Oggiono, ''Uniti nella diversità''. Inaugurata la panchina dell’Europa davanti al Bachelet

Uniti nella diversità. Tre parole, colorate con lo stesso blu acceso che domina sulla bandiera dell'Europa. Tre parole, sintesi di un'ideale, ovvero l'apertura al dialogo e al confronto con altre culture, che negli ultimi mesi è diventato un perno sempre più importante dell'offerta formativa del Bachelet di Oggiono.

La dirigente scolastica Panzeri con i membri del comitato Erasmus del Bachelet, i docenti di Malta e la prof.ssa Fiorini

Quest'anno, la Giornata dell'Europa è divenuta l'occasione per celebrare l'instancabile e prezioso lavoro svolto dalla dirigenza e dal corpo docenti sul fronte della mobilità internazionale da quando l'istituto oggionese è stato accreditato nel progetto Erasmus + (Qui l'articolo). Nel corso della mattinata, infatti, alcuni dei ragazzi partiti negli ultimi dodici mesi hanno raccontato la loro esperienza ai loro compagni di prima, nonché a due classi di seconda media dell'istituto comprensivo Marco d'Oggiono.

La dirigente Anna Panzeri e Chiara Narciso, sindaco di Oggiono. Sotto a destra l'assessore Giovanni Corti

"In tutto quest'anno sono partiti venticinque studenti. A novembre due gruppi di dieci ragazzi sono andati per una settimana rispettivamente uno a Malta e uno in Irlanda" ci ha spiegato la professoressa Cinzia Romano, coordinatrice del comitato Erasmus dell'istituto. "Altri tre ragazzi si sono recati per due settimane in Polonia per progetti tesi allo sviluppo di competenze di imprenditorialità. Infine, due alunni sono partiti per sei mesi nel quadro di bandi tesi al potenziamento linguistico".

Nella seconda metà della mattinata, si sono collegati via Teams con il Palabachelet proprio gli studenti attualmente all'estero nell'ambito degli ultimi due progetti a cui ha fatto riferimento la professoressa Romano.

"Oltre ad approfondire lo studio di lingue come l'inglese e il tedesco, volevo anche avvicinarmi ad una cultura diversa dalla nostra e aprirmi a stili di vita diversi" ha spiegato Omar Laze, alunno di quinta scientifico impegnato in un progetto di mobilità breve in Germania. "Mentre in Italia le lezioni sono per lo più frontali, qui in Germania c'è tanta interazione tra studenti e professori. Non esistono le interrogazioni e i voti orali vengono attribuiti sulla base della partecipazione in classe".

Dennis Zarb intervistato dalla professoressa Cinzia Romano

La breve intervista è stata moderata dalla professoressa Claudia Bianchi, una dei membri del comitato Erasmus assieme a Cinzia Romano, Federica Corti, Cristina Mauri, Lucia Recalcati e Marco Colombo. Il successivo collegamento ha visto comparire sullo schermo del Palabachelet il sorriso di Valeria Molteni, ora in Irlanda per una mobilità a lungo termine. "Sono partita perché volevo cambiare totalmente vita per qualche mese e crescere a livello personale. Qui in Irlanda non si fanno verifiche durante l'anno ma ci sono gli esami a dicembre e a giugno" ha raccontato la giovane. "Al netto delle materie obbligatorie, come inglese, religione e matematica, ogni studente può scegliere i corsi da seguire. Sono davvero molto felice di questa esperienza".

Da sinistra Claudia Bianchi, Federica Corti, Cristina Mauri e Cinzia Romano

Dopo la testimonianza di Francesco Conte, attualmente a Malta per un altro progetto di mobilità semestrale, ha preso la parola il professore Dennis Zarb, responsabile di Erasmus + proprio presso la Giovanni Curmi Higher Secondary School che attualmente ospita il giovane allievo del Bachelet. "È la prima volta che ospitiamo uno studente straniero per così tanto tempo. Logisticamente non è stato facile ma il ragazzo è stato molto collaborativo e per questo lo ringrazio. Ringrazio anche la professoressa Romano per l'impegno profuso nel creare la partnership con la nostra scuola" ha evidenziato Zarb, giunto a Oggiono assieme ad altri due colleghi maltesi. "Il confronto con una realtà come quella del Bachelet e lo scambio di idee con i suoi docenti per noi che viviamo su una piccola isola sono fondamentali".

Da sinistra i tre professori maltesi e l’ultima in fondo è la docente del Bertacchi, Federica Fiorini

Tra il pubblico era presente anche la professoressa Federica Fiorini, responsabile di Erasmus + presso l'istituto Bertacchi di Lecco. Terminati gli interventi, gli studenti si sono diretti verso l'ingresso dell'istituto per l'inaugurazione della panchina. "Si può partecipare ad un bando per andare all'estero dalla seconda superiore in poi, anche perché devono essere rispettati criteri di merito e linguistici. Dopodiché, le caratteristiche di ogni bando, compresa la platea a cui si rivolge, variano di volta in volta" ci ha spiegato la professoressa Bianchi mentre alcuni studenti, guidati dalla professoressa Margherita Tajana, si preparavano ad eseguire l'Inno alla gioia di Beethoven.

"La giornata odierna è stata l'occasione per condividere e celebrare i valori del progetto Erasmus, in cui la scuola crede molto. Questa panchina vuole essere il simbolo dell'apertura della nostra scuola all'intera comunità europea" ha sottolineato Anna Panzeri, preside dell'istituto.

Parole immediatamente riprese dal sindaco di Oggiono, Chiara Narciso, giunta sul luogo assieme all'assessore alla cultura Giovanni Corti. "Questa è la prima panchina dell'Europa che viene inaugurata ad Oggiono ed è un simbolo del vostro essere cittadini europei. Ci vorrebbe molta più Europa di quanta ne abbiamo ora".
Andrea Besati
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