Casatenovo, Fumagalli: tre incontri dedicati all'educazione stradale
Si è chiuso negli scorsi giorni il ciclo di tre incontri promossi dall'Associazione "la Strada", che ha visto la partecipazione delle classi quarte dell'Istituto Graziella Fumagalli di Casatenovo, nell'ambito del programma di educazione civica previsto presso la scuola superiore di Via Misericordia.
Il percorso di educazione stradale tenuto dal dott. Stefano Orsenigo, fondatore dell'Associazione LaStrada - oggi nota come "CSR Rete di Imprese e Scuole" - e da Marta Maggioni, docente di teoria e formatrice presso l'Autoscuola Centauro di Barzanò e Casatenovo, è stato incentrato sul tema del viaggio alla ricerca del senso della strada un percorso che va dal senso del pericolo a quello di colpa, dal senso di libertà a quello di responsabilità, dal senso del dovere a quello del potere, dal senso di sé all'importanza dell'altro, importanti spunti di riflessioni che hanno avuto lo scopo far assumere ai ragazzi una maggiore consapevolezza di cosa sia la sicurezza sulla strada.Nel corso del primo incontro del 3 febbraio scorso, i due relatori hanno parlato di percezione del rischio, di attenzione stradale di capacità di individuare ciò che ci circonda quando si guida un autoveicolo. L'obiettivo è stato quello di promuovere nei ragazzi i propri punti di forza o di debolezza. Gli alunni si sono dimostrati interessati, curiosi, attenti e partecipativi, hanno posto tantissime domande ai due esperti che con grande professionalità hanno accompagnato gli studenti ad una attenta riflessione su come le proprie azioni, come cittadini, la percezione delle proprie azioni e le conseguenze legate ad una disattenzione possano essere causa di conseguenze a volte anche nefaste.
Il 15 febbraio si è svolto il secondo incontro di educazione stradale, tenuto dagli stessi relatori. Oltre a ricordare agli studenti l'importanza del Codice della strada, si è sottolineato come la prudenza, il rispetto di sé, degli altri e dell'ambiente e soprattutto i comportamenti corretti che si declinano anche nell'evitare l'uso di stupefacenti, di alcool o del telefonino, possano ridurre gli incidenti lievi o gli impatti mortali. Ancora una volta i ragazzi hanno dimostrato entusiasmo e partecipazione. Allo scopo di comprendere le difficoltà che la guida in stato di ebbrezza, l'uso del cellulare, le difficoltà visive e le proprie insicurezze possono essere deleterie, gli studenti si sono messi in gioco con esercizi pratici e simulazioni che hanno in sé un profondo valore educativo perché hanno dimostrato ad ognuno di loro le possibili conseguenze delle proprie azioni. I relatori inoltre hanno chiaramente spiegato che queste simulazioni ci aiutano a capire il senso del limite, che non deve spaventare, al contrario deve instillare il senso della responsabilità. L'incontro si è concluso con la visione di un video che ha avuto lo scopo di scavare nell'intimo di ogni alunno.
Il percorso formativo proposto dall'Associazione "la Strada" si è concluso venerdì 3 marzo, con un ospite d'eccezione: il dott. Loris Calipari esperto forense di CyberCrime e consulente tecnico informatico per la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni e Dirigente della Fondazione Marco Simoncelli Onlus 58.
L'ospite è riuscito a catalizzare l'attenzione, la curiosità e l'interesse attivo degli studenti che, si sono lasciati trasportare in un viaggio nei ricordi del grande motociclista italiano Marco Simoncelli, campione del mondo della classe 250 nel 2008, morto a soli 24 anni durante il Gran Premio della Malesia. SuperSic era un ragazzo semplice, genuino, un gigante buono.
Nato e cresciuto a Coriano, un piccolo paese della Romagna, era un ragazzo pieno di speranze. Con umiltà, spirito di sacrificio rincorreva un sogno coltivato fin da bambino: correre in moto. Molto amato dal suo pubblico per la sua bravura ma soprattutto per il suo animo buono. A chi chiedeva se avesse paura della morte, Marco rispondeva che si vive di più "andando cinque minuti al massimo sulla moto di quanto non faccia certa gente in una vita intera. Secondo me una cosa che aiuta a vivere in modo comunque coraggioso è avere un obiettivo. Che sia di qualsiasi tipo, di sport o di lavoro. Prima o ultimo non conta...l'importante è avere dato il meglio di sé in ogni singolo giro", diceva spesso Simoncelli.
L'incontro si è concluso con l'augurio dell'ospite Loris Calipari che ha spronato i ragazzi a fare sempre meglio: la vita - ha precisato - è un lungo percorso fatto di buche e inciampi ma ciò che importa è andare avanti, non fermarsi e avere obiettivi per ricordarsi sempre che i sogni possono diventare realtà. Con questa affermazione ricche di speranze si è concluso il percorso di educazione stradale nell'Istituto Graziella Fumagalli. "Un ringraziamento speciale va ai nostri ospiti e al dirigente Renzo Izzi, sempre pronto ad accogliere opportunità di crescita per i suoi alunni'' ha affermato la professoressa Santina Messina.