Ello, sindaco in fascia tricolore al Pride: perchè?

Gentile direttore,

intendiamo intervenire su una questione a dir poco sconcertante, che s'è verificata in occasione del Gay Pride tenutosi a Lecco il 10 giugno scorso. La signora Pirovano, primo cittadino di Ello, ha deciso motu proprio di prendere parte alla manifestazione di piazza sopracitata. E fin qua non ci sarebbe nulla di male, dal momento che ogni cittadino è libero di andare a manifestare dove gli pare.

Ma il fatto piuttosto singolare, e per certi versi preoccupante, è che tutto ciò è avvenuto indossando la fascia di sindaco, come si può evincere chiaramente dalle foto pubblicate dai giornali locali e ciò significa che stava rappresentando l'intera comunità ellese. La domanda quindi sorge spontanea: a che titolo la signora Pirovano ha deciso che la sua posizione personale dovesse diventare quella ufficiale di tutti i suoi cittadini?

La manifestazione, che aveva contenuti decisamente inappropriati e senz'altro preoccupanti, come ad esempio il sostegno tout court all'utero in affitto, una sorta di mercimonio che vorrebbe trasformare le donne in incubatrici a disposizione dei capricci di chi, pur non potendo aver figli per evidenti ragioni naturali, vorrebbe acquistarne, pagandoli come si fa al mercato, non è certamente condivisa da larga parte della popolazione che la signora Pirovano ha preteso di rappresentare con quella fascia. Quindi, non sarebbe stato più opportuno che la signora evitasse di metter la fascia, partecipando solo a titolo personale?

Non volendo dimenticare che l'attuale sindaco, in occasione delle ultime elezioni amministrative di Ello, aveva strombazzato ai quattro venti che la sua lista era puramente civica e null'altro, additando altri soggetti politici, presenti e passati, quasi con un certo disprezzo, quali militanti politici, è opportuno mettere in evidenza che ormai anche lei lo è diventata, aderendo anima e corpo alle posizioni politiche più oltranziste dell'estrema sinistra.

A questo punto, non sarebbe forse opportuno che la signora Pirovano dichiarasse ufficialmente da che parte sta, in modo tale che gli Ellesi possano fare una scelta consapevole in futuro? Giusto per capire se vogliono riconsegnare il paese nelle mani di chi pensa di poterli rappresentare in manifestazioni contro il diritto di famiglia senza averli minimamente interpellati, nè direttamente, nè attraverso il Consiglio comunale, organo elettivo sovrano.

Naturalmente auspichiamo che il sindaco, rendendosi conto di esser andata ben oltre il dovuto, porga le sue scuse agli ellesi, soprattutto alla larghissima maggioranza che non crede nella sistematica distruzione del nucleo familiare attraverso stravolgimenti sociali.

Cordiali saluti padani,


Elena Zambetti
Ex-primo cittadino di Ello

Prof. Giovanni Pasquini
Segretario cittadino Lega Lombarda sezione "Brianza Laghi - G. Miglio" (Lc)

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