Casatese: pizzaiolo a giudizio per violenza su una stagista, assolto con formula piena

All'esito dell'istruttoria dibattimentale anche la stessa Procura - nella persona del sostituto Chiara Stoppioni - ha chiesto l'assoluzione dell'uomo, per mancanza di prova. Il collegio giudicante del Tribunale di Lecco presieduto dal dr. Paolo Salvatore - con a latere i colleghi Giulia Barazzetta e Gianluca Piantadosi - giovedì pomeriggio si è spinto oltre, sollevando l'imputato da ogni addebito, "perché il fatto non sussiste". Si è chiuso così, come auspicato fin da subito dall'avvocato Beatrice Rota, difensore del 40enne, il processo intentato nei confronti di un pizzaiolo, mandato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale dopo la denuncia sporta a suo carico da una ragazzina.

Il presunto episodio finito al vaglio del Tribunale, risalirebbe, stando al contenuto della querela, al maggio del 2021, quando la minore - allora 16enne - frequentava da stagista il ristorante situato fra il casatese ed il meratese di cui l'imputato è dipendente da lungo corso. La studentessa stessa - iscritta ad una scuola professionale del territorio che, dettaglio curioso, nel tempo ha continuato a mandare alunni in tirocinio presso il locale dove lavora il 40enne - non è però riuscita a meglio contestualizzare temporalmente quel lamentato "palpeggiamento", patito, a suo dire, in cucina, durante il servizio. Un elemento questo - insieme a una serie di incongruenze evidenziate poi nelle sue conclusioni dall'avvocato Rota - che ha fatto sorgere più di un dubbio sull'attendibilità dell'accusatrice, immortalata altresì, nel suo ultimo giorno di lavoro, in un video riversato nel fascicolo, in atteggiamenti cordiali con i colleghi, pizzaiolo incluso, ritenuti non conciliabili con le presunte "attenzioni morbose" ricevute. Di diverso avviso, chiaramente, l'avvocato Mauro Tosoni che, nel processo, ha tutelato gli interessi dalla giovane, arrivando a chiedere la condanna dell'imputato e il riconoscimento alla persona offesa di un risarcimento quantificato complessivamente in 50.000 euro (con una provvisionale da 25.000 euro). 90 i giorni che il collegio si è riservato per il deposito delle motivazioni dell'assoluzione (piena).
A.M.
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