Monticello: giocava a carte dalla vicina, ma era ai domiciliari. A giudizio per evasione è assolta
Si è conclusa con una sentenza di assoluzione per particolare tenuità del fatto la curiosa vicenda giudiziaria finita l'altra mattina all'attenzione del giudice in ruolo monocratico del Tribunale di Lecco, Giulia Barazzetta.
L'imputata - una settantenne residente a Monticello, all'epoca dei fatti sottoposta alla misura degli arresti domiciliari - doveva rispondere dell'accusa di evasione. In particolare le veniva contestato il non essersi fatta trovare nel proprio appartamento durante il consueto giro di controllo svolto dalle forze dell'ordine.Lunedì mattina in udienza è stato escusso un operante, ossia un militare in servizio all'epoca dei fatti oggetto del fascicolo, presso la stazione carabinieri di Casatenovo; dopo aver suonato al campanello di casa della donna, nell'agosto di due anni fa, l'esponente dell'Arma non avrebbe ricevuto alcuna risposta. La monticellese è stata individuata poco più tardi nell'appartamento di una vicina, seduta ad un tavolo poichè impegnata in un'avvincente partita a carte.
Non trovandosi in casa propria, come previsto dalla misura cui era sottoposta, a suo carico è dunque scattata una denuncia di evasione, con la successiva apertura di un fascicolo d'indagine che l'altro giorno è finito sul tavolo della dr.ssa Barazzetta.
''Ogni volta che ho avuto bisogno di allontanarmi da casa mia ho sempre chiesto il permesso al giudice'' si è difesa la donna al momento del suo esame, sostenendo che quel giorno non fosse al corrente di commettere un reato. ''Ero stata poco bene e la mia vicina, che era l'unica che potesse prendersi cura di me, mi ha fatto entrare in casa sua'' ha aggiunto.
Una versione poi confermata dalla dirimpettaia, chiamata a testimoniare sui fatti oggetto del procedimento penale, chiusosi poi con una sentenza di assoluzione per particolare tenuità del fatto.
F.F.