Il Greppi ospita Arcuri, reporter freelance che racconta il conflitto in Ucraina visto da vicino

A circa un anno di distanza dal primo evento che l'istituto superiore Greppi di Monticello ha dedicato alla riflessione sulla guerra tra Russia e Ucraina, i rappresentanti degli studenti, in collaborazione con il professor Pietro Crippa e con i referenti di educazione civica, hanno organizzato un incontro con Davide Arcuri, che ha raccontato la sua esperienza come video e foto reporter di guerra In Ucraina.

Davide Arcuri all'istituto Greppi. Alle sue spalle l'immagine che ritrae il luogo di sepoltura dei soldati ucraini

Arcuri è un giornalista professionista freelance, collabora con varie testate e ha realizzato reportage dalla Costa d'Avorio e dal Libano; recentemente ha seguito le proteste di piazza in Sri Lanka, la crisi umanitaria del Sud Sudan e alcuni progetti di cooperazione nei villaggi rurali della Costa d'Avorio. Ha seguito sul posto, per oltre due mesi a partire dai primi giorni di conflitto, l'invasione russa in Ucraina. Un'esperienza che è già divenuta un documentario di prossima pubblicazione.
L'evento è stato preparato attraverso la visione di un filmato della televisione pubblica che ripercorre gli snodi politici e strategici che hanno condotto allo scontro militare, per poi descrivere lo stato del conflitto a un anno dall'invasione russa. I ragazzi e le ragazze di ogni classe, dopo aver visto il video, hanno selezionato insieme ai docenti di educazione civica alcune domande da sottoporre al relatore.

Il giorno dell'incontro il prof.Pietro Crippa ha introdotto l'ospite, che si è presentato proiettando un filmato con un montaggio dei suoi video-reportage per mostrare il frutto del suo lavoro di reporter. Ha poi mostrato una mappa online dell'Ucraina aggiornata in tempo reale, che evidenziava i territori occupati dall'esercito russo e quelli riconquistati dagli ucraini, così come i punti nevralgici della linea del fronte, evidenziando le coordinate geografiche principali, necessarie per comprendere lo scenario di guerra e illustrare i suoi movimenti. Arcuri è entrato in Ucraina dalla Polonia, è stato a Kiev e si è poi spostato a Charkiv e Severodoneck per raggiungere la linea di contatto tra gli eserciti. Conclusa l'introduzione, ha lasciato la parola alle/agli studenti, che gli hanno rivolto le loro domande.
L'incontro, condotto dal prof.Crippa, ha avuto l'andamento di una conversazione dinamica e vivace. Arcuri ha inserito nel confronto la visione di alcuni estratti dei video girati in Ucraina, che ha usato per supportare le sue risposte. Lo stesso uso ha fatto delle fotografie, chiedendo di soffermarsi su alcune e lasciandone scorrere la maggior parte sullo schermo, come accompagnamento alla testimonianza diretta dell'esperienza. Fotografie inevitabilmente dure, drammatiche, tragiche, come in ogni scenario di guerra.

Il fotoreporter in Ucraina

Le domande hanno riguardato diversi temi. In primo luogo la professione di reporter di guerra: gli/le studenti hanno chiesto quale percorso di studi consente di svolgere quel lavoro; hanno domandato come Arcuri abbia gestito l'aspetto organizzativo e logistico del viaggio e della permanenza in Ucraina; cosa caratterizzi la figura del giornalista freelance e quali siano i vantaggi e gli svantaggi di non dipendere da un'unica testata giornalistica; gli aspetti tecnici legati alla realizzazione di alcune riprese e fotografie e di conseguenza quale attrezzatura Arcuri abbia portato con sé.

Al microfono Carlotta Citterio, rappresentante d'istituto

Molte domande hanno riguardato l'accoglienza e le relazioni con la popolazione locale, con i soldati ucraini e con quelli russi; le emozioni provate sul campo e in particolare nei momenti di maggiore pericolo; la gestione della pressione psicologica dovuta al contatto diretto e continuo con situazioni tragiche.
Arcuri ha infine risposto ad alcune domande più generali sulla tragica spirale della guerra e sulle conseguenze che ha già prodotto: anche se la guerra finisse immediatamente, ci vorranno generazioni intere per superare il clima di puro odio che si è instaurato tra ucraini e russi.

A destra, accanto all'ospite, il professor Pietro Crippa

Si è trattato insomma di un dialogo vario e aperto a ogni argomento, guidato dalla curiosità degli studenti e animato dalla consapevolezza di avere di fronte un testimone della maggiore tragedia europea dai tempi della guerra in Iugoslavia.

Contributo fotografico a cura dell'alunna Teresa Doniselli

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