Casatenovo: gli alunni di quinta ricordano il giudice Falcone davanti al ''suo'' albero

''Ci auguriamo che, qualcuno di voi, alla domanda chi è il tuo supereroe preferito, risponda Falcone''. Queste le parole pronunciate dall'assessore all'istruzione Gaetano Caldirola agli alunni della scuola primaria durante un momento dedicato al magistrato ucciso dalla mafia, svoltosi nel primo pomeriggio odierno presso il municipio di Casatenovo.

Gli alunni con le autorità davanti all'albero dedicato a Falcone

Gli studenti delle classi quinte dei plessi facenti parte dell'istituto comprensivo - ovvero C.na Bracchi, Capoluogo, C.na Grassi e C.na Crotta - si sono infatti riuniti nei pressi del palazzo comunale alla presenza delle autorità per ricordare Giovanni Falcone, vittima della strage di Capaci.

Presenti al momento celebrativo il vicesindaco Marta Comi, l'assessore all'istruzione Gaetano Caldirola, l'assessore ai lavori pubblici Daniele Viganò, il dirigente scolastico dell'IC Renzo Izzi, il comandante della Polizia locale Matteo Tocchetto e il luogotenente Christian Cuciniello della stazione carabinieri.

''Lo scorso anno abbiamo piantato questo albero, che deve ancora crescere, con le ex classi quinte'' ha esordito l'assessore Caldirola. ''La nostra volontà è quella di mantenere questo un appuntamento fisso, in modo che di anno in anno gli alunni delle classi quinte abbiano modo di ricordare la strage del giudice Falcone e con essa l'importanza della giustizia''.

Come ha spiegato l'amministratore, la scelta di piantare un albero così piccolo, donato dalle forze dell'ordine, è simbolo di quanto la giustizia e il senso della legalità vadano coltivate con il tempo.

''Questa pianta è delicata e va curata, finché avrà dimensioni tali per poter continuare da sola'' ha spiegato l'assessore ai giovani alunni presenti. Intorno alla pianta poi, sono stati posizionati un centinaio di fiorellini diversi, donati dalla Floricoltura Colombo, che stanno a rappresentare ognuno degli studenti che porta avanti ideali di giustizia. ''Quando pensiamo alla mafia, nella nostra mente è qualcosa di lontano. Dobbiamo però ricordarci che non si può essere indifferenti davanti alle ingiustizie, anche le più piccole, con le quali ci confrontiamo ogni giorno'' ha spiegato l'assessore Caldirola agli alunni.

Anche il dirigente scolastico Renzo Izzi ha voluto condividere il proprio pensiero in memoria di Falcone. ''Tutti noi, sin dalla giovane età, dobbiamo imparare a non stare mai zitti di fronte alle ingiustizie, bensì batterci per le persone più deboli e fare della legalità un nostro valore fondamentale''.

Spazio dunque alle parole degli alunni delle classi quinte che, con l'aiuto delle loro insegnanti, nelle ultime settimane hanno portato avanti un progetto alla scoperta del magistrato guidati dalla lettura del volume ''Per questo mi chiamo Giovanni'', romanzo uscito nel 2004 e scritto da Luigi Garlando. ''Ci siamo chiesti come facesse Falcone a non avere paura di fronte alla cattiveria che vedeva quotidianamente'' hanno detto gli studenti. ''Le sua azioni, piene di coraggio, hanno mosso anche noi obbligandoci ad interessarci del bene comune'' hanno continuato. Molte le parole, le poesie e i cartelloni realizzati dagli alunni, che hanno dimostrato un grande interesse per il lavoro svolto.

Alcuni di loro, con l'aiuto del vicesindaco Marta Comi, si sono dunque occupati di inaugurare ufficialmente la targa dedicata al magistrato, che recita una frase tratta dal libro di Garlando. ''Forse la felicità, quella vera, non c'entra con le cose da fare o da avere; forse la felicità vera arriva da un grande ideale che dà senso profondo a tutta la vita e che ti trasmette ogni mattina la gioia di una giornata nuova''.

Le parole del vicesindaco infine, hanno chiuso il momento di ricordo. ''Perché un Paese possa peggiorare, basta che i buoni non facciano il proprio dovere'' ha affermato Marta Comi. ''Questa frase, riassume il significato di giustizia e legalità. Dobbiamo sempre perseguire il bene, mai lasciare indietro qualcuno in difficoltà, bensì camminare uno al fianco dell'altro'' ha concluso, complimentandosi con i ragazzi per il lavoro svolto.
S.L.F.
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