Oggiono, Bachelet: in piazza per dare voce alla legalità con musica, canti e riflessioni
Studenti in piazza per la legalità e per celebrare i 75 anni del testo costituzionale italiano, i cui articoli sono stati distribuiti al pubblico. "La mafia, prima che con la lupara, uccide con le parole per delegittimare chi la combatte e lasciarlo solo".
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La frase di Giovanni Falcone è una delle tante riportata sui cartelloni che hanno fatto da sfondo scenico all'evento andato in scena nella mattinata di sabato 27 maggio in piazza Manzoni a Oggiono.
Attraverso diverse forme espressive - il canto, la danza, le riflessioni, le immagini, le parole - i ragazzi dell'istituto Bachelet di Oggiono, con la conduzione affidata a Martina Brighenti, rappresentante d'istituto e presidente della consulta provinciale degli studenti, hanno posto l'attenzione sul tema della lotta alla criminalità organizzata.
"Non siamo osservanti, ma praticanti e ci impegnano ad esserlo, a gestire il nostro stare insieme attraverso la partecipazione a scuola e fuori, come oggi in questa pizza. La nostra legge garantisce il diritto di manifestare il pensiero, ma come si coltiva il pensiero se non con l'istruzione e la scuola?" ha detto, in apertura, la dirigente scolastica Anna Panzeri.
Ad assistere alla manifestazione anche le istituzioni, il sindaco di Oggiono Chiara Narciso e l'assessore a cultura e istruzione Giovanni Corti e il sindaco di Dolzago, Paolo Lanfranchi, coordinatore provinciale di Avviso Pubblico. Gli amministratori hanno evidenziato l'importanza di un evento in una piazza, dove tanti cittadini sono di passaggio e possono essere sensibilizzati dal messaggio che vogliono lasciare i ragazzi.
La prima cittadina oggionese ha detto: "Credo che, essere in piazza un sabato mattina, a parlare di legalità, abbia un valore grande. Sono orgogliosa del fatto che arriveranno anche i ragazzi del consiglio comunale dei ragazzi ad ascoltarvi perché rappresentano un ponte tra generazioni".
Il sindaco di Dolzago ha rimarcato l'importanza di parlare di mafia in una piazza, per non cedere al silenzio che ammanta l'illegalità: "Non dobbiamo non nominare certi temi o professarci osservanti, ma praticare. Parlerò di legalità perché ho raccolto il compito di essere coordinatore provinciale di Avviso Pubblico che mette in rete gli enti locali per organizzare iniziative per fare in modo di sensibilizzare il nostro territorio rispetto al fenomeno della criminalità organizzata. Non dobbiamo pensare che il nostro territorio sia immune da questi fenomeni. Dobbiamo invece essere consapevoli che è importante parlare di questi fenomeni e far uscire tutto il marcio che la mafia porta con sé".
All'iniziativa hanno partecipato anche alcuni alunni della scuola secondaria di primo grado di Oggiono, che aderiscono progetto "orto, coltiviamo la memoria".
In merito alla loro presenza il dirigente scolastico Calogero Amato ha affermato: "Sono di siciliano di origine, quindi per me il 23 maggio, data della strage di Capaci, coincide con momenti difficili che ha dato una visione della Sicilia che non è tale. Per questo, al posto dei tentacoli della piovra, abbiamo pensato alle radici di un albero: fanno modo di tenere a sè e legare".
Gli alunni hanno infatti partecipato a un orto didattico per commemorare la strage di Capaci, dando un'importante simbologia alla proposta: piantare il seme della memoria e della speranza per ricordare coloro che hanno sacrificato la propria vita per la legalità.
Gli studenti hanno letto e commentato alcuni articoli della costituzione, hanno suonato l'inno alla gioia, pensato a una coreografia sulla musica "cento passi", cantato - tra i tanti brani - "pensa", "bad liar", "esseri umani", "figli delle stelle", "dream on", "falling happy styles", "Don Raffò", "l'isol che non c'è".
Musica, suoni, forme, movimenti, partecipazione attiva dei ragazzi: sono stati loro i protagonisti di una mattinata per sottolineare il legame tra scuola e legalità, facendo sentire la propria voce in uno spazio pubblico.
M.Mau.