Oggiono: inaugurato ''Esagoniamoci'', il murale realizzato all'istituto Bachelet
Equilibrio, fiducia, sogno, energia, crescita e uguaglianza. Sono le sei parole che, in altrettanti riquadri, sono state rappresentate attraverso l'arte figurativa, nel murale realizzato all'istituto Bachelet di Oggiono grazie a Rotary Club di Merate e Rotary Club Lecco Le Grigne con il sostegno di alcuni sponsor. .
Gli studenti che hanno realizzato il murale insieme agli sponsor che lo hanno reso possibile
Un'opera colorata e impattante che, al di là dell'aspetto estetico, è volta a rappresentare alcuni valori presenti nel decalogo dell'istituto e altri individuati a livello collettivo. Per questo motivo il risultato del lavoro di arte partecipata - sostenuto da Maxi Sport e da altre importanti realtà locali come Acinque Energia, Fondo di Comunità Oggiono, tsunamiClub e Senesi Giardini - vuole essere il simbolo dell'istituto e dell'atmosfera presente al suo interno.Sabato 20 maggio si è tenuta l'inaugurazione del laboratorio di StreetArt alla presenza degli studenti, dei rappresentanti istituzionali e dei sostenitori del progetto in un grande evento presentato da Martina Brighenti, rappresentante d'istituto e presidente della consulta provinciale degli studenti.
Da sinistra Martina Berighenti, Simone Pellegatta, Massimo Meroni, Anna Panzeri,
Giuseppe Borgonovo, Massimo Gianquitto, Ester Sala e Federico Martinelli
Giuseppe Borgonovo, Massimo Gianquitto, Ester Sala e Federico Martinelli
La presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann, assente per altri impegni istituzionali, ha voluto manifestare la propria vicinanza attraverso una lettera. "Ancora una volta dimostrate di essere un'eccellenza del nostro territorio".
Per il sindaco di Oggiono Chiara Narciso, il murale rappresenta "un elemento tangibile della vitalità della vostra scuola. Cerco sempre di essere presente alle iniziative d'istituto e apprezzo lo sforzo che si fa per accompagnare la didattica a una formazione a 360 gradi. Oggi inauguriamo un'opera che educa alla bellezza. Mi piace che sia d'impatto, che quello si vive qui dentro, si viva anche nel quartiere e nella città e sono orgogliosa che, sulla targa, ci sia anche lo stemma del fondo di comunità che abbiamo ideato per rendere più bella e accogliente la comunità".
Per il rappresentante degli studenti in consiglio d'istituto Simone Pellegatta si tratta di un ''punto di partenza per scuola vissuta attivamente, un luogo dove si può esprimere se stessi dando il contributo alla costruzione della comunità. Parla anche del nostro protagonismo: dobbiamo avere il coraggio di farci avanti in una scuola dove possiamo esprimere le nostre abilità".
L'architetto Massimo Gianquitto, docente allo IED e membro del Rotary, ha approfondito il tema dell'opera d'arte partecipata. "Negli anni ‘60 le esperienze artistiche hanno modificato il rapporto tra spettatore e pubblico, dando vita all'arte relazionale. Questi anni hanno creato una condizione diversa di fruire di un'opera d'arte. Il progetto proposto non consiste in una semplice commissione, ma in un'opera d'arte partecipata dove l'artista è ideatore e coordinatore un gruppo di studenti, che hanno preso parte all'opera sin dall'inizio. Non è importante solo l'opera ma il processo e la creazione che sono la ricchezza di questo progetto".
La parola è quindi passata ai tre docenti di storia dell'arte dell'istituto, coinvolti nel progetto. Il professor Walter Confalonieri ha citato tre parole: bello, interessante e inclusivo. "Bello perchè tale è l'opera moderna e intuitiva a cui ho dato il titolo "esplosione di colori"; interessante perché non c'è solo valore estetico ma i messaggi dell'istituto e di inclusione perché i ragazzi hanno condiviso appieno il progetto".
