La poesia di Colombo/22: è un elogio alla terra di Brianza

Un inno alla terra celebrata da Marie-Henri Beyle, meglio noto con lo pseudonimo Stendhal. Lo scrittore francese, venuto in visita nella terra chiusa tra i laghi con lo sfondo prealpino nel 1818, aveva lasciato traccia delle sue impressioni in un libretto "diario del viaggio in Brianza". A breve distanza da Milano, la Brianza viene considerata l'angolo verde dove si può tirare un sospiro di sollievo dallo stress della città. Umberto Colombo offre quest'oggi un elogio alla terra dove ancora oggi vive: ne ricorda l'appassionato attaccamento al lavoro della sua gente, la bellezza dei paesaggi con laghi e colline e lo sviluppo residenziale che ha fatto seguito a quello economico dopo un passato dedicato all'agricoltura.

CRESCENDO BRIANZOLO
 
Brianza terra di sole
di luce e d'amore,
Brianza d'onore e favore,
Brianza dal tenero cuore.
 
Che bello esserle amico
nel suo brillante umore,
esserle d'aiuto nell'epico
di storie, e sentirne il calore
 
Brianza ... che gioia sul lavoro
vivace, ricca e piena di fervore,
una danza dal giubilato in coro
in un crescendo ritmo dell'ardore.
 
Ma i parchi, i panorami, le colline,
fan da contorno agli ameni laghi
forti nel tulle e nelle belle trine
dal vario disegnar dei suoi contadi
 
Quanta bellezza nel velato burro,
dal sole abbiente nel ritmato cielo
dal bianco nuvolar al pieno azzurro,
fantastico è il sognar in questo velo.
 
Di grazia è nel sentir l'amor ghermito
L'intimo nel pensier del vago tempo
Sereno e gaio il volto e non ancor finito
nel dolce rimembrar in quel contempo
 
i giardini, le ville ed i palazzi tra lor vicini
facean quel segno sull'amor del territorio
di razza maschia i casolar dei contadini
in ricche quantità fruenti dall'arborio
 
 
Umberto Colombo


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