Casatenovo, nuovo centro: incarico legale per difendere il Comune dal ricorso al Tar

Il Comune di Casatenovo si costituisce in giudizio nel ricorso al Tar notificato negli scorsi giorni nell'ambito della complessa vicenda relativa alla riqualificazione del centro paese.
La giunta Galbiati ha infatti deliberato di affidare l'incarico legale all'avvocato Carlo Orlandi con studio a Milano, demandando al responsabile del settore finanziario l'assunzione di un impegno di spesa presunto di poco superiore ai 10mila euro, necessari per l'espletamento della prima parte dell'attività giudiziale.
Un'azione ritenuta doverosa dall'amministrazione comunale, che intende difendersi alla luce appunto della ''mossa'' di Immobiliare Casatenovo srl, uno dei tre privati coinvolti nella sistemazione delle aree industriali dismesse ex Vismara ed ex Vister e dunque nel relativo accordo di programma.

Un paio di immagini delle aree industriali dismesse che occupano il centro di Casatenovo

Lo scorso 23 marzo la società rappresentata da Giovanni Casiraghi - tramite l'avvocato Vincenzo Latorraca - aveva presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale impugnando il provvedimento assunto dal sindaco Filippo Galbiati a seguito della convocazione (sul finire di gennaio) del collegio di vigilanza.
In quell'occasione, alla presenza anche dei referenti di Regione Lombardia e Provincia di Lecco, era stata decretata la conclusione dell'accordo di programma, poichè due su tre dei proprietari delle aree coinvolte (più nello specifico Vismara spa e Immobiliare Casatenovo) erano ritenuti gravemente inadempienti dall'amministrazione Galbiati rispetto alle richieste avanzate negli ultimi anni e frutto di una precedente condivisione. Le società non avrebbero infatti fornito congrue garanzie circa la possibilità di sottoscrivere le convenzioni relative ai programmi integrati di intervento così come approvati. Lamentata poi la situazione di degrado dei comparti, sempre più grave, che ha determinato situazioni di potenziali pericoli per la pubblica sicurezza delle aree limitrofe, con necessità di adozione di diversi interventi di carattere straordinario da parte del Comune.

Dopo anni di stallo, obiettivo dell'ente è infatti quello di ricondurre alla titolarità del consiglio comunale la pianificazione urbanistica dell'area nell'ambito della variante generale al PGT in corso, da sviluppare in continuità con quanto definito dalle linee guida, tenendo in considerazione le nuove esigenze e necessità derivanti dal mutato quadro economico e sociale e dall'evoluzione della disciplina urbanistica in tema di rigenerazione urbana e recupero del patrimonio dismesso.
Una proposta accolta anche da Provincia e Regione, con il conseguente passaggio affidato al Comune di Casatenovo che ha assegnato a Immobiliare Casatenovo il termine di novanta giorni per la sottoscrizione della convenzione per il ''Programma Integrato di Intervento (PII) comparto n. 1 - ambito di riqualificazione urbanistica ADP per la rilocalizzazione degli stabilimenti Vismara - AdT 18 - il centro"; decorso questo termine si sarebbe poi provveduto a dichiararne la decadenza, riconducendo la pianificazione dell'area alla variante al PGT in corso.

Prima che maturassero i tempi per giungere a questa prospettiva, Immobiliare Casatenovo ha però presentato ricorso al Tar. Nel documento lungo ben trentasei pagine, l'avvocato Latorraca ripercorre le genesi dell'accordo di programma e adduce le motivazioni che hanno spinto la società ad impugnare il provvedimento del sindaco Galbiati. Fra queste viene ribadita a più riprese la condizione di Vismara spa, coinvolta in una procedura di concordato preventivo al vaglio del Tribunale. Circostanza quest'ultima che ha determinato una impasse rispetto allo sviluppo dell'accordo di programma, trattandosi del comparto più rilevante dal punto di vista urbanistico: ''non è possibile pensare che la sottoscrizione delle convenzioni da parte di Devero Costruzione e di Immobiliare Casatenovo possa garantirne l'unitarietà in assenza del principale soggetto attuatore'' si legge nel ricorso.

''Il rilevante investimento dell'attuatore che deve accollarsi la caratterizzazione, la realizzazione delle opere urbanizzazione e gli standards di notevole incidenza sotto il profilo economico e finanziario, non può subire la penalizzazione del mancato completamento della parte più rilevante'' si legge nel ricorso, con riferimento all'area in capo a Vismara. ''Ognuno comprende che la sola attuazione del P.I.I. relativo al sub-comparto 1 condurrebbe inesorabilmente verso l'invenduto delle residenze poste a diretto contatto con immobili ed impianti dismessi, in condizioni di abbandono e avanzato degrado''.
Nelle trentasei pagine si fa anche riferimento al mancato confronto da parte del Comune con gli attuatori ''al fine di valutare le criticità di attuazione, peraltro già ammesse, riguardo la proprietà Vismara'' e si rilevano presunte difformità anche procedurali rispetto all'iter seguito fra gennaio e febbraio, dopo la convocazione del collegio di vigilanza.
Conferito l'incarico legale - da parte dell'amministrazione Galbiati - per difendere il proprio operato amministrativo ora non resta che attendere per capire quali saranno i prossimi sviluppi della vicenda.
G. C.
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