In Brianza cresce l'indebitamento da parte di famiglie e imprese
Sempre più brianzoli gravati dai debiti ma con rate da pagare in leggero calo. Infatti, a fine 2022, è arrivata al 38% (+5% rispetto all'anno precedente) la quota degli utenti maggiorenni con un mutuo o un finanziamento, con una rata media pro capite di 280 euro/mese; in media abbiamo mutui e prestiti per 28.000 euro a testa, con i mutui ipotecari che detengono un peso rilevante e continuano ad avere un'incidenza significativa nel portafoglio delle famiglie) con un tasso medio sul totale dei prestiti al 3,85%. In linea generale l'indebitamento delle nostre famiglie rimane relativamente basso a fronte di una ricchezza finanziaria che nell'ultimo decennio è crescita del + 45% circa, anche se nell'ultimo lustro si è verificato un aumento dei prestiti personali e per i beni di consumo del 2% circa.
Se l'indebitamento da parte di imprese e famiglie continua a crescere, non ugualmente fanno le sofferenze finanziarie, segnale questo che rileva la discreta capacità di rimborso di tutti gli operatori economici anche se per il futuro occorrerà valutare gli impatti dipendenti dall'incertezza derivante dal conflitto russo-ucraino come pure la crescita dei costi dell'energia oltre che dei tassi di interesse. La tipologia di prestito più frequente è senz'altro quella riferibile all'acquisto di beni e servizi come auto, moto , elettrodomestici, arredamento che insieme superano il 50% delle richieste e una rata media di 130 euro. Seguono i finanziamenti personali con una percentuale del 30% circa e una rata media di 250 euro. I mutui casa registrano un crescita rilevante (+15%) negli ultimi 5 anni con la componente a tasso fisso che ultimamente prevale su quella variabile. Rallenta negli ultimi 12 mesi il credito erogato alle famiglie a causa dell'impatto dell'inflazione e del contesto economico poco favorevole; e se l'andamento è stato comunque favorevole per il credito al consumo e i finanziamenti personali, i mutui hanno sentito gli effetti dell'aumento dei tassi di interesse: nel primo trimestre del 2023 le richieste di istruttoria per mutui immobiliari da parte delle famiglie fa segnare una flessione del 25% circa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A Marzo il calo della domanda di mutui è del 23% confermando così la componente strutturale della contrazione anche delle surroghe. Tale fenomeno nello scorso anno ha subito un tracollo mentre i nuovi mutui erogati si sono contratti del 5% circa. Per quanto riguarda invece gli importi, la formula preferita dal 30% dei richiedenti è quella compresa nella fascia tra i 100mila e i 150mila euro. Al secondo posto la classe di importi tra i 200mila e i 300mila euro. Per quanto riguarda invece la durata la fascia più gettonata è quella da 25-30 anni.
Francesco Megna