Parco Valle del Lambro: 40 anni dell'ente tra passato, presente e sfide future

Il presidente Marco Ciceri
Quarant'anni di Parco Valle del Lambro. L'ente con sede a Triuggio si appresta quest'anno a celebrare una lunga storia di impegno nella tutela dell'ambiente, ma anche nella sua valorizzazione, con uno sguardo rivolto agli investimenti idraulici e alle future sfide della transizione ecologica.
Il suo territorio, che comprende tre province (Como, Lecco e Monza Brianza), si estende lungo un tratto di 25 chilometri del fiume Lambro, che va dai laghi di Pusiano e Alserio a nord fino al parco della Villa Reale di Monza a sud.
Abbiamo parlato con il presidente Marco Ciceri di questo importante traguardo raggiunto. "La storia è parte del nostro presente e futuro'' ha detto. ''Il Parco Valle del Lambro è nato 40 anni fa con la prima legge regionale che regolava la questione ambientale (legge regionale n. 82 del 16 settembre 1983): si sono poi succedute le modifiche che hanno portato poi ai giorni nostri. Il parco è nato in un preciso contesto storico perché il nostro territorio ricco di bellezze e natura era stato messo a rischio da una sfrenata industrializzazione che, da un lato, ha portato benessere e ricchezza ma dall'alto ha portato a compromessi verso il territorio e la natura che erano per queste ultime perdenti. Da qui è nato un percorso che ha portato ai giorni nostri con un'evoluzione nel tempo che non riguarda esclusivamente la tutela ambientale ma è a tutto campo con la gestione territoriale, la gestione della parte idraulica dei laghi e del fiume Lambro e quella della fruizione con tutti i percorsi ciclopedonali".
Il Parco è anche attore protagonista nella realizzazione di opere a salvaguardia del territorio, come il cavo Diotti sul lago di Pusiano e la diga di Inverigo, oltre a essere divenuto detentore diretto di zone di salvaguardia come l'oasi di Baggero a Merone e di proprietà sul lago di Alserio.
Da non tralasciare poi, i progetti di educazione ambientale, la collaborazione con i comuni del Plis e la gestione della riserva del lago di Montorfano.
L'ente si è evoluto in maniera importante insieme ai trentasei sindaci dei comuni e alle tre province che ne fanno parte.

L'assemblea dei comuni del Parco convocata nella sua sede di Triuggio

"Il Parco è partito come un ente di difesa che oggi cerca di essere un attore protagonista nelle sfide verso la transizione ecologica - ha proseguito Ciceri - Il turismo legato all'ambiente deve diventare la nostra industria: dobbiamo ridare al territorio quello che abbiamo preso garantendo un equilibrio tra la natura e l'uomo in modo che diventi ricchezza".
In merito alle principali scelte strategiche operate dall'ente nel territorio lecchese, il presidente ci ha risposto con decisione. "Si stanno realizzando oggi perché con regione Lombardia stiamo portando a termine la vasca di laminazione di Costa Masnaga che andrà a salvaguardare il territorio, attraverso la deviazione del torrente Bevera in un periodo di crisi e una fruibilità del parco in momenti di tranquillità. Ci sarà anche la riqualificazione ambientale in modo che il territorio ora inaccessibile, tornerà a essere fruibile e utile per la salvaguardia".
I lavori di realizzazione della vasca si dovrebbero chiudere entro fine anno: seguirà poi il periodo di collaudi, prove e test prima di far entrare in funzione la maxi-opera.

Ciceri sul Vago Eupili, il traghetto gestito dalla Pro Loco di Bosisio che naviga sul lago di Pusiano

"Ci stiamo occupando anche di opere fuori dal nostro territorio come la vasca sul torrente Gandaloglio, nel territorio tra Sirone e Oggiono'' ha aggiunto Ciceri. ''Il Parco è stato indicato come uno degli enti in grado di gestire situazioni particolari e opere complesse. Siamo una costola di Regione Lombardia e agiamo con loro: siamo orgogliosi del fatto che l'ente superiore ci consideri all'altezza di quest'opera idraulica che testimonia come il parco difenda e tuteli il territorio anche fuori dai suoi territori".
Il Parco Valle del Lambro sta inoltre guardando ad altre opere di regimentazione idraulica nel territorio monzese e al rilancio dell'oasi di Baggero rendendola accessibile a tutti, al fine di incoraggiare un turismo di qualità.
Uno sguardo fisso sarà rivolto anche alle sfide di promozione territoriale, come quella in corso per portare avanti anche un connubio tra natura e cultura attraverso il parco letterario regina Margherita.
"La sfida è trovare un punto di equilibrio tra natura e vita dell'uomo'' ha affermato il presidente. ''L'uomo vive e opera nella natura, che deve dare benessere. Per stare bene, le persone non devono fare chilometri, ma possono uscire e trovare posti meravigliosi e pieni di cultura e bellezze architettoniche vicino a casa".

Sindaci e amministratori dei comuni aderenti al Parco durante un incontro svoltosi a Cassago nel 2022

A guidare l'azione del presidente, il motto dell'ente: "Il parco deve essere il parco di tutti". Il lavoro di collaborazione con comuni e province al fine di raggiungere l'obiettivo è in quest'ottica fondamentale. "Sto cercando che i sindaci facciano squadra e diventino comunità, per questo ho voluto invitarli a una prima iniziativa mostrando le bellezze territoriali. Voglio fare un'opera di mediazione positiva, al rialzo degli obiettivi. I sindaci hanno capito il messaggio e mi stanno sostenendo. Sono proattivi: un merito e un complimento a loro e a tutti i miei consiglieri".

Quarant'anni da celebrare e un futuro da costruire insieme a tutti coloro che ne sono parte.
M.Mau.
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