Caldirola, Galbiati: a Casatenovo 148 minori stranieri. Perchè devono attendere la cittadinanza di uno dei genitori per essere definiti italiani?

Integrazione, cominciando dai bambini. E' in sintesi il contenuto del messaggio che il sindaco di Casatenovo, Filippo Galbiati, con l'assessore ai servizi alla persona Gaetano Caldirola hanno voluto lanciare, partendo proprio da alcuni dati che riguardano la popolazione straniera e i minori che risiedono in paese. Agganciandosi al Def del Governo Meloni - che disegna scenari di possibile riduzione del debito pubblico correlati all'aumento dell'immigrazione, stanti le caratteristiche anagrafiche dei migranti (popolazione in età da lavoro) e le condizioni di bassa natalità che caratterizzano il nostro paese - gli amministratori si chiedono se non sia possibile effettuare un esercizio di sano realismo mutando gli scenari che ad oggi prefigurano la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana da parte di bambini e ragazzi stranieri.



Gaetano Caldirola e Filippo Galbiati

Di seguito la riflessione che Caldirola e Galbiati hanno voluto condividere anche attraverso la nostra testata, partendo proprio da un esempio concreto:

Negli anni 2021 e 2022 sono 128 i residenti a Casatenovo che hanno ottenuto la cittadinanza italiana per Decreto del Presidente della Repubblica e dopo giuramento davanti al Sindaco.
Di questi:
75 maggiorenni per i requisiti circa il periodo di permanenza e residenza in Italia
6 maggiorenni per aver contratto matrimonio
46 minori in seguito all'ottenimento della cittadinanza da parte di un genitore
1 in seguito al raggiungimento della maggiore età
I minorenni, nella stragrande maggioranza dei casi, non attendono il raggiungimento della maggiore età per divenire cittadini italiani, ma devono comunque attendere che un genitore ottenga la cittadinanza.
Attualmente a Casatenovo risiedono 148 minori stranieri, ben 107 dei quali sono nati in Italia. Pur essendo nati in Italia ed essendo qui stabilmente residenti dovranno attendere l'ottenimento della cittadinanza da parte di un genitore per essere definiti "italiani".
Il Def del Governo Meloni disegna scenari di possibile riduzione del debito pubblico correlati all'aumento dell'immigrazione, stanti le caratteristiche anagrafiche dei migranti (popolazione in età da lavoro) e le condizioni di bassa natalità che caratterizzano il nostro paese.
Non è ora di fare un esercizio di realismo con piccole dosi di buon senso e (sorvolando su quello che succederà al debito pubblico da qui al 2070 con più o meno migranti), cominciare dal dirci, attraverso l'istituzione di uno ius soli pur temperato (es. genitore stabilmente e legalmente in Italia da almeno 5 anni), che quei 107 bambini/ragazzi nati in Italia, che frequentano le nostre scuole, società sportive, parlano perfettamente l'italiano, conoscono la nostra cultura, la nostra storia... oltre che casatesi sono italiani con pieni diritti?
Italiani all'anagrafe lo diventeranno, ma crediamo nei fatti lo siano già e sia giusto riconoscerlo un po' prima di quanto avvenga ora.
Anche perché in ogni caso, non sostituiscono nessuno e l'Italia ha bisogno di loro, come loro dell'Italia.

Gaetano Caldirola, Assessore ai Servizi Sociali
Filippo Galbiati, Sindaco di Casatenovo

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