Bulciago: un 30enne italiano con precedenti e due extracee ancora irreperibili i presunti autori della sparatoria sulla SS342

Tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, di cui una eseguita all'alba di questa mattina dai carabinieri nei confronti di un 30enne italiano, residente nella nostra provincia. Sarebbe lui, in concorso con altri due extracee al momento irreperibili, il presunto responsabile della sparatoria avvenuta lo scorso 19 febbraio sulla SS342 a Bulciago, ai danni di un magrebino di 28 anni, finito in ospedale in codice rosso per le gravi lesioni riportate.

Le due autovetture coinvolte nel violento scontro a Bulciago lo scorso febbraio

Gli accertamenti affidati ai militari del comando provinciale di Lecco hanno infatti consentito di ricostruire quanto accaduto prima del violento sinistro nel quale erano rimaste coinvolte due vetture, scontratesi fra loro intorno all'ora di cena di quella domenica, all'altezza della stazione di servizio Esso, lungo la Como-Bergamo.
Non un semplice incidente stradale, ma la conseguenza di un inseguimento con tanto di sparatoria; il colpo di fucile esploso dall'abitacolo di una monovolume di colore scuro, ai danni della Yaris condotta dal 28enne che la precedeva, ha fatto sì che il giovane magrebino perdesse il controllo del mezzo finendo per invadere la corsia opposta lungo la quale viaggiavano due coniugi residenti in un comune limitrofo, rimasti loro malgrado coinvolti nell'incidente.

Il procuratore capo Ezio Domenico Basso e il colonnello Alessio Carparelli, comandante provinciale dei carabinieri

Un'indagine di tipo tradizionale, basata sull'analisi delle fonti testimoniali e avvalsasi dei sistemi di videosorveglianza che monitorano le arterie del territorio, che ha consentito - come ha spiegato il comandante provinciale colonnello Alessio Carparelli - di raccogliere elementi di presunta reità a carico di tre individui.
Un italiano di 30anni, G.G.M., gravato da precedenti per uso di arma da fuoco, che in concorso con altri due soggetti extracee (di cui non sono state rese note nè età, nè nazionalità) al momento ancora irreperibili e anche loro già noti alle forze dell'ordine, avrebbero agito ai danni del 28enne nell'ambito di un'accesa conflittualità per il controllo delle piazze di spaccio nel territorio a margine della superstrada 36.
Un fenomeno che da tempo rappresenta una vera e propria piaga, tanto per Bulciago quanto per i comuni limitrofi, che sino a quel momento tuttavia non aveva prodotto episodi tanto gravi come la sparatoria dello scorso febbraio, che avrebbe potuto avere conseguenze addirittura drammatiche per residenti ed altri utenti della strada.

Come ha evidenziato il procuratore capo Ezio Domenico Basso nella conferenza stampa di questa mattina, i carabinieri - così come i vigili del fuoco e il personale sanitario - intervenuti quella sera a Bulciago avevano subito notato qualche anomalia nello scenario del sinistro.
L'impatto frontale, particolarmente violento, era stato infatti causato - come emerso a seguire - da un colpo di fucile che attraversando l'abitacolo della Yaris ha attinto il 28enne alla guida in corrispondenza della regione cranica. Una presenza rilevata dagli operatori del Sant'Anna di Como negli accertamenti condotti all'arrivo del giovane presso la struttura ospedaliera; una volta appurate le lesioni da arma da fuoco, lo scenario di indagine ha potuto imboccare quella strada.
''C'è stato un lavoro certosino da parte dei carabinieri del reparto investigativo, alla ricerca di tutte le possibili informazioni derivanti da ogni fonte: dalle testimonianze, ai varchi di lettura targhe, sino alle telecamere del sistema di videosorveglianza'' ha detto il procuratore capo Basso.

Elementi che - unitamente alle dichiarazioni della persona offesa e all'analisi delle celle telefoniche - hanno poi consentito di restringere il campo, risalendo ai tre soggetti destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di concorso nel tentato omicidio e porto e detenzione abusiva di arma da fuoco.
Tutti e tre viaggiavano a bordo della monovolume di colore scuro (intestata ad altra persona), partita all'inseguimento del magrebino dopo un iniziale incontro svoltosi a pochi minuti dal luogo in cui si è verificato il sinistro e legato sembra, al controllo delle piazze di spaccio. L'inseguimento fra le due auto - culminato poi nel sinistro stradale - si sarebbe infatti protratto per circa un minuto. Ancora non è possibile stabilire chi materialmente sia stato a sparare il colpo all'indirizzo della Yaris; al momento dunque le contestazioni riguardano tutti e tre i soggetti, in concorso.

Fermato al momento, come si diceva, soltanto l'italiano che sarà sottoposto domani ad interrogatorio di garanzia. Le altre due misure cautelari non sono ancora state eseguite; destinatari altrettanti extracee che gravitano nell'ambito dello spaccio presso i boschi della Brianza, con la conseguente ed estrema facilità di sotttrarsi ai controlli e darsi alla macchia.
''I nostri sforzi sono tesi al loro rintraccio, così da poter eseguire le altre misure cautelari'' ha aggiunto il procuratore Basso, ritenendo allo stato i due non ancora latitanti, ma irreperibili. ''Sono in corso le procedure per poter pervenire al risultato''.

Valutazioni riguardano anche la parte offesa, per accertarne l'effettivo coinvolgimento nella cessione di sostanze stupefacenti sul territorio, tema nel quale come detto si inquadra l'intera vicenda.
Nel presentare le risultanze investigative, il colonnello Carparelli ha evidenziato la positiva collaborazione della cittadinanza di Bulciago che ha da subito segnalato l'episodio consentendo di acquisire ulteriori elementi rivelatisi preziosi nell'ambito dell'indagine.

La conferenza stampa odierna ha altresì consentito di dare qualche numero sull'attività svolta a contrasto dello spaccio sul territorio della Brianza, in particolare oggionese. Dall'inizio di quest'anno personale dell'Arma di Lecco, con il supporto del Nucleo Elicotteri di Orio al Serio, delle unità cinofile del Nucleo Cinofili di Casatenovo, hanno proceduto a diversi e mirati controlli, nelle aree nei comuni di Bulciago, Casatenovo, Nibionno, Costa Masnaga, Bosisio Parini, Cassago Brianza, Barzago, tutti finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Le operazioni eseguite fin ad oggi, hanno così permesso di recuperare e sottoporre a sequestro: 5 kg di hashish, 300 grammi di marijuana e 2 piante di cannabis di 180 cm, 1 spinello, 200 grammi di cocaina, 120 grammi di eroina, 3 coltelli serramanico, 1 bilancino di precisione utilizzato per il confezionamento dello stupefacente, nonché circa 42.000 euro di denaro contante con banconote di diverso taglio
G. C.
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