Casatenovo: dolore e voglia di rinascita nelle poesie di Marta, 'in lotta' contro i disturbi alimentari

Una storia piena di dolore, ma anche di voglia di rialzarsi e rinascere, quella di Marta Beccalli, 27enne originaria di Casatenovo che da più di 12 anni combatte contro il mostro dei disturbi alimentari. Nella sua esperienza di vita sconfitte e successi, che un mese fa ha raccolto in un libro di poesie intitolato “Ho bisogno di vita”.
“Dopo la separazione dei miei genitori ho iniziato a soffrire di anoressia e bulimia” ci ha raccontato Marta, riavvolgendo il nastro dei ricordi. “Ho intrapreso così un percorso molto complesso, perché non ammettevo di avere un disturbo alimentare e cercavo in tutti i modi di tenerlo nascosto, come se fosse la mia valvola di sfogo personale in cui gestivo i sintomi e il malessere causato dalla sofferenza per il divorzio dei miei”.
Quello descritto dalla 27enne è quindi un percorso simile a una vera e propria guerra contro sé stessa e contro il disturbo, costellata di battaglie vinte e perse: “Ho avuto alti e bassi, vivevo sulle montagne russe della sofferenza”.


Marta Beccalli

Dopo il periodo di negazione, dunque, è arrivato il crollo. “A fine 2020 la situazione mi è sfuggita di mano e, dopo una serie di discussioni con mia mamma, ho acconsentito nel farmi vedere da uno psichiatra” ha raccontato. Inizia così un periodo fatto di visite, controlli, diagnosi e ricoveri. Marta, però, continua a negare la presenza del problema: il numero di chili che leggeva sulla bilancia non le sembrava reale e si vedeva sempre in sovrappeso.
“Il momento più difficile della mia vita è stato in seguito alla morte di mio nonno” ci ha confidato. “Sin da quando ero bambina, ho sempre amato scrivere ed è stato lui ad avvicinarmi al mondo della poesia, che lentamente è diventata la mia terapia, e lo è ancora oggi. Quando la notte non riesco a dormire il mio cervello e i brutti pensieri vanno alla velocità della luce, allora cerco di mettere chiarezza a ciò che mi passa per la testa”.
La vita di Marta, dunque, prosegue presso il reparto per i disturbi alimentari dell’ospedale Maria Luigia di Parma. “Non avevo paura della morte e non temevo il mostro che mi stavo portando dentro” ci ha detto la scrittrice parlando dei tre mesi durante i quali ha vissuto presso il Centro specializzato. “Avevo preso consapevolezza del disturbo ma non mi interessava uscirne, proprio perché non avevo progetti o speranza per il futuro”.


La copertina del libro

Un anno e mezzo fa, però, le cose cambiano radicalmente. Marta conosce Gabriele, che le dà “forza e vita”. “Grazie al mio fidanzato ho cominciato a pensare che forse valesse la pensa vivere” ci ha detto. “Tra di noi c’è stata subito intesa, ci siamo capiti e amati. Ora abbiamo dei progetti insieme, come quello di sposarci il prossimo anno, il che mi dà la forza di combattere”.
Futuro, vita, amore. Tre parole bellissime, che le hanno dato la speranza. E se la guerra contro il disturbo non è ancora vinta, sicuramente Marta sta uscendo nel migliore dei modi da tante battaglie. “L’anoressia è una guerra contro sé stessi e a volte ti mette al muro, ti lascia senza forze. La mia infanzia e adolescenza sono state molto complesse e mi hanno reso timorosa di vivere ed essere felice e amata. Gabriele invece mi ha fatto capire che ne vale la pena, che posso avere dei progetti e lottare per raggiungerli. È per questo che durante il mio ultimo ricovero, di qualche mese fa, avevo paura di morire. Perché con lui ho iniziato a vivere” ha concluso la casatese.
Ed è stato proprio Gabriele, anche lui scrittore, a spingerla a presentare la sua raccolta di poesie ad una casa editrice: “Ne ho selezionate alcune. Sono parole importanti, che raccontano di me e che ho deciso di condividere con il mondo per aiutare chiunque stia vivendo il mostro dei disturbi alimentari o stia affrontando qualsiasi altro nemico”.
Il libro “Ho bisogno di vita” è stato pubblicato a maggio. Lo si può acquistare anche a questo link.
S.L.F.
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