Missaglia: a processo per estorsione alla madre, avrebbe preteso dalla donna 70 €
Stando al capo d'imputazione avrebbe estorto alla madre 70 euro (a fronte di una pretesa iniziale di 100), minacciando di danneggiare i suppellettili esposti sulla scaffalatura alle spalle della donna.
In Aula, quest'oggi, rendendo esame, incalzato dalle domande del suo difensore, ha fornito tutt'altra versione dell'accaduto, negando non solo di aver usato toni forti per costringere la mamma a cedere alla richiesta di denaro ma descrivendo anche un contesto completamente diverso in cui lo scambio di battute si sarebbe consumato.
E' riuscito a convincere il giudice? Lo si saprà solo il prossimo 10 luglio quando, dopo l'audizione dell'ultimo teste residuo, il procedimento a suo carico si avvierà a conclusione.
La donna dapprima si sarebbe arrabbiata per la "piazzata", salvo poi aprire il portafogli e consegnargli 70 euro.
Due ricostruzioni, dunque, ben diverse. Decisiva potrebbe essere la testimonianza della ragazza al tempo fidanzata con l'imputato. Secondo la denunciante, infatti, la giovane avrebbe assistito alla scena. Circostanza negata dal figlio. "Non ho mai chiesto soldi a mia madre in sua presenza, mi vergognavo", ha infatti sostenuto con convinzione.
Oggi all'estero per un lutto, la teste verrà convocata per il 10 luglio quando poi la parola passerà a accusa e difesa (avvocato Ruggero Panzeri) per le conclusioni.
In Aula, quest'oggi, rendendo esame, incalzato dalle domande del suo difensore, ha fornito tutt'altra versione dell'accaduto, negando non solo di aver usato toni forti per costringere la mamma a cedere alla richiesta di denaro ma descrivendo anche un contesto completamente diverso in cui lo scambio di battute si sarebbe consumato.
E' riuscito a convincere il giudice? Lo si saprà solo il prossimo 10 luglio quando, dopo l'audizione dell'ultimo teste residuo, il procedimento a suo carico si avvierà a conclusione.
Ultime battute, dunque, del processo che vede al banco degli imputati D.B., italo-tunisino residente, almeno fino a qualche anno fa, a Missaglia. Nell'abitazione di famiglia, nella versione della denunciante, il giovanotto avrebbe "smattato", arrivando appunto a pretendere - per l'ennesima volta - del contante, dopo aver perso il lavoro e aver portato in casa anche l'allora fidanzata (straniera), anch'ella nullafacente.
A detta dell'imputato, invece, quel 19 aprile 2022 - il giorno che gli è costato la denuncia - dopo aver già abbandonato l'appartamento dei genitori per dissidi con il padre, avrebbe atteso la madre a Barzanò, entrando con lei in un bar per un chiarimento. Lì le avrebbe chiesto nuovamente un aiuto economico, dopo aver - come pacificamente ammesso in Aula - già ricevuto dai genitori 4.000 euro per tentare "la fortuna" fuori Regione, senza però riuscire a concretizzare il suo progetto di vita.La donna dapprima si sarebbe arrabbiata per la "piazzata", salvo poi aprire il portafogli e consegnargli 70 euro.
Due ricostruzioni, dunque, ben diverse. Decisiva potrebbe essere la testimonianza della ragazza al tempo fidanzata con l'imputato. Secondo la denunciante, infatti, la giovane avrebbe assistito alla scena. Circostanza negata dal figlio. "Non ho mai chiesto soldi a mia madre in sua presenza, mi vergognavo", ha infatti sostenuto con convinzione.
Oggi all'estero per un lutto, la teste verrà convocata per il 10 luglio quando poi la parola passerà a accusa e difesa (avvocato Ruggero Panzeri) per le conclusioni.
A.M.