Oggiono: un 26enne a giudizio per rapina, lesioni e staking verso la 'ex' e sua madre
Il tribunale di Lecco
A processo - a questo proposito - è finito il suo ex, di un anno più grande di lei, chiamato a rispondere dei reati di rapina, lesioni e stalking nei confronti non solo dell'allora fidanzata, ma anche della (di lei) madre. Due infatti, gli episodi contenuti nel fascicolo finito sul tavolo del giudice in ruolo monocratico Bianca Maria Bianchi al cospetto della quale stamani si è accomodata la giovane, raccontando una relazione sentimentale durata qualche anno, definita dalla stessa ''tossica''.
''Stavo male a livello fisico e psicologico, non riuscivo a reagire'' ha riferito in aula, rispondendo alle domande postele dalle parti, e tratteggiando il quadro di un rapporto all'insegna della gelosia da parte dell'allora fidanzato, con il quale i litigi erano all'ordine del giorno e sempre particolarmente vivaci.
Il primo episodio di cui è chiamato a rispondere il giovane classe 1997, cresciuto in Brianza seppur nato in un'altra regione, risale al 29 maggio di cinque anni fa.
Recatosi fuori casa della ragazza - che viveva con la famiglia in un comune non lontano da Oggiono - l'imputato al culmine di una lite l'avrebbe spinta violentemente a terra, strappandole dalle mani il portafoglio e il telefono cellulare. Oggetti di cui la giovane sarebbe poi rientrata in possesso nelle ore successive, dopo che era stato effettuato un prelevamento di denaro da un vicino sportello bancomat. Del resto il suo ex - stando a quel che è emerso in aula quest'oggi - sarebbe stato abituato ad utilizzare la sua carta ed il suo denaro durante l'intero corso della relazione.
La questione economica è stata affrontata durante l'udienza odierna, fra i temi delle tante domande poste alla giovane dal difensore del suo ex fidanzato - l'avvocato Paolo Bassano del Foro di Lecco - e dalla collega Ester Invernizzi, costituitasi parte civile nel procedimento penale per conto della madre della ragazza.
Anche quest'ultima - secondo il quadro accusatorio contestato al 26enne dalla Procura, oggi rappresentata dal vpo Mattia Mascaro - sarebbe rimasta coinvolta suo malgrado nella violenza dell'imputato. Risale al 3 ottobre 2018 il secondo episodio contenuto nel fascicolo; mentre accompagnava in auto la figlia ad Oggiono, dove avrebbe dovuto incontrare l'allora fidanzato, la donna aveva pagato a caro prezzo l'esito di un litigio fra i due. Spintonata contro un muro dall'imputato (che si era anche accanito contro uno degli specchietti della sua auto, danneggiandolo), la donna era stata poi costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso.
Un episodio grave che avrebbe portato alla rottura fra i due giovani, con la ragazza determinata ad interrompere in via definitiva i rapporti.
Un quadro - quello che è emerso stamani in aula - di forte tensione, poi culminato nell'apertura di un fascicolo penale a carico dell'imputato, assente stamani in aula e chiamato a difendersi da accuse particolarmente gravi.
Si torna in aula il prossimo 23 maggio per il prosieguo dell'istruttoria, partendo dall'escussione della giovane vittima e degli altri testi indicati in lista. Il maresciallo Daniele Codognotto vice comandante della stazione carabinieri di Oggiono - occupatosi insieme ai colleghi degli accertamenti sulla delicata vicenda - è stato invece sentito brevemente nell'udienza di quest'oggi, chiamato a rispondere ad alcune domande postegli dalla difesa.
G. C.