Oggiono: il Mud divide il consiglio, Lietti e Acerbi chiedono le dimissioni della giunta
Il consigliere della minoranza leghista Roberto Ferrari
L'occasione di confronto è stata offerta da due interpellanze presentate dai gruppi di minoranza. La prima - a firma Roberto Paolo Ferrari della Lega - ha posto interrogativi su diversi aspetti: importo degli incarichi e dei lavori, quali sono stati i componenti del "comitato ristretto" di esperti, i costi finali delle singole installazioni, come è stata scelta la loro collocazione, perché non sono stati coinvolti i privati come originariamente previsto, perché non è stata prevista una traduzione in lingua inglese dei contenuti didascalici e come l'Amministrazione monitora l'effettivo riscontro che il Mud sta ottenendo in termini di visite, oltre che alle ricadute sulle attività commerciali e ristorative oggionesi.L'assessore alla cultura Giovanni Corti
Uno dei pannelli di cui si compone il Mud
I chiarimenti forniti dall'assessore Corti non hanno del tutto convinto il consigliere Ferrari. Quest'ultimo riconoscendo come siano giunte risposte ai suoi quesiti ha dichiarato di non avere preconcetti di fronte al Mud, ricordando come anche durante la sua Amministrazione siano state realizzate opere per valorizzare la figura di Marco d'Oggiono, come ad esempio la scultura posta nella rotatoria. A lasciare perplesso Ferrari sono stati i costi complessivi - circa 200mila euro iva inclusa - e i costi per singolo pannello che Ferrari ha valutato essere maggiori di quelli comunicati da Corti. Il consigliere della Lega ha espresso anche perplessità sulle scelte di posizionamento degli stessi pannelli, alcuni dei quali posti in luoghi definiti "non felici" come nel caso di quello installato fra via Cavour e via Primo Maggio. Inoltre, Ferrari ha evidenziato come alcune opere di Marco d'Oggiono già presenti in città, come le riproduzioni di quadri in Villa Sironi, siano state ignorate dal museo. "È evidente che il progetto del Mud era partito come un progetto grandioso che poi è divenuto ordinario. La montagna di costi ha partorito un topolino artistico" ha dichiarato Ferrari concludendo: "Mud letto in lingua inglese [fango] rappresenta quello che è stato tirato sulla faccia del nostro concittadino Marco d'Oggiono, che è stato un po' infangato".
Debora Acerbi e Lamberto Lietti, consiglieri di opposizione
Non meno dura, anzi ben più agguerrita, è stata la critica mossa nei confronti del progetto da parte del gruppo di minoranza "Per Oggiono". Attraverso un'interpellanza i consiglieri Debora Acerbi e Lamberto Lietti hanno richiesto una serie di chiarimenti non troppo differenti da quelli avanzati da Ferrari. Fra i quali i costi, le modalità di realizzazione e installazione, l'assenza di illuminazione e, soprattutto, la difformità fra quanto ipotizzato nel progetto inziale sottoposto a Lario Reti Holding - e per il quale si è ottenuto il finanziamento - e il progetto finale effettivamente realizzato. Al centro della critica mossa dai membri di "Per Oggiono" vi sono stati due fattori in modo particolare. Il primo ha riguardato la fruizione del museo e dei suoi contenuti da parte di persone con disabilità, sia di carattere deambulatorio che di carattere visivo. È stato evidenziato come il posizionamento di alcuni pannelli renda impossibile la fruizione da parte di persone con difficoltà motorie, ed è stata lamentata l'assenza di una versione in braille per persone non vedenti. Rilievi di fronte ai quali l'assessore Corti ha fornito chiarimenti e risposte, evidenziando come sia solo uno il pannello non facilmente avvicinabile da parte di disabili con sedia a rotelle, e aprendo alla futura adozione di ulteriori accorgimenti per migliorare il percorso. Alcuni, come lo spostamento dei qrcode in una posizione più consona per disabili, sarebbero già stati adottati. Ma, in particolare, sono state criticate le modalità con cui l'intero progetto è stato affidato direttamente a uno studio di comunicazione, senza l'indizione di un bando pubblico. Lietti, citando la normativa vigente e alcune sentenze delle Corte dei Conti e del Consiglio di Stato, ha avanzato l'ipotesi che l'affidamento effettuato in modo diretto allo studio di comunicazione non risponda alla normativa in vigore.
Chiara Narciso, prima cittadina di Oggiono
Proprio alla Corte dei Conti regionale Acerbi e Lietti hanno inviato la documentazione ottenuta dal Comune relativa agli incarichi e alle opere eseguite nel progetto Mud. Ai giudici contabili i due consiglieri hanno chiesto di verificare se sia stato legittimo l'affidamento diretto, e in generale di valutare eventuali profili di irregolarità nella condotta dell'ente. In attesa di una sentenza da parte della Corte - che potrebbe richiedere anni o non arrivare mai - il gruppo consiliare di minoranza ha già emesso una sentenza politica. Etichettando l'azione amministrativa della maggioranza guidata dalla sindaca Chiara Narciso come "incosciente e ostentosa" Lietti e Acerbi hanno chiesto alla giunta un "atto di umiltà" invitandoli a "pensare seriamente ad un gesto di dimissioni".