Rogeno: brutale pestaggio fuori da casa, in tre a giudizio sette anni dopo l'aggressione
Il tribunale di Lecco
Ad attenderlo trovò tre soggetti, asseritamente ''mai visti primi'', sul cancello dell'abitazione, con sua madre. Gli avrebbero chiesto conto di un supposto danneggiamento patito da un'auto nel pomeriggio, dicendo di essere stati mandati da lui da un tale Beppe, passando ben presto dalle parole ai fatti. Il più "grosso" dei tre gli avrebbe infatti tirato un cazzotto dritto in faccia, mandandolo al tappeto per poi colpirlo ripetutamente, insieme al fratello, con calci e pugni, tra le urla degli altri presenti, inclusa la figlia. "Ammazzano papà". Il tutto mentre il terzo sconosciuto, in lontananza "faceva da palo", forse riprendendo tutto con un telefonino.
La comitiva sarebbe poi saltata in auto e dopo aver compiuto, nella stretta arteria a due passi dal lungolago di Casletto, più manovre - tali da far temere addirittura che avessero intenzione di investire la vittima, rimasta riversa a terra in una maschera di sangue - si sarebbe allontanata, fermandosi però in cima alla strada. Lì la sorella dell'uomo picchiato, salita per indicare a ambulanza e carabinieri dove come raggiungere il ferito, con prontezza è poi riuscita a scattare una serie di foto usate per risalire all'identità degli aggressori. La targa è stata usata infatti per risalire all'intestatario tramite visura: il mezzo è risultato di proprietà di una donna, inserito il suo nome in Facebook ecco trovati il fidanzato, il fratello di quest'ultimo e un amico: il trio, a detta delle persone offese, responsabile del brutale (e insensato) pestaggio. Si tratta di Denis V. (indicato come colui il quale ha sferrato il primo pugno al rogenese), Massimiliano V. e Domenico M. (il supposto "palo"), con i primi due assistiti ora dall'avvocato Luca Crippa e l'ultimo dal collega Alberto Cattaneo. Lesioni aggravate il reato contestato loro, in danno tanto alla loro vittima diretta tanto della consorte raggiunta anch'ella da una centra nel tentativo di soccorrere il marito. I coniugi - non costituiti parte civile - sono stati sentiti quest'oggi come pure la madre e la sorella dell'uomo. Non si sono presentati per rendere esame i tre imputati.
Avranno modo di rendere spontanee dichiarazioni alla prossima udienza, calendarizzata per il 21 settembre per l'audizione di un teste aggiuntivo chiesto dal viceprocuratore onorario Caterina Scarselli e autorizzato dal giudice Paolo Salvatore nonché per la discussione finale.
A.M.