Casatenovo: assegno per una motozappa porta due soggetti a processo
Volevano vendere una motozappa e, non sapendo a chi rivolgersi per "piazzare" il macchinario, hanno chiesto al figlio di pubblicare un annuncio online. Due ottantenni casatesi si sono ritrovati così senza l'attrezzo agricolo ma anche... a bocca asciutta. L'assegno consegnato loro dall'acquirente è risultato infatti essere riferito a un conto corrente chiuso e dunque di fatto "scoperto". E' accaduto nel dicembre 2017. Dopo aver preso accordi con il soggetto interessato alla motozappa, lo hanno invitato a casa per prelevare il bene. Caricato lo strumento su un furgone, il compratore - un uomo tarchiato, sui 55-60 anni - avrebbe estratto di tasca un assegno, compilandolo direttamente dinnanzi agli occhi dei due "venditori" che gli avrebbero anche concesso un piccolo sconto, ritenendo congrui 2.700 euro invece dei 3.000 dell'annuncio. In banca, la brutta sorpresa: "l'assegno è falso" si sarebbe sentita dire la donna oggi sentita come testimone insieme al marito e al figlio. A processo, al cospetto del giudice monocratico Paolo Salvatore, sono finiti infatti due soggetti, imparentati tra loro, chiamati a rispondere di truffa. Dagli accertamenti compiuti dai Carabinieri, come riferito dal comandante della stazione di Casatenovo Christian Cucciniello, infatti, il più giovane sarebbe risultato l'intestatario del conto (chiuso già da qualche mese) su cui era "appoggiato" l'assegno consegnato per l'acquisto della motozappa. L'altro, invece, il titolare dell'utenza telefonica da cui sono partite le chiamate per accordarsi con le vittime. Quest'ultimo tra l'altro, escusso dai militari di Seregno, avrebbe anche confermato l'avvenuta compravendita, dettaglio riferito dall'operante sentito ma non introdotto in altro modo, per ora, nel processo. La causa è stata aggiornata al prossimo 31 maggio per la discussione finale.
A.M.