Oggiono: la pressione fiscale resta invariata nonostante i rincari energetici e dei servizi
Claudio Castelli, capogruppo di maggioranza
Le divergenze fra i tre gruppi consiliari si sono ricomposte di fronte all'approvazione delle tariffe Tari - legate al servizio di smaltimento dei rifiuti - adottate con un voto favorevole espresso all'unanimità da parte dei consiglieri comunali presenti.
Pareri di nuovo su fronti opposti in fase di approvazione dell'aggiornamento del Documento Unico di Programmazione (Dup). L'atto - che contiene le principali linee di investimento - è stato criticato sia dalla minoranza leghista sia dai colleghi del gruppo consiliare "Per Oggiono".
Ferrari si è innanzitutto dichiarato preoccupato per il "saldo zero" della popolazione oggionese a partire dall'anno 2020, dopo alcuni anni di crescita del numero degli abitanti. Il consigliere ha lamentato una "poca coerenza" fra quanto proposto nel Dup e "gli atti approvati dal consiglio comunale". Una contraddizione che - secondo l'ex sindaco - emergerebbe anche nel bilancio. Criticando le modalità con cui sono state realizzate alcune opere pubbliche, come la riqualificazione del parco Orianna Fallaci, ma anche l'assenza di altre opere necessarie, come un progetto di riqualificazione per l'ex ospedale, il consigliere della Lega ha espresso forti dubbi sull'operato dell'amministrazione.
"Io non credo - ha dichiarato - che tute le opere previste, per tre milioni e mezzo di euro, verranno "messe a terra", dubito che questa Amministrazione abbia le capacità di arrivare a realizzare tanto". Coerentemente con il giudizio espresso, il consigliere della Lega ha espresso un voto contrario all'approvazione del Dup.
Il consigliere leghista Roberto Ferrari
Un parere del tutto analogo è giunto anche da Lamberto Lietti e Debora Acerbi. Quest'ultima, dopo aver domandato chiarimenti sulle politiche sociali e giovanili che l'amministrazione comunale intende finanziare e proporre, ha criticato l'operato della maggioranza invitando la giunta alla guida della città a "non fare del comune il proprio salotto di casa".
Le diversità di vedute fra opposizioni e maggioranza sono rimaste invariate di fronte al Bilancio di previsione valido per il triennio 2023 - 2025. Un documento finanziario previsionale "caratterizzato oggi dall'emergenza del caro energia, dopo due esercizi passati stravolti dalla pandemia" ha spiegato Borraccetti precisando come "l'inflazione, aumento dei prezzi e caro energia" rendano "incerto lo scenario" limitando fortemente la possibilità di "fare previsioni".
Secondo l'ex sindaco Ferrari "le difficoltà [causate dai rincari] sono state ristorate da una grande sovrabbondanza di risorse". Una disponibilità rispetto alla quale "non ha fatto seguito una grande capacità di intervento, di spesa e di allocazione" delle medesime risorse. Prima di annunciare un voto negativo il consigliere leghista ha definito "le risposte che vengono date alla comunità di Oggiono" non in linea "con quelle che la comunità meriterebbe".
Debora Acerbi e Lamberto Lietti del gruppo di minoranza Per Oggiono
"In questo bilancio - ha esordito Lietti - si vede che esistono difficoltà di spesa per i problemi legati ai coti dell'energia, ma ci sono tante voci di ristori giunti dallo stato centrale". Il capogruppo di "Per Oggiono" ha evidenziato come "a fronte dei finanziamenti, e uno stanziamento di oneri abbastanza fuori linea" debba corrispondere una effettiva capacità di spesa da parte dell'Amministrazione. "Abbiamo visto la differenza fra gli stanziamenti degli anni 2021 e 2022 rispetto a quanto realizzato. Speriamo che questo non si ripeta anche nel 2023" ha concluso Lietti prima di annunciare il voto contrario del suo gruppo.
"I punti di vista sono democraticamente diversi" ha risposto Castelli dai banchi della maggioranza comunicando l'opinione del suo gruppo consiliare: "per quanto ci riguarda è stato un bilancio faticoso da chiudere per i vari aumenti, dal costo dell'energia all'inflazione, al costo del personale per il rinnovo contrattuale; rincari per i quali al momento non sono previsti ristori se non minimi". Il capogruppo ha lodato la scelta di lasciare invariata la pressione fiscale nonostante gli aumenti. "Abbiamo lavorato anche sulla ratealizzazione delle spese per non danneggiare i cittadini già alle prese con i costi della vita quotidiana, senza gravare sulla qualità dei servizi" ha concluso Castelli prima che il suo gruppo votasse a favore approvando il bilancio di previsione.