La poesia di Umberto Colombo/28: la speranza di fortuna

La fortuna viene definita dal dizionario Treccani come "la sorte, intesa soggettivamente, in quanto cioè si mostri benigna o maligna, mandando agli uomini quanto può determinare la loro felicità o infelicità". Nell'antica Roma impersonava una divinità: era colei che distribuiva agli uomini benessere o sventura. Sono trascorsi secoli da allora ma ancora oggi vi facciamo riferimento.

"Tutti speriamo che la fortuna sia a portata di mano, ma non è vero, la fortuna è figlia stessa della fortuna" è il pensiero di Umberto Colombo che prova a descrivere la sorte nella poesia della settimana. D'altra parte la speranza, o ancor di più, come dice lui stesso, "il credere" fa parte della fortuna. Proviamoci, almeno questo non costa nulla.
Speranza di fortuna

Nel dolce declinar dei giorni appresso
speranza spero ci porterà fortuna
già vedo risultante il rilevar da adesso
una per una le sembianze di ciascuna

 
Grande il valore dello smaniar futuro
la nostra è una vita piena d’ingegno
lavor di polso e di un operar sicuro
saranno stimolanti al nostro segno

 
Varrà nel tempo il lusingar dell’oggi
piano il riscontro si farà vedere
dall’alto guarderemo i nostri poggi
vogliate e vogliamo alto il sapere

 
Ma il camminar ci trema a quell’incontro
lo sforzo del successo resta a piedi
cerchiam la corsa ma troviam lo scontro
arranca la salita scivolando i freni

 
Questo giurato non sempre è risultato
a volte può riservar tutto il contrario
fattori avversi ce l’avran bocciato
e su tutto resterà chiuso il sipario

 
La vita ti riserva l’operar su tante cose
ma vano è per colui che resta indietro
non sempre ciò che vedi è un fiorir di rose
e il mondo par che vada per te sul retro

 
Ma il credere fa parte alla fortuna
se il giorno per te ha solo avverso
non piangere tornerà pure la luna
che splende sì pur pallida di traverso

 
Umberto Colombo

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