Lanfranchi, Avviso Pubblico: a disposizione dei consiglieri comunali di Oggiono con l'auspicio di un cambio di vedute
Le parole dei consiglieri di minoranza del Comune di Oggiono, apprese tramite la stampa, circa il motivo del voto contrario in ordine all'adesione ad Avviso Pubblico della Amministrazione Comunale, ci lasciano basiti, soprattutto perché giungono all'indomani dell'ultima relazione della DIA, che conferma la notevole presenza anche nel nostro territorio di
attività criminose di tipo organizzato.
Emerge in modo chiaro come ci siano dei manifesti fraintendimenti sia sulla natura di Avviso Pubblico quando sui suoi obiettivi e finalità, che non si riducono alla mera adesione alla sua Carta da parte della Amministrazioni, bensì si traducono nel concreto impegno delle Amministrazioni stesse volto al contrasto della criminalità organizzata nel territorio, anche attraverso gesti concreti di sensibilizzazione e formazione.
Le fallaci motivazioni nascono, forse, anche dall'erroneo assunto secondo cui Avviso Pubblico fondi le proprie radici nei territori in cui sarebbe alto il rischio di infiltrazioni mafiose: infatti, laddove sarebbe lecito domandare quali siano i territori che - al contrario - siano immuni al fenomeno mafioso, è appena il caso di precisare come non solo l'atto fondativo veda coinvolti parimenti Regioni e Comuni del Nord (ravennate, modenese) del Centro (Regione Toscana) e del sud (napoletano, casertano,
lecce e catanzarese), ma anche come gli Enti Pubblici oggi aderenti siano allocati soprattutto al Nord e, prima tra tutti, la stessa Regione Lombardia.
Ciò, a riprova di come la criminalità organizzata non conosca confini e, così, anche la rete di Enti Pubblici a contrasto e a prevenzione della stessa.
Si rammenta, qualora non fossero i recenti eventi di cronaca a confermare come il territorio lecchese non sia affatto scevro dalle infiltrazioni mafiose (da ultimo, gli arresti a la Valletta Brianza, senza considerare come la provincia di Lecco abbia il record per le interdittive antimafia emesse negli ultimi due anni), il monito dell'ex prefetto De Rosa, che ha inequivocabilmente precisato come "...i tratti caratteristici della consorteria malavitosa da anni radicata nel territorio lecchese risultano essere idonei a formare, all'interno della società civile, quel senso di tacita e remissiva consapevolezza o acquiescenza al fenomeno criminale e ai suoi referenti".
Addirittura, è la giustizia stessa a statuire in plurime sentenze che il radicamento della 'ndrangheta in Lombardia determini la presenza di una condizione di assoggettamento e omertà diffusa, frutto della forza di intimidazione che promana dall'associazione mafiosa armata e radicata su tutto il territorio lombardo.
Pertanto, pur condividendo l'assunto secondo cui l'adesione non certifichi la bontà di una amministrazione in tema di legalità, non si può tuttavia convenire sulla circostanza (per usare le parole dei consiglieri Lietti e Ceresa) per cui l'adesione si traduca un carrozzone o una comoda moda.
A maggior ragione allorquando in questo periodo storico (si citano, sul punto, le attenzioni delle istituzioni all'innegabile rischio di
infiltrazioni in vista delle prossime olimpiadi Milano-Cortina che attenzionano soprattutto la nostra provincia) il territorio lecchese è sempre citato nelle relazioni semetrali antimafia.
In altre parole, l'adesione non è e non deve tradursi in una mera presa d'atto e condivisione dei principi (per quello, peraltro, ci sarebbe anche la Costituzione, come faro della amministrazioni), bensì un "rimboccarsi per maniche" per prevenire e sradicare la mafia e le attività corollario che affondano le radici nel territorio.
Siamo comunque soddisfatti dell'approvazione dell'adesione all'associazione, ma restiamo a disposizione dei Consiglieri di minoranza del Comune di Oggiono, per meglio illustrare la progettualità di Avviso Pubblico, con l'auspicio di un cambio di vedute e di rotta.
Paolo Lanfranchi
Sindaco Comune di Dolzago
Coordinatore Provinciale Avviso Pubblico