23 maggio e 19 luglio. Date da commemorare

Ci risiamo, eccoci un'altra volta a doverosamente commemorare la morte di Giovanni Falcone e tra nemmeno altri 2 mesi quella di Paolo Borsellino.

Due giganti servitori dello Stato che purtroppo, come molti altri meno conosciuti "eroi", hanno sacrificato la loro vita contro il potere mafioso. Ma sempre più spesso, grazie ad un pugno di magistrati, forze dell'ordine e giornalisti coraggiosi cresce un interrogativo sempre più inquietante quanto ineludibile: Fu solo mafia? Solo chi non vuole azionare la volontà d'approfondimento come anche la memoria consapevole può eludere una risposta che non può che essere bruciante: NO! Basterebbe tra le tante documentate inchieste e testimonianze aver visto l'imperdibile puntata di Report andata in onda lunedì 22 Maggio: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-pupiata-7278757d-c1aa-4959-ac3a-bc76f4b6ca1d.html

Ma allora, ci si chiede sempre più in tanti: per onorare fino in fondo questi nostri cari morti basteranno le periodiche celebrazioni pur significativamente doverose? E il debito perenne di gratitudine che ci lega a loro non dovrebbe a maggior ragione riguardare anche, e direi soprattutto, coloro che continuano, noti e meno noti, questa quotidiana battaglia contro le mafie e la corruzione? Non sia mai che proprio coloro che pervicacemente continuano questa lotta nel "semplice" svolgimento della propria funzione istituzionale, non siano apertamente sostenuti da tutti, a partire proprio dalle istituzioni più alte, e semmai invece lasciati soli come purtroppo avvenuto in passato non solo a Falcone e Borsellino. Infatti già si registrano, tentativi più o meno velati, soprattutto attraverso i grandi media spesso ancillari a certi interessi, di delegittimazione a vario titolo nei confronti proprio di coloro, noti e meno noti, che a nome nostro non si rassegnano a non fare chiarezza sino in fondo sulle contiguità e complicità anche di parti importanti dello Stato in quelle illustre morti. Tentativi più o meno subdoli di delegittimazione che, non a caso, si sono ringalluzziti dopo la sentenza della Cassazione sulla trattativa Stato- mafia, addirittura rovesciando le parti e cercando di mettere sul banco degli imputati coloro che hanno condotto coraggiosamente e tra mille insidie queste delicatissime inchieste. E solo il palese abbraccio riconoscente a quest'ultimi, come a coloro che stanno svolgendo ulteriori indagini collegate a Firenze, potrà dare coerente continuità alle sacrosante celebrazioni che si svolgeranno in questi giorni di memoria come anche ai quotidiani e magari anonimi coerenti sforzi di una miriade di associazioni antimafie. Come anche al preziosissimo lavoro educativo che innumerevoli istituti scolastici e amministrazioni comunali stanno promuovendo all'insegna della crescita di una consapevole coscienza civica che non si limiti, pur lodevolmente, ad onorare i morti ma a sostenere pubblicamente i vivi. Certo è assai delicato il compito di chi, promuovendo giustamente il senso delle Istituzioni, ne sappia rendere distinguibile il volto coerente da quello degenerato, ma questo mi sembra proprio quanto chiami tutti a svolgere la nostra preziosissima Costituzione nata dalla Resistenza ad ogni forma di oppressione. Ad ognuno quindi far la propria parte.

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Germano Bosisio
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