Dolzago: la Spreafico vuol far processare 90 suoi lavoratori per le tensioni del 2020. 'Violenza privata' il reato ipotizzato

L'autunno caldo del 2020 in quel di Dolzago potrebbe avere strascichi in Tribunale: la ''Spreafico Francesco & F.lli S.p.a.'', leader nazionale nel settore della raccolta, selezione e distribuzione di frutta e verdura, parrebbe essere infatti intenzionata a trascinare in giudizio novanta lavoratori che tre anni fa presero parte, sembrerebbe anche in momenti diversi, alle proteste inscenate dinnanzi alla quartier generale della società, nell'ambito del braccio di ferro innescato da Si Cobas, il sindacato di appartenenza dei soggetti a carico dei quali l'impresa vorrebbe ora veder esercitata l'azione penale.
"Violenza privata" l'accusa mossa nei confronti delle maestranze, arruolate tramite le cooperative esterne che allora fornivano la forza lavoro, in contrasto, nel novembre 2020, anche con i "colleghi" iscritti alla CGIL.

I mezzi delle forze dell'ordine davanti alla Spreafico di Dolzago sul finire del 2020

Le tensioni erano iniziate già nel mese di agosto con lo sciopero, con blocco dell'attività, dei Cobas per rivendicare l'applicazione del contratto nazionale della logistica e dei trasporti e non più quello dei multiservizi, per ottenere dunque un miglior trattamento salariale. Il sindacato autonomo aveva altresì puntato il dito su presunti episodi che si sarebbero verificati nei capannoni di Dolzago, indicando supposti "caporali" di cui chiedeva l'allontanamento. Gli iscritti al Si Cobas - per l'appunto una novantina su 110 lavoratori in tutto - erano poi stati sospesi con l'apertura, parallelamente, dell'indennità di cassa integrazione con motivazione covid solo relativamente alle loro posizioni e non per tutti gli uomini somministrati dai tre fornitori di cui si avvaleva la Spreafico, arrivata al contempo, nella ricostruzione dei Cobas spessi, ad allacciare un rapporto contrattuale con altra agenzia interinale. A fine novembre, il punto massimo dello scontro, con il presidio ad oltranza in via Campagnola per impedire entrata e uscita dei camion dalla sede, alla presenza di un cordone di forze dell'ordine in assetto antisommossa. A scongiurare il peggio, in tarda serata, il ritorno al tavolo in Prefettura e il raggiungimento di una accordo fra le parti che, evidentemente, non ha scongiurato l'interessamento della Procura da parte della dirigenza aziendale.

La SP51 chiusa al transito veicolare a causa della protesta dei lavoratori nel 2020

"Violenza privata", come accennato, il reato lamentato, tanto da opporsi poi alla richiesta di archiviazione formalizzata dal PM titolare del fascicolo, ritenendo evidentemente il comportamento tenuto dai lavoratori nei limiti consentiti dal legittimo diritto allo sciopero. Oggi l'udienza, velocissima a causa di un difetto di notifica che ha fatto slittare al prossimo luglio l'esposizione delle argomentazioni dell'avvocato Stefano Pelizzari, legale della Spreafico.
I lavoratori sono invece rappresentati, tramite il sindacato, dall'avvocato Eugenio Losco, oggi sostituito, al cospetto del gup Nora Lisa Passoni, da un collega.
Bisognerà dunque aspettare ancora qualche settimana per scoprire se la denuncia della realtà dolzaghese avrà un seguito nelle aule del Palazzo di Giustizia oppure no.
A.M.
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