La docente Cristina Spaggiari ha evidenziato il risvolto educativo dell'iniziativa. "È stato fatto un lavoro di gruppo coordinato bene dall'artista, in cui i ragazzi hanno fatto la scelta delle parole, delle forme e dei colori. Questo lavoro è importante perché ha fatto capire loro che l'opera non è frutto di un genio isolato ma può essere creata dalla sinergia del gruppo, come nelle botteghe del rinascimento dove non c'era solo il maestro ma anche gli apprendisti che collaboravano attivamente con le loro idee. I ragazzi si sono resi conto che l'arte è un linguaggio e hanno capito la forza dell'arte astratta".
Il murale un'opera artistica che si rivolge a tutti è quanto ha evidenziato la docente Stefania Coppetti. "L'arte è espressione della società che esce dai musei e si offre alla visione di tutti. Il fatto di avere scelto l'arte astratta fa in modo che ciascuno, con la propria individualità, si sentirà rappresentato".
L'artista internazionale Camilla Falsini che ha coordinato il lavoro, in collegamento da Roma dove vive, ha illustrato sinteticamente quanto è stato fatto. "Ho mostrato ai ragazzi alcune opere di Vasilij Vasil'evič Kandinskije Kazimir Severinovič Malevič dove, partendo dall'estrazione, c'era ancora un legame con la realtà fino ad arrivare all'astrazione pura. Questo passaggio era fondamentale per far riflettere i ragazzi sulla scrittura e in particolare sugli ideogrammi, rappresentazioni grafiche di idee e concetti. É stato un lavoro di partecipazione al processo creativo e di rappresentazione. Il muro, diviso in sei riquadri, mi ha fatto venire l'idea per il contenuto".
Per i 22 studenti che hanno lavorato al progetto hanno sostenuto che il murale rappresenta i loro pensieri. "Le parole esprimono nel modo migliore la scuola e rappresentano chi la frequenta ogni giorno. Camilla ci ha aiutato a rappresentare le parole attraverso un progetto di astrazione che è stato un processo creativo diviso in vari momenti: prima abbiamo disegnato la realtà, qualsiasi cosa rappresentasse la nostra parola, poi l'abbiamo rielaborata e trasformata in immagini astratte creando sei ideogrammi. É stato un momento di crescita personale e spensieratezza in cui l'artista ci ha coinvolto direttamente per fare diventare più accogliente e quindi casa la nostra scuola".
Federico Martinelli di TConnetto ha spiegato come la realizzazione del murale sia stata curata attraverso la parte di comunicazione: sono stati aperti canali social in cui, attraverso video pillole, è stato documentato il lavoro.
Il presidente Rotary Merate Massimo Meroni ha rimarcato come l'azione giovanile di Rotary "riconosce importanza dei giovani attraverso programmi di sviluppo. Si tratta della terza edizione di un progetto per educare i giovani alla bellezza: crediamo che un linguaggio artistico vicino ai giovani sia un antidoto al disagio della nostra società e un viatico per una convivenza pacifica". Giuseppe Negri, presidente del Rotary Club Le Grigne, ha confermato l'interesse del club nel voler proseguire questa pregevole iniziativa sul territorio lecchese.
Da sinistra Massimo Meroni, Anna Panzeri, Giuseppe Borgonovo e Massimo Gianquitto
Il titolo attribuito al murale è "Esagoniamoci". Hanno spiegato i ragazzi: "L'esagono ha sei lati come il numero dei riquadri, oltre al fatto che, come nell'esagono devono essere presenti tutti i vertici, così nella scuola devono essere presenti questi valori. Il titolo contiene altresì le lettere che formano la parola "Noi": rappresenta un invito a mostrare l'impegno affinché la scuola raggiunga il suo obiettivo principale che è quello di formarci".
Il murale, oltre ad abbellire la grigia e monotona parete della palestra d'istituto con vivaci colori e forme astratte, trasmette i valori in cui tutti gli studenti possano sentirsi rappresentati. Non solo gli allievi di oggi ma, ancor più quelli di domani che potranno entrare in istituto che davvero li sappia accogliere nella loro unicità e specificità, dando valore al singolo individuo.
Il murale, oltre ad abbellire la grigia e monotona parete della palestra d'istituto con vivaci colori e forme astratte, trasmette i valori in cui tutti gli studenti possano sentirsi rappresentati. Non solo gli allievi di oggi ma, ancor più quelli di domani che potranno entrare in istituto che davvero li sappia accogliere nella loro unicità e specificità, dando valore al singolo individuo.
M.Mau.