere sulle famiglie''.
Le ragioni dell'incremento della tariffa sono state spiegate dal sindaco Giuseppe Chiarella. ''È un aumento Istat, come prevede il contratto e non è stato comunicato da Sodexo. Se il bambino ha frequentato tutti i giorni la mensa, l'incidenza effettiva su una famiglia è di 10 euro: per alcuni può essere tanto, per altri poco, ma non è un aumento del costo del pasto. Abbiamo incontrato Sodexo e gli abbiamo fatto presente l'inadempimento. Loro ci ha resa nota la morosità dei residenti di Molteno con una situazione allarmante. Abbiamo chiesto a Sodexo di non agire con il recupero della morosità ma di attendere che noi incontrassimo le famiglie per capire se questo mancato pagamento è dovuto a problemi di tipo economico o per mera dimenticanza. Siamo intervenuti in modo che Sodexo non agisca con il recupero del credito, intervenendo come garanti e trovando una soluzione di compromesso''.
Il capogruppo di maggioranza Mauro Proserpio ha invitato gli amministratori e i genitori a ''dare alla questione il peso che ha''. ''È stato un errore dell'operatore che ha avuto un impatto ridotto sulle famiglie. Come amministratori, abbiamo preso atto della comunicazione fallace. Ritengo da escludere forme che prevedono la compartecipazione del Comune perché non è giusto che la collettività se ne sobbarchi il costo. Sottolineo poi che la qualità del prodotto servita a tavola è elevata: il servizio di impiattamento fa la differenza rispetto al pasto pre-confezionato. Se il bimbo ha mangiato, è giusto che paghi''.
Fortemente in disaccordo Giusi Corti. ''Se passa il concetto che questa non può essere considerata situazione di principio, mi domando come quest'amministrazione agisca in altri casi. D'altro lato, vediamo il sindaco che prende accordo con Sodexo per non richiedere morosità'' ha replicato. ''È evidente che qualcosa non ha funzionato nella catena di controllo. Che si tratti di Istat o no, un aumento non può mai essere applicato in forma retroattiva e questo è principio logico giusto. Sodexo ha contratto con l'amministrazione di circa 300.000 euro: penso possa avere un margine di manovra per assorbire i 1.000-1.500 euro''.
''Giovedì 24 novembre 2022 i genitori di tutte le classi della scuola primaria hanno ricevuto la comunicazione, tramite il diario dei bambini, relativa all'errore di applicazione della tariffa per il pasto per l'anno scolastico 2022/23 - afferma la capogruppo di Progetto per Molteno firmataria della mozione - Prima di questa data i genitori non avevano ricevuto alcuna informativa relativa all'aumento, né dal Comune, né da Sodexo, la società che gestisce la mensa scolastica. Come appurato da alcuni genitori, fino ai giorni precedenti la comunicazione, il portale Sodexo non era aggiornato, cioè non indicava la nuova tariffa; l'aggiornamento sul portale è avvenuto contemporaneamente alla comunicazione del 24 novembre".
Giusi Corti rileva che "sul modulo di iscrizione online di Sodexo è chiaramente indicato che "le tariffe verranno comunicate ad inizio dell'anno scolastico". Inoltre, il contratto di concessione stipulato tra Comune di Molteno e Sodexo prevede che è a carico del concessionario la prenotazione dei pasti attraverso il sistema informatico e che tra gli obblighi del concedente, quindi del Comune, rientrano la verifica ed il controllo del corretto funzionamento dell'intero sistema".
Per il gruppo di minoranza è ''evidente come sia concedente che concessionario non abbiano ottemperato agli obblighi contrattuali e di conseguenza sia altrettanto evidente che l'onere del disguido (valutato in circa 1000/1500 euro in totale) non debba ricadere sull'utenza''.
Di fatto, la minoranza ha chiesto al gruppo di maggioranza di concordare con il concessionario le modalità di rimborso dell'aumento retroattivo della tariffa già addebitato ''per il periodo intercorso riconoscendo di fatto che vi è stata una carenza nel controllo, la cui conseguenza non può ricadere sulle famiglie''.
Le ragioni dell'incremento della tariffa sono state spiegate dal sindaco Giuseppe Chiarella. ''È un aumento Istat, come prevede il contratto e non è stato comunicato da Sodexo. Se il bambino ha frequentato tutti i giorni la mensa, l'incidenza effettiva su una famiglia è di 10 euro: per alcuni può essere tanto, per altri poco, ma non è un aumento del costo del pasto. Abbiamo incontrato Sodexo e gli abbiamo fatto presente l'inadempimento. Loro ci ha resa nota la morosità dei residenti di Molteno con una situazione allarmante. Abbiamo chiesto a Sodexo di non agire con il recupero della morosità ma di attendere che noi incontrassimo le famiglie per capire se questo mancato pagamento è dovuto a problemi di tipo economico o per mera dimenticanza. Siamo intervenuti in modo che Sodexo non agisca con il recupero del credito, intervenendo come garanti e trovando una soluzione di compromesso''.
Il capogruppo di maggioranza Mauro Proserpio ha invitato gli amministratori e i genitori a ''dare alla questione il peso che ha''. ''È stato un errore dell'operatore che ha avuto un impatto ridotto sulle famiglie. Come amministratori, abbiamo preso atto della comunicazione fallace. Ritengo da escludere forme che prevedono la compartecipazione del Comune perché non è giusto che la collettività se ne sobbarchi il costo. Sottolineo poi che la qualità del prodotto servita a tavola è elevata: il servizio di impiattamento fa la differenza rispetto al pasto pre-confezionato. Se il bimbo ha mangiato, è giusto che paghi''.
Fortemente in disaccordo Giusi Corti. ''Se passa il concetto che questa non può essere considerata situazione di principio, mi domando come quest'amministrazione agisca in altri casi. D'altro lato, vediamo il sindaco che prende accordo con Sodexo per non richiedere morosità'' ha replicato. ''È evidente che qualcosa non ha funzionato nella catena di controllo. Che si tratti di Istat o no, un aumento non può mai essere applicato in forma retroattiva e questo è principio logico giusto. Sodexo ha contratto con l'amministrazione di circa 300.000 euro: penso possa avere un margine di manovra per assorbire i 1.000-1.500 euro''.
M.Mau.