V.Greppi, parla la presidente Urbano: la nostra attività non si è mai fermata. Invito chi critica a venire a conoscerci meglio

''Non siamo fermi. Tutti stiamo lavorando per continuare a garantire l'ampia programmazione culturale del Consorzio, senza penalizzare la qualità''. È una presa di posizione consapevole e decisa quella di Lucia Urbano, nominata presidente del Consorzio Brianteo Villa Greppi lo scorso dicembre, in una fase molto delicata della vita dell'istituzione culturale casatese. Pochi mesi fa, infatti, la Provincia di Monza ha deliberato l'uscita dall'ente, seguita a ruota da Sirtori.

Lucia Urbano nel parco di Villa Greppi

Defezioni importanti, soprattutto sul piano economico, che si aggiungono ai comuni che hanno abbandonato il Consorzio negli ultimi anni, tra cui ad esempio Verano e Besana. A Lucia Urbano, membro del CdA fin dal 2015, spetta ora il compito di sovraintendere a una complessa fase di transizione.  Di questo abbiamo discusso con lei l'altra mattina negli uffici del Consorzio a Villa Greppi.

Che cosa la ha infastidita di più di quanto è stato detto sul Consorzio nelle ultime settimane?

Mi piacerebbe che si passasse dalle contestazioni a un dialogo costruttivo. Le critiche sono legittime e possono essere anche utili, ma mi spiace quando svalutano l'enorme lavoro che svolgono le dipendenti, i volontari, i direttori artistici e i tanti professionisti che a vario titolo collaborano con il Consorzio, con grande passione oltre che competenza. Mi spiace quando non viene capito il senso del Consorzio e perché rappresenti una realtà così importante, oltre che unica, per i Comuni della nostra Brianza. I nostri eventi sono gratuiti e facilmente accessibili. L'offerta culturale è varia e copre tutti gli ambiti della cultura: storia, arte, cinema, teatro, musica, letteratura. La buona partecipazione di pubblico che mediamente registriamo non sembra avvalorare la tesi delle iniziative di nicchia non partecipate dai residenti. Tutte le ultime iniziative sono state molto partecipate, tanto che al concerto di ''Musica Antimafia'' c'erano il doppio delle persone che ci aspettavamo, tra cui molti giovani, e che per gli incontri del progetto ''Album-Brianza paesaggio aperto'' abbiamo dovuto chiudere le registrazioni per posti esauriti. Il fatto poi che agli eventi del Consorzio partecipino cittadini provenienti da tutti i comuni, anche da quelli non consorziati, per noi è una bella notizia: lavoriamo per il territorio.

Secondo lei quindi la scelta dei comuni e della Provincia di Monza di uscire dall'ente è una decisione meramente politica? Ritiene che il Consorzio abbia fatto errori in passato?

Sui motivi che hanno spinto i comuni ad abbandonare Villa Greppi bisognerebbe chiedere a loro. Partendo dall'idea che tutto è migliorabile, mi sarebbe piaciuto poter parlare con gli amministratori prima che questi decidessero di uscire. Recentemente ho incontrato i consiglieri di un comune, i quali volevano dei chiarimenti su alcune questioni. Io sono aperta e disponibile al confronto e sono ben felice di ascoltare le critiche costruttive e di rispondere a domande e dubbi degli amministratori o dei cittadini. In alternativa, si possono portare idee, contributi, suggerimenti sia all'assemblea dei sindaci sia al tavolo degli assessori alla cultura. Ecco, tante volte ho l'impressione che si prendano decisioni senza aver partecipato agli eventi o aver visto cosa fa nel concreto il Consorzio.

Come intendete reagire alle recenti defezioni?

Non siamo fermi, tutti stanno facendo la loro parte. I sindaci si stanno riunendo periodicamente fin dall'inizio di quest'anno con l'intento di concordare delle iniziative comuni. L'obiettivo è permettere al Consorzio Brianteo Villa Greppi di proseguire la sua preziosa attività. Si sta lavorando a una modifica dello statuto con l'obiettivo di favorire l'ingresso di nuovi comuni, anche perché dobbiamo far fronte alle conseguenze che le ultime defezioni avranno sul nostro bilancio. Dopodiché sono in corso valutazioni di carattere più ampio, legate anche all'uso dei locali della Villa dopo il restauro. Qualche anno fa, per esempio, fu commissionato al Politecnico uno studio relativo all'ipotesi di utilizzare un piano della villa per l'ITS. Vedremo, oltre alla vasta programmazione culturale anche l'istruzione e la formazione sono tratti distintivi del Consorzio, nonché uno dei motivi per cui l'ente è nato.

Tante critiche hanno riguardato la Scuola di musica Antonio Guarnieri. Qual è la sua posizione a riguardo?

Negli ultimi anni la scuola di musica ha ampliato la sua offerta formativa. Sono già partiti corsi per bambini molto piccoli e donne in gravidanza ed è stato creato recentemente un coro di voci bianche. Si sta pensando di avviare nuovi corsi dedicati agli adulti. Queste innovazioni hanno consentito alla scuola di raddoppiare gli iscritti e ciò ha determinato una diminuzione dei costi a carico del Consorzio. In tal senso ricordo che, nel momento in cui un comune esce dall'ente, i residenti che frequentano la Scuola si trovano a pagare di più. In parallelo, grazie alla Scuola di Musica il Consorzio riesce a organizzare concerti di livello molto elevato a un costo contenuto o addirittura nullo. Spesso, infatti, i protagonisti di quegli eventi sono alunni, docenti o comunque musicisti legati in qualche modo alla scuola. Vengono proposti concerti di epoche, strumenti e generi più vari ed è attiva anche un'interessante collaborazione con il Liceo musicale G.B. Grassi di Lecco.

In attesa delle decisioni dei sindaci, intendente implementare innovazioni di simile portata anche nell'offerta culturale?

Lo sviluppo dell'offerta culturale procede secondo il DUP. Noi non proponiamo eventi fini a sé stessi ma rassegne sviluppate da direttori artistici e scientifici appositamente selezionati per ciascun ambito culturale, che assicurano qualità alle proposte. Quando introduciamo nel programma nuove iniziative cerchiamo sempre di misurarne il riscontro in termini di partecipazione. Con ''Tracce nella storia'', per esempio, abbiamo visto un buon interesse con la prima edizione, nel 2019 dedicata ai trent'anni dalla Caduta del Muro di Berlino, e anno dopo anno abbiamo registrato un successo sempre maggiore. Se invece capiamo che il taglio dato a un'iniziativa non è il più efficace, allora ci ragioniamo e apportiamo modifiche. C'è molta professionalità in questo. Credo che solo partecipando agli eventi si possa davvero avere il polso della situazione. Ecco perché invito tutti coloro che nutrono dei dubbi sull'attività del Consorzio a venire ai nostri eventi.

Andrea Besati
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